Quelle: Il Manifesto
Ripartire dal Mediterraneo per costruire il futuro dell’Europa, come auspicato ieri nel vertice Euro-Med, significa prima di tutto provare a cambiare alcune regole e comportamenti che finora hanno condizionato l’Ue. Regole e comportamenti giudicate troppo rigide dai capi di stato e di governo che si sono incontrati ad Atene. Un giudizio che vale per i temi economici, ma anche per l’immigrazione.
Su quest’ultimo punto Alexis Tsipras ieri è stato chiaro e ha ripetuto quanto va sostenendo da tempo. Di fronte alla crisi dei migranti «la Grecia ha fatto la sua parte, il resto dell’Europa no». Un’accusa che il premier greco ha rivolto a tutti quei Paesi che, mossi solo da egoismi nazionali, finora hanno ostacolato il ricollocamento dei profughi da Grecia e Italia e condivisa da Matteo Renzi che, come Tsipras, ha rivendicato di aver fatto i compiti assegnati a suo tempo da Bruxelles (a partire dalla creazione degli hotspot e dall’identificazione dei migranti sbarcati sulle coste italiane) senza però aver ricevuto il promesso trasferimento dei profughi.