25. April 2017 · Kommentare deaktiviert für „Perché difendo le Ong che salvano i migranti“ · Kategorien: Italien, Mittelmeer · Tags: , ,

La Repubblica | 25.04.2017

Dalle leggi travisate alla parola taxi citata a sproposito: solo bugie sulle navi, così la solidarietà diventa un reato

di ROBERTO SAVIANO

Per capire bisogna prendersi del tempo. Per capire bisogna leggere le fonti e verificarle. La tristissima vicenda che riguarda la polemica del Movimento5Stelle sulle Ong che nel Mediterraneo si occupano di soccorrere i migranti mostra come, a partire da Beppe Grillo per finire con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, i 5Stelle parlino su questo argomento per sentito dire, riportando affermazioni senza verificarle, dandole per vere e proponendo interrogazioni parlamentari che hanno il sapore di strumento di propaganda fine a se stessa.

Luigi Di Maio dichiara: “Definire taxi le imbarcazioni delle Ong non è un mio copyright. Prima di me, e a ragione, lo ha detto l’agenzia dell’Ue Frontex nel suo rapporto Risk analysis 2017”. Basterebbe leggerlo davvero il rapporto (leggi in pdf) per verificare che non paragona mai, in nessun punto, le imbarcazioni delle Ong che si occupano di search and rescue nel Mediterraneo a taxi, e non lo fa perché sarebbe scorretto, e non lo fa perché “taxi” significa lusso, significa comodità. E comodità e lusso sono parole che con le storie di chi attraversa il Mediterraneo per raggiungere l’Europa non c’entrano nulla.

E allora, se la parola taxi non si trova nel rapporto Frontex – anche se Di Maio dice di aver letto il rapporto ed è convinto che vi sia la parola “taxi” – chi l’ha pronunciata per primo? Nemmeno il Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, che Di Maio indica come altra sua fonte. Ma vale la pena analizzarle le parole di Zuccaro, perché sono comunque la fonte primaria della comunicazione che sull’argomento hanno fatto il Movimento5Stelle e Luigi Di Maio. La procura di Catania viene infatti citata in un articolo pubblicato sul blog di Grillo e trattato come fosse un documento dirimente sull’argomento, quasi pietra miliare.

Carmelo Zuccaro in un’intervista dice testualmente: “Tra il settembre e l’ottobre 2015 nascono numerose Ong. Cinque tedesche, una spagnola e una maltese, che quindi nascono dal nulla e che dimostrano di avere subito disponibilità di denari per il noleggio delle navi, per l’acquisto di droni ad alta tecnologia e per la gestione delle missioni, che sembra molto strano che possano aver acquisito senza avere un ritorno economico”. Quindi la domanda che la procura di Catania si pone è: chi paga le missioni? Il Procuratore apre un fascicolo conoscitivo, senza indagati né capi di accusa, su sette Ong che, con tredici navi, salvano migranti nel Mediterraneo.

Le Ong rivendicano la trasparenza dei loro bilanci che si basano su finanziamenti privati e infatti Zuccaro non ha alcuna certezza che le missioni umanitarie nel Mediterraneo siano in realtà dei “taxi per migranti” e parla di “sospetto” e ribadisce di “un mero sospetto”, se non fosse ancora abbastanza chiaro. Un mero sospetto che nelle dichiarazioni del Movimento5Stelle e di Di Maio diventa una quasi certezza, lanciata come sempre in pasto ai social, dove si sa, l’approfondimento non è di casa. Dove ci si affida al pensiero di terzi perché il proprio vi si adegui.

Ma quello che mi ha colpito delle dichiarazioni di Zuccaro è la riflessione sul pericolo che corre l’Italia ad accogliere migranti in maniera incontrollata. Ed è proprio qui che si collega l’articolo pubblicato sul blog di Beppe Grillo dal titolo: “Più di 8mila sbarchi in 3 giorni: l’oscuro ruolo delle Ong private”. Dove si fermano le ipotesi della procura di Catania, arrivano le certezze dei Cinque Stelle, dove la procura di Catania non si inoltra per mancanza di prove, lo fanno Grillo e Di Maio: le Ong, prima di qualsiasi indagine o processo, sarebbero “colpevoli” di portare migranti in Italia.

Ma perché in Italia? Perché non nei porti fisicamente più vicini? Semplice: perché l’Italia è il porto più sicuro, perché chi fugge dalla Libia o dalla Tunisia non può tornare in Libia o in Tunisia. Intanto perché la Libia non ha ratificato la Convenzione di Ginevra sui Rifugiati e poi “nei soccorsi in mare”, come riporta Annalisa Camilli in un fondamentale articolo sul tema, “viene applicata la convenzione di Amburgo del 1979”. “Porto sicuro” non è infatti semplicemente un luogo che sia terraferma, ma sicuro anche e soprattutto per la garanzia dei diritti delle persone che si trovano in mare. Perché se è illegale favorire l’immigrazione clandestina è altrettanto illegale non prestare soccorso in mare.
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Spesso poi si fa riferimento alla distanza tra le imbarcazioni delle Ong che effettuano salvataggi in mare e la costa, come a insinuare questo dubbio: “Perché quelle navi si trovavano così vicino alle coste? Perché a 12 miglia?”. Si omette però di dire che è lecito avvicinarsi fino a 12 miglia nautiche se serve per salvare vite umane. Medici Senza Frontiere, per esempio, nel 2016 in cinque occasioni ha prestato soccorso a circa 11.5 miglia dalla costa dopo aver avuto l’ok delle autorità libiche. Le Ong agiscono dove altri non arrivano e mai senza il via libera delle autorità competenti.
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Ma veniamo all’articolo che è stato la base teorica per i post di Di Maio. Se è vero, come è vero, che le prime righe di un testo contengono il messaggio che si vuole veicolare, ecco il messaggio che il blog di Beppe Grillo vuol farci arrivare: “Negli ultimi giorni l’Italia ha registrato un record di sbarchi senza precedenti. In poco più di 72 ore circa 8mila migranti sono approdati in Sicilia dopo una lunga traversata in mare”. Ergo: il problema sono gli arrivi. E poi, dato che come è noto, nessuno di noi ha tempo da perdere per leggere ed approfondire, l’articolo ci rende la vita facile e mette alcune frasi chiave in evidenza cosicché quello che ci troviamo davanti è un articoletto di poche righe, che facilmente ci resteranno impresse. Eccole: “Con l’aumento degli sbarchi aumenta ovviamente anche la spesa interna dell’Italia.” “È la solita solfa, con un’Europa che ci è totalmente estranea e indifferente”. “Ma c’è un nuovo capitolo che sta emergendo in queste ore e che merita attenzione”.

Qui vale la pena riportare l’intero paragrafo perché aggiunge liberamente informazioni alle dichiarazioni ipotetiche della Procura di Catania: “Parliamo di circa una dozzina di Ong tedesche, francesi, spagnole, olandesi, e molte di queste battono bandiere panamensi o altre bandiere ombra”. Zuccaro parlava di sette Ong e tredici imbarcazioni attenzionate dalla Procura di Catania, ma nell’articolo sul blog di Grillo il loro numero lievita.
In un’altra intervista sullo stesso argomento, Zuccaro precisa che non tutte le ong che recuperano migranti sono uguali: «Ci sono quelle buone e quelle cattive». Nel dubbio, però, Grillo e Di Maio hanno pensato di gettare fango su tutte: prima che ci sia un processo e che si possa accertare cosa accade, meglio disincentivare le donazioni alle Ong che salvano vite e che portano migranti in Italia.

Ora, terminato il fact checking alle dichiarazioni di Grillo e Di Maio, ci tengo a fornire una serie di strumenti utili a capire qual è la situazione. Se le navi delle Ong Proactiva open arms, Medici senza frontiere, Sos Méditerranée, Moas, Save the Children, Jugend Rettet, Sea watch, Sea eye e Life boat si trovano anche vicino alle coste libiche è perché è lì che serve la loro presenza allo scopo di salvare vite. Le Ong non si sono messe a fare un „servizio taxi“ per i migranti di punto in bianco, ma riempiono un vuoto umanitario lasciato dalle istituzioni europee.

Ma Di Maio afferma ancora: “La verità è che in Italia in questi ultimi 20 anni ci sono stati due generi di sfruttamento dell’immigrazione. Il primo è quello della Lega, che ha lucrato elettoralmente sul problema, senza mai risolverlo. L’altro invece è quello del centrosinistra, che ha anche preso soldi dalle cooperative che sfruttavano il business dei migranti. Non a caso Salvatore Buzzi finanziò una cena elettorale di Matteo Renzi. Destra e sinistra hanno già fallito”.

Bene, se è così, allora il M5S ha capito che vale sicuramente la pena, in questo momento, aderire alla prima strada, ovvero a quelli che la questione migranti la sfruttano per motivi elettorali. E sono i numeri a parlare: nel 2016 su 178.415 migranti salvati nel Mediterraneo, le Ong ne hanno salvati 46.796, a fronte dei 35.875 salvati dalla Guardia Costiera, dei 36.084 salvati dalla Marina Italiana, dei 13.616 salvati da Frontex (dati della Guardia Costiera Italiana). Se le Ong fossero spazzate via da diffidenza e sospetti, se si interrompesse il sostegno economico privato, calcolate quanti migranti in meno arriverebbero in Italia, e non perché ne partirebbero di meno, ma perché morirebbero in mare, seppelliti dalle acque, e noi saremmo circondati da un cimitero più cimitero di quanto non lo sia già.

E in tutto questo, come ha reagito il Partito democratico alla polemica sulle Ong? Parole vuote e di circostanza. Dichiarazioni smentite dai fatti, con il Decreto Minniti che sta progressivamente criminalizzando la solidarietà. Invece di eliminare, come sarebbe ovvio, giusto e conveniente, il reato di immigrazione clandestina si sta subdolamente introducendo il reato di solidarietà.

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Il Manifesto | 25.04.2017

La Cei scomunica Di Maio: “Le sue accuse alle Ong sono vergognose”

Immigrazione. Il vice presidente della Camera (M5S) travolto dalle critiche dopo l’ennesima dichiarazione avventata su un tema legato alle migrazioni. Questa volta, rilanciando un’accusa infondata che circola da mesi, ha puntato il dito contro le Organizzazioni non governative che salvano i migranti nel mar Mediterraneo perché sarebbero in combutta con i trafficanti. Medici Senza Frontiere e Save the Children Italia parlano di polemica vergognosa e strumentale mentre monsignor Giancarlo Perego denuncia la „visione ipocrita e vergognosa“ di chi non vuole salvare le persone in mare. Sul blog di Grillo i pentastallati cercano di smorzare i toni ma annunciano un’interrogazione alla Commissione europea

Luca Fazio

L’esistenza stessa delle organizzazioni umanitarie che con le navi salvano i migranti nel Mediterraneo è la dimostrazione del fallimento dell’Europa e delle politiche migratorie criminali. Per questo sono sotto attacco. L’accusa più infamante – lanciata a dicembre dal Financial Times sulla base di un report di Frontex, la stessa che regge l’inchiesta poco chiara aperta dalla procura di Catania – riguarda il fatto che alcune Ong sarebbero in combutta con i “trafficanti di esseri umani” per intercettare le barche e lucrare sui migranti. Di più squallido, forse, c’è la superficialità con cui alcune forze politiche, destra, Lega e da buon ultimo anche il solito Luigi Di Maio del M5S che ha rilanciato l’accusa, ne approfittano per guadagnare qualche punto di esibita cattiveria razzista. E anche l’ipocrisia con cui gli avversari, cioè le forze di governo – le stesse che emanano leggi discriminatorie per i migranti e fanno accordi con la Libia per respingerli e internarli nel deserto – prendono le distanze dal delfino di Beppe Grillo.

Tanto fango, frullato dai grandi giornali non solo della destra, ieri ha spinto le Ong al contrattacco. L’associazione Medici Senza Frontiere si dice indignata ed è evidente il riferimento al vice presidente della Camera. “Le accuse contro le Ong – accusa il presidente Loris De Filippi – sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarli avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l’odio e discreditano Ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite”. Per De Filippi la polemica è strumentale serve a nascondere le responsabilità di istituzioni e politiche, “che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro”. Perché, se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa, “le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti”. Valerio Neri, direttore di Save the Children Italia, difende la sua associazione “al di sopra di ogni sospetto” e la sua missione, “quella di salvare i bambini e non possiamo rimanere a guardare mentre affogano nel tentativo di scappare dalla violenza, dalle persecuzioni e dalla povertà”.

Sulla polemica interviene anche il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Giancarlo Perego. Senza mezze parole: “Fermo restando che queste accuse debbano trovare dei riscontri che non ci sono stati, credo che queste accuse abbiano dietro una visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga e di chi non vuole fare canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza combattendo così ciò che va combattuto realmente: il traffico di esseri umani che finanzia il terrorismo”. Anche il vice ministro degli Esteri, Mario Giro, non sembra avere dubbi sulle accuse rivolte alle Ong: “E’ un problema che non esiste, le navi di Frontex si sono ritirate a nord di Malta quindi in mare sono rimaste solo le navi delle Ong, chi dice che sono un polo di attrazione per i migranti non conosce la situazione. Quando nei paesi europei si avvicinano le elezioni il tema dell’immigrazione viene trattato con questi argomenti, l’Europa dovrebbe avere il coraggio di guardarsi negli occhi e dire le cose come stanno”.

Come sempre quando Di Maio scivola sui temi dell’immigrazione, dal M5S il giorno dopo si levano voci che cercano di aggiustare il tiro. Così l’eurodeputata M5S Laura Ferrara, con un articolo rilanciato dal blog di Grillo, ieri ha smorzato i toni annunciando comunque un’interrogazione alla Commissione europea: “Vogliamo tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel mar Mediterraneo. Non vogliamo fare di tutt’erba un fascio, vogliamo chiarezza e trasparenza, anche a tutela del lavoro di quelle Ong che da anni contribuiscono con sacrificio e dedizione a salvare vite umane”. In chiusura, anche un pensiero che ancora non sappiamo se sia condiviso o meno da Luigi Di Maio: “L’Europa è un fantasma. Se vi fossero vie legali d’accesso all’Ue, così come il M5S ha sempre chiesto, questi dubbi e queste problematiche non si porrebbero neppure”.

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