18. August 2015 · Kommentare deaktiviert für Catania: 116 marokkanische Bootsflüchtlinge festgenommen · Kategorien: Italien, Libyen, Marokko · Tags: , ,

Quelle: R.it

Catania, presi gli scafisti dei 49 morti: cinghiate a chi cercava di salvarsi. „Tra i migranti 116 marocchini, non profughi“

Otto fermati per le vittime asfissiate nella stiva, l’accusa è omicidio volontario. L’allarme degli inquirenti sulla nazionalità di molti superstiti: „Saranno rimpatriati“.  Salvi a Messina i 116 migranti soccorsi su un caicco

Sono otto e tutti di giovane età gli scafisti che la polizia assieme alla Guardia di Finanza di Catania ha sottoposto a fermo per aver pilotato il barcone nella cui stiva sono morti 49 immigrati il giorno di ferragosto.

Sono Ayooub Harboob (20 anni, marocchino), Tarek Laamami Jomaa (19 anni, libico), Mohamed Assayd (18 anni, libico), Alì Farah Ahmad (18 anni, libico), M.J (17 anni, siriano), Mustapha Saaid (23 anni, marocchino), Isham Beddat (30 anni, marocchino), Abd Arahmanabd Al Monssif (18 anni, libico).

Sarebbero stati loro a condurre lo scafo di 13 metri salpato dal porto libico di Zuwara, come hanno raccontato molti degli oltre 300 superstiti raccolti in mare dalla nave della Marina militare „Cigala Fulgosi“ e poi trasbordati sul mercantile norvegese „Siel Pilot“, giunto ieri mattina a Catania. Le indagini condotte dagli uomini della squadra mobile della polizia e del Gico della guardia di finanza, che sono saliti sull’imbarcazione norvegese, dove era già stato avviato uno screening sui presenti, hanno permesso di raccogliere prove sufficienti a individuare gli scafisti e i loro ruoli nella traversata. In particolare uno di loro, Harboob, ventenne, è risultato essere il comandante del barcone, mentre gli altri si occupavano di distribuire l’acqua, della disposizione dei migranti e, visto l’elevato numero dei clandestini, del mantenimento dell’ordine a bordo con calci, pugni, utilizzo di bastoni e cinghie nei confronti soprattutto di quei migranti che cercavano invano di risalire dalla angusta stiva in cui erano ammassati e nella quale hanno trovato la morte, verosimilmente per la mancanza di aria e le esalazioni dei fumi del motore. I sette fermati sono stati portati nel carcere di Catania, Piazza Lanza, mentre il minore è stato portato al centro di prima accoglienza di Catania.[…]

„Fra i 416 migranti per la prima volta abbiamo individuato un gruppo consistente di marocchini, che non sono profughi“, ha sottolineato il questore di Catania Marcello Cardona nel corso della conferenza stampa in Procura a Catania sull’arresto degli 8 scafisti responsabili della morte di 49 migranti a bordo del barcone soccorso sabato scorso dalla marina militare. „Nei loro confronti è stato emesso ieri sera un provvedimento immediato di respingimento. I 116 marocchini sono stati portati al Cie di Trapani e nei prossimi giorni saranno riportati nel loro Paese con un volo ad hoc. „La loro presenza ci fa capire la volontà di venire clandestinamente in Italia – ha aggiunto – la risposta delle istituzioni è stata ferma, saranno rimandati tutti a casa“.

„Sulla base delle dichiarazioni raccolte si è giunti al fermo degli otto indagati, tra cui un minorenne. Le testimonianze raccolte sono attendibili, anche perché alcuni di questi soggetti che hanno indicato i responsabili sono parenti di alcune delle vittime“. Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Catania, Michelangelo Patane‘, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sulle indagini in merito ai 49 migranti morti soffocati nella stiva di una „carretta del mare“ sabato scorso e sbarcati ieri nel porto etneo in un container refrigerato. „Travagliata è stata la deposizione dei testimoni – ha aggiunto il magistrato -. E‘ stato richiesto anche un aiuto psicologico, perché qualcuno di loro è crollato nel corso delle testimonianze“. „Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e reato di omicidio – annuncia il procuratore – si trovano in carcere e saranno interrogati a seguito del provvedimento di fermo“.Intanto centosedici persone, in gran parte di nazionalità irachena, che si trovavano a bordo di un barcone in legno tipo „caicco“ in balia del mare, sono state soccorse dalla Guardia costiera al largo delle coste calabre. L’intervento è stato effettuato ieri intorno alle 23 da due motovedette dislocate nei porti di Roccella Jonica e Crotone. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio quando un aereo dell’Agenzia Frontex in attività programmata di pattugliamento nello Jonio meridionale ha avvistato l’unità a circa 110 miglia a sud-est di Capo Spartivento, sulla costa ionica reggina.

Giunte sul posto le due unità sono riuscite ad effettuare in tutta sicurezza le operazioni di trasbordo dei migranti, per poi dirigersi verso le coste calabresi. A circa 65 miglia a sud-est di Capo Spartivento, dopo circa tre ore di navigazione, i migranti, su disposizione della Centrale Operativa di Maricogecap, sono stati tutti trasbordati sul pattugliatore della Marina militare croata „Mohorovicic“ (anch’esso impegnato il giorno prima nell’analoga operazione conclusasi col salvataggio di 354 persone) che, successivamente, si è diretto verso il porto di Messina dove è giunto in tarda mattinata. Nel gruppo ci sono 56 uomini, 31 minori, tutti accompagnati, e 29 donne. Una di queste è incinta all’ottavo mese di gravidanza. Provengono per la maggior parte da Siria e Iraq. Tra le persone sbarcate ci sono anche cinque invalidi aiutati a scendere con sedie a rotelle. Ad accogliere i profughi al molo Marconi l’ormai rodato meccanismo coordinato dalla Prefettura, alla quale collaborano orze dell’ordine, Asp e associazioni umanitarie che hanno distribuito acqua, succhi di frutta e caramelle ai bambini. E‘ il diciassettesimo sbarco dell’anno nella città dello Stretto, dove dal 12 aprile si è registrato l’arrivo di oltre 5.800 migranti.

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