„Eine Verlautbarung von Frontex kann nicht die völkerrechtlichen Verpflichtungen Italiens zur Seenotrettung im zentralen Mittelmeer aussetzen“ – Stimmen italienischer ExpertInnen, MenschenrechtlerInnen und Anwälte zur Frontex-Operation Themis.
Redattore Sociale | 03.03.2018
Gli esperti di diritto si interrogano sulla nuova missione europea, partita a febbraio per sostituire Triton. Fachile (Asgi): “Con limite 24 miglia ci saranno più morti”. Paleologo: “Un comunicato di Frontex non può cambiare regolamento europeo”. Cooper (Frontex): “Escluso sbarco nei paesi terzi”
ROMA – Dal 1 febbraio ha preso avvio Themis, la nuova missione navale europea. Opererà nel Mediterraneo centrale assistendo l’Italia rispetto al flusso di migranti proveniente da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e Albania. Ad annunciarlo è stato un comunicato pubblicato sul sito del ministero dell’Interno italiano, in cui sottolinea che “lo ha deciso Frontex, l’Agenzia europea delle guardie costiere e di frontiera, precisando che Themis sostituirà l’operazione Triton, ma avrà un mandato più ampio rispetto alla precedente missione lanciata nel 2014. La novità più importante riguarda il fatto che i migranti soccorsi dovranno essere fatti sbarcare nel porto più vicino al punto in cui è stato effettuato il salvataggio in mare. Due saranno le nuove aree di pattugliamento nel Mediterraneo: una ad est – per i flussi migratori da Turchia e Albania – e una ad ovest – per quelli che partono da Libia, Tunisia e Algeria. Da oggi, inoltre, la linea di pattugliamento delle unità navali italiane sarà posta al limite delle 24 miglia dalle nostre coste, riducendo la zona operativa dell’Italia rispetto a quella attuale”.
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