Quelle: Nuovi Desaparecidos | 21.12.2016
Il 23 novembre 2016 il Procuratore al Tribunale di Nizza ha chiesto sei mesi di reclusione con la condizionale per Pierre-Alain Mannoni, ricercatore e docente francese, per aver dato un passaggio in macchina a tre ragazze eritree di cui una minorenne, che cercavano di attraversare il paese, con l’imputazione di aver commesso un “reato di soccorso”. Mannoni spiega nella sua lettera, diffusa in rete dalle associazioni di solidarietà in Francia, che il ‘reato’ gli è stato imposto dai suoi stessi valori etici e sociali di insegnante e di padre. Sulla scorta di questa vicenda (già citata da Nuovi Desaparecidos nel dossier “Crimini di Solidarietà”), le associazioni di accoglienza in Francia stanno cercando di mettere in piedi una rete di solidarietà transnazionale per opporsi non solo alla eventuale condanna di Mannoni ma alla tendenza sempre più diffusa di perseguire chi cerca di prestare aiuto a rifugiati e migranti, come se, appunto, la solidarietà fosse un crimine. Pubblichiamo di seguito la lettera con cui Mannoni ha spiegato le ragioni del suo gesto.
di Pierre Alain Mannoni