Die Kämpfe in der libyschen Küstenstadt Sabrata sind abgeflaut. Sie wurden ausgelöst durch den Deal, den die italienische Regierung mit dem Dabashi-Clan geschlossen hat, um Migrant*innen an der Fahrt über das Mittelmeer zu hindern. Die Dabashi-Milizen sind inzwischen aus Sabrata abgezogen, die ‚Operation Room fighting IS‘ scheint die Kontrolle über die Stadt zu haben. Die italienische Strategie zur Abwehr der Flüchtlinge steckt in der Krise. Dennoch sind diese die Leidtragenden. Sie sind eingesperrt in Lagern ohne Zugang zu Lebensmitteln und Wasser. Hunderte sind inzwischen zu Fuß geflohen und haben Zuwara erreicht.
Internazionale | 12.10.2017
Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale
“Ci sono rifugiati eritrei imprigionati nei centri di detenzione di Sabrata, senza accesso ad acqua, cibo e cure mediche da almeno cinque giorni”, denuncia l’attivista eritrea Meron Estefanos, che è in contatto telefonico con un’ottantina di persone, rimaste bloccate per settimane nei combattimenti tra gruppi armati rivali a Sabrata, nel nordovest della Libia. “Ci sono sei donne che hanno partorito senza assistenza medica e almeno cinquanta bambini rinchiusi in questi centri di raccolta. Non c’è niente da mangiare”, racconta a Internazionale. Estefanos vive da anni in Svezia, ma è un punto di riferimento per gli eritrei che fuggono da Asmara, attraverso il Sudan e la Libia.