Quelle: Corriere della Sera
Ci sarebbero almeno 7 morti e diversi dispersi. Non sono ancora chiare le cause dell’affondamento. Nelle ultime 48 ore sono giunti più di 3000 migranti
di Fiorenza Sarzanini
Un gommone con almeno 590 migranti è affondato al largo della Libia. Una nave che si trovava poco distante sta effettuando i primi soccorsi. Non è ancora chiaro quale sia la causa del naufragio, né quante ne siano le vittime. Secondo le prime informazioni i morti sarebbero sette e ci sarebbero alcuni dispersi mentre in 500 sarebbero salvi. Da qualche giorno erano ripresi i viaggi dalla coste africane per raggiungere l’Italia. Nelle ultime 48 ore sono giunte più di 3000 persone e non è escluso che in mare ci siano attualmente altri barconi che tentano di raggiungere il nostro Paese.
Che cosa è accaduto
Secondo una prima ricostruzione il barcone aveva lanciato l’sos e subito si è mossa la nave della Marina Militare Bettica. Prima che iniziassero le operazioni di soccorso il barcone si sarebbe rovesciato e la maggior parte degli occupanti sarebbe caduto in mare. Già altre volte era accaduto che i migranti si ammassassero su un lato dell’imbarcazione e causassero il rovesciamento. Molti di loro non sanno nuotare, ci sono decine di donne e bambini a bordo:per questo è ancora incerto il numero delle vittime.
siehe auch: La Stampa
Incidente al largo della Libia, si capovolge un barcone con almeno 500 migranti a bordo
Recuperate sette salve, operazioni di soccorso delle navi Bettica e Bergamini
guido ruotolo
Un nuovo drammatico incidente davanti alla Libia. Una imbarcazione con almeno cinquecento migranti si è capovolta mentre la nave della Marina militare italiana, la Bettica, era arrivata per prestare i soccorsi. Immediatamente sono iniziate le operazioni di salvataggio con canotti e salvagenti, mentre la fregata Bergamini, anch’essa in zona, ha inviato il proprio elicottero e mezzi navali in soccorso.
Al momento sono stati salvati circa 500 migranti e recuperate 7 salme. Il barcone si è capolvolto a causa del sovraffollamento e dell’instabilità dovuto all’elevato numero di persone a bordo.
TREMILA PERSONE SALVATE IERI
Nessuna tregua nel Canale di Sicilia. Tremila i migranti tratti in salvo nella sola giornata di ieri al largo delle coste libiche, nel corso di 23 distinte operazioni di soccorso, coordinate della Centrale operativa della Guardia costiera. In particolare sono intervenuti assetti navali della Guardia costiera e del dispositivo Eunavformed; una unità navale di Sos Mediterranee, un mercantile e due rimorchiatori in servizio di assistenza alle piattaforme libiche off shore Bouri Field. A seguito delle operazioni di soccorso sono stati effettuati trasbordi di migranti anche su unità navali operanti nel dispositivo Frontex. L’elevato numero di operazioni condotte negli ultimi due giorni, con il salvataggio di oltre 5600 persone, ha comportato l’impiego di tutti gli assetti navali disponibili in area.
IL RECUPERO DEL BARCONE AFFONDATO UN ANNO FA
Intanto continuano le operazioni di recupero delle oltre 700 salme dei migranti e dell’imbarcazione affondata il 18 aprile dell’anno scorso a cento chilometri dalla costa libica e a 200 da Lampedusa. La più grande ecatombe nel Mediterraneo fra i viaggi della speranza. Sul fondale a 370 metri sotto il livello del mare ci sono centinaia di corpi di migranti stipati in un peschereccio. Solo 28 i sopravvissuti, tra cui i due presunti scafisti.