Il Fatto Quotidiano | 13.02.2017
Mercoledì il Tar libico discuterà il ricorso e tutti danno per scontato che diventerà carta straccia l’accordo contro i trafficanti di migranti. Un brutto colpo per l’Italia e una brusca frenata al faticoso processo di stabilizzazione del Paese. Intanto il Comitato di pacificazione sta progettando una riorganizzazione dell’architettura istituzionale: il capo supremo della difesa non sarà più il presidente del consiglio presidenziale
di Eleonora Lavaggi
Il ricorso si discuterà mercoledì, davanti ai giudici del Tar libico, a Tripoli. All’inizio dell’altra settimana sarà poi reso noto il giudizio, la decisione. Tutti danno per scontato che i “ricorrenti” – ex ministri, principi del foro, personalità libiche – saranno premiati. Insomma che sarà clamorosamente bocciato il protocollo d’intesa siglato a Palazzo Chigi il 2 febbraio scorso tra il Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, e il premier libico, Fayez El Sarraj. Il protocollo che sanciva l’inizio della controffensiva italiana contro i trafficanti di migranti potrebbe diventare così carta straccia.