13. Januar 2017 · Kommentare deaktiviert für Libyen: Anti-italienische Ressentiments werden stärker · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Der Machtkampf in Tripolis eskaliert. Die von den UN eingesetzte Regierung scheint keine militärischen Kräfte mehr zu haben, um auf die erstarkten militärischen Gegenkräfte zu reagieren. Regierungschef Serraj, der nur noch über italienische Leibwächter verfügt, befindet sich außer Landes. Italienische Militär-, Polizei- und Geheimdienstkräfte werden gerade evakuiert. Hintergrund der Eskalation ist der italienische Vorstoß nach Tripolis in den letzten Tagen: die italienische Botschaft wurde wiedereröffnet, ein italienisches Kriegsschiff ist im Hafen von Tripolis angekommen, die italienische Petrogesellschaft ENI nimmt neue Erdgasfelder vor Tripolis in ausbeutenden Besitz, und die italienische Regierung hat mit der Regierung Serraj ein Memorandum zum Aufhalten der Boat People unterzeichnet – offensichtlich einen Plan zur Seeblockade Westlibyens. In Libyen mehren sich die Stimmen, über alle verfeindeten Lager hinweg, die vor einem neuen Kolonialismus warnen. Die EU Pläne zum Aufhalten der Boat People könnten in den nächsten Wochen Makulatur werden.

Quelle: Corriere della Sera | 12.01.2017

Libia, cresce sentimento anti-italiano: «Ci state occupando come nel 1911»

Dopo il «quasi-golpe» di Ghwell la situazione nelle strade è tranquilla: non si registrano violenze a Tripoli, ma gli uomini armati fedeli all’ex premier si muovono liberamente. Evacuati anche i funzionari italiani che collaborano con il governo Serraj.

di Lorenzo Cremonesi

Nubi nere si addensano sul governo di Fayez Sarraj. Tripoli è questa mattina una città in piena crisi, dove gli italiani si trovano a giocare un ruolo centrale. Durante la notte l’ex premier Khalifa Ghwell, legato al fronte dei movimenti islamici, ha confermato in una conferenza stampa di avere il pieno controllo di almeno cinque ministeri, compreso quello della Difesa. Ieri sera lo stesso direttore dell’intelligence italiana che si occupa di Esteri (Aise) Alberto Manenti assieme a Paolo Serra, il generale italiano che lavora per la missione Onu in assistenza a Sarraj, hanno dovuto essere evacuati dal Ministero in fretta e furia a causa dell’arrivo in forze dei miliziani di Ghwell. La notizia è riportata anche dal sito libico Al Marsad, segnalata da Il Foglio e confermata al Corriere da giornalisti tripolini.

«Gli italiani interferiscono»

In Libia le forze contrarie a Sarraj, dalla Cirenaica alla Tripolitania, accusano gli italiani di «interferire pesantemente» nei loro affari interni. Le milizie legate al Mufti di Tripoli, Sadiq al Ghariani (la massima autorità religiosa e schierata con i Fratelli Musulmani), minacciano di attaccare le truppe speciali italiane, che ora agiscono come guardia del corpo personale di Sarraj e sono tra l’altro asserragliate nella base navale di Abu Sitta, diventata quartier generale del premier. La gravità di queste notizie era stata ieri largamente annacquata dal nuovo ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone, che ha descritto una situazione di normalità e negato vi fosse stato alcun golpe. Ma fonti locali libiche, pur confermando che in città nelle ultime ore non sono registrate violenze particolari (anche per il fatto che le deboli milizie al servizio di Serraj non reagiscono), continuano a confermare i movimenti di uomini armati agli ordini di Ghwell.

Il ruolo della Russia

Un ruolo crescente nel Paese lo sta avendo tra l’altro la Russia, che continua a sostenere il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica che non nasconde la sua aspirazione a controllare anche Tripoli. Questi in un’intervista al Corriere pochi giorni fa aveva ripetuto che a suo parere l’Italia «dovrebbe evitare di interferire negli affari interni della Libia». Alla stesso tempo ancora Haftar si è augurato una maggior collaborazione con Roma e ha espresso il desiderio di poter incontrare i «massimi dirigenti dell’Eni». I maggiori media a Bengasi accusano ora i soldati italiani di avere «invaso» la Tripolitania «come nel 1911». E le milizie di Zintan (alleate di Haftar) dalle alture a sud della capitale ribadiscono la minaccia di attaccare le strutture Eni che fanno capo al terminale di Mellitah non lontano dal confine con la Tunisia. Tutto ciò non può che favorire l’intervento russo nella regione. Negli ultimi giorni Haftar ha incontrato numerosi militari russi. E adesso Mosca vorrebbe organizzare un incontro tra lui e Sarraj al Cairo. Non a caso Sarraj si trova proprio in questo momento nella capitale egiziana.

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siehe auch: The Libya Observer | 12.01.2017

Salvation government retakes government buildings

The Tripoli-based salvation government chaired by Khalifa Al-Ghawiel said it has retaken three government buildings in Tripoli, in another blow to the fragile UN-proposed government of Fayaz Sirraj.

Prime minister Khalifa Al-Ghawiel announced in a press conference from the ministry of defense this evening his government’s full control of the ministries of defense, martyrs‘ affairs and labour.

The SG also captured the ministry of higher education in Tajoura district later last month.

There were no reactions from the UN-proposed government to the takeover.

Khalifa Al-Ghawiel is also expected to inaugurate the reconstructed Tripoli International Airport next month.

Last October, the General National Congress and salvation government recaptured the parliament building in Rixos from the High Council of State.

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siehe auch: The Libya Observer | 12.01.2017

East government: Reopening of Italian embassy in Tripoli is new occupation

Foreign ministry of the interim government in east Libya has regarded the reopening of the Italian embassy and return of Italian ambassador Giuseppe Perrone to Tripoli as a military offensive.

The government, headed by Abdullah Al-Thanni, sent a “very urgent” diplomatic note on Wednesday to all Libyan embassies and consulates abroad to inform them about what it called “the military return of the Italian embassy to the capital.”

“An Italian military vessel loaded with soldiers and ammunition has entered the Libyan territorial waters. It is a clear violation of UN charter and a form of repeated aggression.” The note read.

Ambassador Perrone submitted his credentials in Tripoli on Tuesday to mark the reopening of his country’s embassy in the Libyan capital.

A number of political commentators have deplored the hostile language in the diplomatic note of Al-Thanni government, saying its denouncement of the entry of the Italian military vessel is double standards.

“The Russian aircraft carrier, the Admiral Kuznetsov, entered the Libyan territorial waters and was visited by General Khalifa Haftar without any comments from the interim government,” a political commentator reacted.

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