17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „Libia, al via le evacuazioni dai centri di detenzione. Ma in centinaia continuano a partire sui gommoni“ · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , ,

Während die ersten Migrant*innen aus den libyschen Gefangenenlagern nach Niger evakuiert werden, versuchen weiterhin trotz widriger Wetterbedingungen Hunderte von Boat People dem Land auf Schlauchbooten zu entkommen.

La Repubblica | 16.12.2017

Arrivato in Niger il primo aereo con a bordo 74 bambini e donne liberati dall’Unhcr nei centri di detenzione. Salvataggi a raffica delle navi delle ong nel Mediterraneo, 800 in salvo. I libici ne portano indietro altri 437

di ALESSANDRA ZINITI

Dalla Libia continuano a partire sui gommoni nonostante le pessime condizioni meteo che mettono a rischio qualsiasi traversata, ma dalla Libia cominciano anche le prime evacuazioni verso paesi sicuri di migranti in condizioni particolarmente vulnerabili liberati dall’Unhcr dai centri di detenzione ufficiali.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für Grecia, nel limbo dei profughi. L’isola di Lesbo trasformata in centro detentivo: “Qui da 20 mesi, trattati come animali” – Video · Kategorien: Griechenland, Video · Tags: ,

Lesbos ist zu einem großen Haftzentrum geworden. „Wir sind hier seit 20 Monaten und werden behandelt wie Tiere“. Migrant*innen haben im Hotspot Moria gefilmt.

Il Fatto Quotidiano | 17.12.2017

di Giulia Zaccariello

La vedi dalla spiaggia, dal porto, dal balcone dell’albergo, dal tavolo del ristorante pieno di turisti: la Turchia è così vicina che sembra quasi di poterla toccare allungando la mano. Ed è da lì che ogni giorno partono gommoni e barche piene di migranti. Arrivano principalmente dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq. Credono di varcare le porte dell’Europa, si ritrovano intrappolati in un limbo che può durare mesi, a volte anni. Siamo a Lesbo, in Grecia. Oggi l’isola è di nuovo al collasso, schiacciata da un’altra emergenza umanitaria dopo quella del 2015. Qui e nelle altre isole egee, da agosto a novembre sono arrivate più di 7mila persone in fuga da bombe e miseria. Migranti che, una volta sbarcati, non possono spostarsi prima che la domanda d’asilo venga esaminata e approvata.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für Lesbo, la sartoria che dà lavoro ai migranti: “Così recuperiamo i giubbotti salvagente e li trasformiamo in borse” · Kategorien: Griechenland, Video · Tags:

Auf Lesbos gibt es eine Schneiderei, in der Migrant*innen aus Rettungswesten Taschen und Geldbörsen herstellen.

Il Fatto Quotidiano | 17.12.2017

di Giulia Zaccariello

A Lesbo lo chiamano il “life jacket cemetery” e altro non è che un’enorme discarica di giubbotti di salvataggio. Si trova a nord ed è ciò che rimane delle centinaia di sbarchi di migranti sull’isola greca. Da qui, da quello che può sembrare solo un rifiuto, nel 2015 è partita l’idea di creare un laboratorio che potesse dare un’occupazione a migranti e disoccupati. Oggi grazie alla solidarietà e all’impegno degli abitanti del posto quella sartoria è una realtà, e produce ogni mese decine di Safe passage bags. Si trova nel Mosaik support center di Mitilene, un vero punto di riferimento e di incontro per migranti e rifugiati che qui possono anche seguire corsi di lingue, informatica e musica. Nel laboratorio i giubbotti recuperati sulle coste vengono lavati, tagliati e ricuciti per poi essere trasformati in borse e portafogli. “Così le storie dei rifugiati viaggeranno ovunque nel mondo- spiega la creatrice Tina Kontoleontose – perché ogni borsa rappresenta uno di loro”

17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „EU-Studie: Polizei und Afrikaner – in Österreich keine Erfolgsstory“ · Kategorien: Österreich, Schengen Migration, Social Mix · Tags: ,

derStandard | 17.12.2017

Irene Brickner

In Österreich berichten Migranten überdurchschnittlich häufig, diskriminiert zu werden. Ein Problem sei Ethnic Profiling der Polizei

Wien – Es ist die zweite EU-weite Befragung ihrer Art – und sie stellt Österreich im Vergleich zu anderen Unionsmitgliedstaaten beim Umgang mit Migranten einen wenig schmeichelhaften Befund aus: Laut dem vor wenigen Tagen von der in Wien ansässigen EU-Grundrechteagentur (FRA) veröffentlichten Immigrants and Minorities Integration and Discrimination Survey II (Midis II) sahen sich 42 Prozent der im Lande lebenden Afrikaner aus Staaten südlich der Sahara im Jahr 2015 Benachteiligung und Belästigung ausgesetzt. Fast doppelt so viele wie im Staatendurchschnitt, der bei 24 Prozent liegt. Ähnlich sieht es im Job aus.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „Biometrie: Getestet an Millionen Unfreiwilligen“ · Kategorien: Jordanien · Tags: ,

Zeit Online | 17.12.2017

In Jordaniens Camps werden Geflüchtete per Iris-Scan registriert und fortan identifiziert. Ablehnen können sie das nicht. So wird die EyeHood-Technik marktreif gemacht.

Von Christina zur Nedden und Ariana Dongus, London

Imad Malhas hält sich den schwarzen Scanner wie ein Fernglas an die Augen. „Please look into the mirror“, ertönt eine weibliche Computerstimme. Bitte schauen Sie in den Spiegel. Ein schwarz-weißes Abbild seines linken Auges erscheint auf dem Bildschirm. Malhas ist der Gründer von IrisGuard mit Sitz in Milton Keynes, einer sterilen Planstadt 30 Minuten nördlich von London. Zwei Sekunden dauert es, bis sich der Computer wieder meldet: „Identification completed“. Der EyeHood hat Malhas’ Iris erkannt und ihn damit identifiziert. Der Unternehmer zieht zufrieden an seiner E-Zigarette. Dass sich seine Erfindung mal irrt, ist nahezu ausgeschlossen, denn die Iris ist bei jedem Menschen einzigartig. Ist die Regenbogenhaut einer Person durch EyeHood registriert, kann das System die Identität eines Menschen beliebig oft verifizieren.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „Flucht nach Deutschland im Jahr 2017: Weniger als 200.000 Menschen“ · Kategorien: Deutschland · Tags:

taz | 17.12.2017

Maßnahmen zur Flüchtlingsabwehr an Europas Außengrenzen schlagen sich auf die Zahlen der Ankommenden nieder – es sind weniger als 2016.

BERLIN dpa | Die Bundesregierung rechnet mit weniger als 200.000 neuen Geflüchteten in Deutschland in diesem Jahr. „Ende November waren wir knapp bei 173 .00. Ich rechne für das ganze Jahr mit einer Zahl von unter 200.000“, sagte Bundesinnenminister Thomas de Maizière (CDU) der Bild am Sonntag. Die Zahl würde sich damit knapp unter der von der CSU über Monate geforderten „Obergrenze“ bewegen.

2016 kamen etwa 280.000 Flüchtlinge nach Deutschland, nach rund 890.000 im Jahr 2015. Als Hauptgründe für den Rückgang gelten die Schließung der Balkan-Route und das Flüchtlingsabkommen der EU mit der Türkei.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „De la frontera de España a un campo insalubre en Casablanca: el castigo por intentar saltar la valla“ · Kategorien: Marokko, Spanien · Tags: ,

Das Lager am Busbahnhof von Casablanca mit 2000 Flüchtlingen und Migrant*innen wird inzwischen „marokkanisches Calais“ genannt.

eldiario | 16.12.2017

  • Cerca de dos millares de migrantes subsaharianos malviven en un campamento improvisado en Casablanca tras intentar saltar las vallas de Ceuta y  Melilla, sin acceso a los baños de la estación ni de la mezquita
  • El origen de este campo es el intento de salto a la valla de Ceuta del 31 de diciembre de 2016: „Me devolvió la Guardia Civil y la policía marroquí me echó a los perros“, dice un joven
  • Desde hace un año vivían en un jardín cercano, pero varios vecinos quemaron su campamento: una ONG habla de un nuevo brote de racismo

Cada vez que tiene lugar un intento de salto en las vallas de Ceuta y Melilla, quienes no logran su objetivo de permanecer en España son trasladadas por la policía marroquí a diferentes ciudades alauíes. Los alejan de la frontera española. En Casablanca, cerca de la estación  Ouled Ziane, se ha levantado un campamento de migrantes donde malviven alrededor de 2.000 hombres subsaharianos, la mayoría tras ser devueltos a las puertas de Europa. Es el llamado „pequeño Calais“ de Marruecos.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „La guerra ai migranti si fortifica nel Sahel“ · Kategorien: Afrika, Deutschland, Frankreich, Italien · Tags:

Die europäischen Institutionen – allen voran Italien, Frankreich und Deutschland – bringen Soldaten und Panzer in Stellung, um die Migrant*innen in der Wüste aufzuhalten, vor allem aber um innenpolitisch Wählerstimmen zu fangen und außenpolitisch ihre geostrategischen Interessen zu verfolgen.

Huffingtonpost | 15.12.2017

Quando gli interessi della militarizzazione incontrano quelli dell’esternalizzazione

Sara Prestianni

Gli ultimi due giorni – 13 e 14 dicembre – hanno segnato un’accelerazione del progetto di difesa europeo, sempre più intrecciato con quello, già in atto, di esternalizzazione del controllo delle frontiere in Africa. Una vera e propria guerra ai migranti, quella portata avanti dalle istituzioni europee – con Italia, Francia e Germania in testa – che schierano eserciti e carri armati per bloccare i flussi migratori nel deserto, ma soprattutto per rispondere ai propri interessi elettorali interni e geostrategici esterni. Interessi che si concentrano sul Sahel, pedina centrale di uno scacchiere internazionale che si fa sempre più complesso. Il 13 dicembre, il Summit di Parigi, ha visto la formalizzazione della forza antiterroristica G5Sahel e il lancio della missione congiunta italo-francese in Niger. Il 14 dicembre, il Consiglio Europeo ha discusso come primo punto all’ordine del giorno quello dellasicurezza e difesa. Bruxelles ha infatti deciso sia la creazione di una cooperazione strutturata permanente (Pesco) in questo settore che l’istituzione di un Fondo Europeo per la difesa da adottare entro il 2018. Alla luce del summit del giorno dopo, l’incontro di Parigi sembra un vero e proprio laboratorio del coordinamento delle difese in missioni estere. Chi ha tenuto i fili di queste due operazioni sono, da un lato Mogherini, artefice della riforma della difesa europea e in generale dell’attuazione delle politiche di esternalizzazione, dall’altro il francese Macron che tiene le fila dell’intervento militare in Sahel.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „Athen entlastet Inseln: Erneut Flüchtlinge in Piräus angekommen“ · Kategorien: Griechenland · Tags: ,

derStandard | 13.12.2017

Lager auf Ostägäisinseln überfüllt – 2.000 Kinder in Camps laut NGOs in Gefahr

Athen – Um die überfüllten Lager auf den Ostägäisinseln zu entlasten, hat das griechische Innenministerium am Mittwoch erneut Flüchtlinge zum Festland nach Piräus bringen lassen. Diesmal waren es 183 Menschen von den Inseln Chios und Lesbos.

Die Flüchtlinge würden in Wohnungen, Hotels oder gut organisierten Flüchtlingslagern im Landesinneren untergebracht, berichtete der staatliche griechische Rundfunk (ERT). Damit stieg die Zahl der Flüchtlinge, die seit Mitte Oktober von den Inseln der Ostägäis zum Festland oder nach Kreta gebrachten wurden, auf gut 6.500, wie es aus Regierungskreise hieß.

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17. Dezember 2017 · Kommentare deaktiviert für „Grenzschutz zu Libyen: Berlin rüstet Tunesien weiter auf“ · Kategorien: Libyen, Tunesien · Tags:

DW | 16.12.2017

Um ein Scheitern des demokratischen Prozesses in Tunesien zu verhindern, investiert die Bundesregierung mehrere Millionen Euro in die Grenzsicherung des Landes. Die Risiken: Nachbar Libyen und die illegale Migration.

Mit Überwachungstechnik im Wert von 34 Millionen Euro hilft die Bundesregierung dem nordafrikanischen Land bei der Sicherung seiner Grenze zu Libyen. In einer Antwort des Bundesinnenministeriums auf eine Anfrage der Linkspartei heißt es, in diesem Jahr seien für 16 Millionen Euro mobile Radarsysteme, Nachtsichtgeräte und weitreichende Kameras beschafft worden.
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