Tiscali
Riparte Moas, la „Mare Nostrum“ privata maltese: salvati in tre giorni 473 migranti
Migrant offshore aid station non viveva dei soldi di uno Stato, ma di quelli di una generosa coppia residente a Malta: Regina Catrambone e il marito Christopher
di G. M.B.
Chiuse in modo un po‘ malinconico nell’ottobre scorso, poco prima che s’interrompesse l’operazione “Mare Nostrum” della quale era una specie di figlia minore. Con la differenza che l’operazione Moas (Migrant offshore aid station) non viveva dei soldi di uno Stato, ma di quelli di una generosa coppia italo-americana residente a Malta: Regina Catrambone e suo marito Christopher. I quali, ispirati dalle parole di Papa Francesco sul dovere di aiutare i migranti, decisero di farlo su larga scala. Fino a investire un paio di milioni di euro per acquistare una motonave da 40 metri, la MY Phoenix, attrezzarla con gommoni e due droni e avviare la prima operazione privata di salvataggio nel Mediterraneo. Partirono il 26 agosto 2014 e proseguirono finché ci furono i soldi. Il crowdfunding lanciato per cercare nuovi contributi economici non andò come si sperava e, alla fine dell’ottobre scorso, fu annunciata la chiusura. “Le risorse messe a disposizione dalla nostra famiglia sono terminate”, annunciò Regina Catrambone.
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