Quelle: Il Fatto Quotidiano
Mauro Armanino
Ieri al Porto Antico di Genova l’affermazione di un amico eritreo è stata contundente. La storia è il nostro professore. Ricordava che Etiopia ed Eritrea erano una sola entità e si sono poi trovati divisi dalla storia coloniale italiana. Sorridendo ricordava che loro sono qui perché prima noi siamo stati là. L’evidenza che fa invece fremere quando l’operazione di cancellazione e di smarrimento, è tuttora in atto. Orchestrata, voluta, scelta e infine subita.
La storia coloniale italiana è come quella delle migrazioni. Un sensibile e drammatico spazio lasciato vuoto di contenuti o semplicemente ignorato dalle italiche didattiche. Accenni, allusioni, sospetti e infine la leggenda della proverbiale umanità del popolo italiano. In verità né migliore né peggiore di altri, fatte le debite distinzioni coloniali. Libia, Etopia, Somalia e ora le armi dappertutto. La politica della costituzione si tradisce anche così. Dai libri di testo agli accordi commerciali il passo è breve. Basta prendere un gommone e poi dare uno sguardo alle foto d’epoca dei migranti italiani.
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