Quelle: Articolo21
I primi ad aprire saranno quelli di Pozzallo e Lampedusa. Arci: “Le violazioni dei diritti saranno continue, persone trattenute illegittimamente”. Cir: “Dopo aver combattutto contro i Cie ci troviamo di fronte a una nuova forma di detenzione”
ROMA – Rimpatri più veloci, hotspot nei paesi di arrivo per distinguere chi ha diritto alla protezione internazionale e chi no, una lista di paesi sicuri per regolare le domande d’asilo. L’altra faccia del piano Juncker per la riallocazione di 160mila profughi tra i paesi dell’Ue, è una stretta sulle identificazioni. Una selezione chiara da fare nei paesi europei di arrivo, che non piace alle associazioni che si occupano da sempre di tutela dei migranti. Il rischio, denunciano, è una violazione continua dei diritti e una selezione tra profughi di serie A e serie B.