05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Italien. Premierminister Letta fordert EU-Ministerrat zur Errichtung eines „humanitären Korridors“ für Flüchtlinge auf · Kategorien: Europa, Italien · Tags: ,

Le Monde, 05.10.2013

„[…] Le drame de jeudi a relancé les pressions de l’Italie pour obtenir plus d’aide de la part de ses partenaires de l’Union européenne. Le président du Conseil, Enrico Letta, a réclamé une réunion extraordinaire du Conseil européen pour convenir de la création de „corridors humanitaires“ afin de protéger les migrants. […]“

via Naufrage à Lampedusa : les secours critiqués

05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa, Flüchtlingstragödie: Italien. Polizei, Interpol und Europol fahnden nach Fluchthelfern · Kategorien: Italien · Tags: ,

Lo Sco potenzia le indagini, caccia agli organizzatori dei viaggi a Lampedusa

ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 17:43

Roma – (Adnkronos) – Il direttore della II divisione Vincenzo Nicolì: “Non basta trovare gli scafisti, è necessario colpire i clan alla base del traffico di migranti“

Roma, 5 ott. (Adnkronos) – Andare oltre gli scafisti, puntare al ‚bersaglio grosso‘ con l’individuazione dei gruppi criminali che, dalle coste dell’Africa, organizzano i viaggi dei migranti alla volta delle coste italiane. Dopo la tragedia di Lampedusa lo Sco (Servizio Centrale Operativo) della Polizia potenzia lo sforzo investigativo per la caccia ai clan che lucrano sul traffico di esseri umani. Saranno quindi rinforzate le task force operative che da agosto, in cooperazione con le squadre mobili delle questure siciliane maggiormente interessate dal fenomeno, indagano su questo business criminale.

“Ci sono già stati sviluppi investigativi importanti, come la recente individuazione, per la prima volta, di una ’nave madre‘ che trasportava i migranti per poi dividerli sui barconi“, dice all’Adnkronos Vincenzo Nicolì, direttore della II divisione dello Sco, nel cui ambito opera una sezione specializzata nel contrasto al traffico di esseri umani.

Le attività investigative, spiega, “sono rivolte non solo all’individuazione degli scafisti che giungono sulle coste a bordo delle singole imbarcazioni, ma puntano più in alto, alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti. Non si tratta di strutture verticistiche, non c’è un ‚Totò Riina‘ da rintracciare e catturare. Sono piccoli gruppi in contatto tra loro con le modalità tipiche del network, ognuno con dei compiti precisi: c’è chi si occupa di reperire i migranti nei Paesi di origine, chi organizza i viaggi dall’area subsahariana e del Corno d’Africa fino alle coste del Nord Africa, principalmente Libia ed Egitto, chi infine provvede ai viaggi per mare alla volta delle coste italiane“.

“C’è anche chi, in territorio italiano, si preoccupa di nascondere gli immigrati sfuggiti ai controlli o scappati dai Cie, garantire loro la sopravvivenza sul posto. L’assenza di una struttura verticistica – continua Nicolì – rende le attività di contrasto più complesse. Bisogna individuare i responsabili dei singoli gruppi per riuscire a stroncare il fenomeno. Ci vorrà un po‘ di tempo ma confidiamo di riuscire ad arginare questo settore criminale, in collaborazione con Interpol ed Europol. Ogni anno in Italia sono migliaia le persone fermate per attività di favoreggiamento del traffico di esseri umani“.

Nel frattempo, per quanto riguarda il tragico naufragio di Lampedusa, continuano gli accertamenti sul tunisino fermato con l’accusa di essere uno dei presunti scafisti dell’imbarcazione colata a picco con a bordo centinaia di persone. “Le verifiche puntano ad accertare se si tratti realmente dello scafista. E‘ un obiettivo importante, ma non dimentichiamo che è una figura alla base della piramide criminale. E‘ necessario colpire i clan che organizzano il traffico di migranti“.

via Lo Sco potenzia le indagini, caccia agli organizzatori dei viaggi a Lampedusa – Adnkronos Cronaca.

05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa, Anrufe der Angehörigen: „Sagt uns die Namen der Toten!“ · Kategorien: Italien · Tags: ,

„Dare un nome alle vittime e riportarle in patria“, la richiesta della comunità eritrea

ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 17:39

Roma – (Adnkronos) – Il responsabile delle relazioni esterne Derres Araia all’Adnkronos: „Tante persone ci chiamano in ansia, chiediamo aiuto per l’identificazione“

Roma, 5 ott. – (Adnkronos) – Dare un nome alle vittime del naufragio di Lampedusa, perche‘ il popolo eritreo possa riavere i suoi morti, e garantire loro sepoltura in patria, secondo la tradizione. E intanto celebrare, nelle comunità in tutta Italia, una giornata di lutto. Sono queste le priorità per gli Eritrei in Italia, duramente colpiti dalla tragedia che ha coinvolto centinaia di connazionali che hanno perso la vita cercando di raggiungere il nostro Paese.

E la comunità offre il suo sostegno a tutte le famiglie che vorranno trasportare in Eritrea le salme dei propri congiunti.

Derres Araia, responsabile delle relazioni esterne della Comunità eritrea in Italia, contattato dall’Adnkronos, lo dice senza mezzi termini: “Dobbiamo avere la lista dei nostri morti. Tutta la comunità vive ore di angoscia, ci sono tante persone in ansia che continuano a chiederci notizie. Ma non sappiamo nulla, abbiamo bisogno di aiuto. Nessuno sa chi era su quel barcone, è un esodo clandestino“.

Tutti i possibili canali, assicura, sono stati attivati: “Siamo in contatto con le nostre comunità in Sicilia, aspettiamo di capire se è necessario che qualcuno di noi vada sul posto“. E‘ infatti soprattutto attraverso chi sta a Lampedusa che si spera di arrivare all’identificazione: “Chi è già ospite del Centro sull’isola potrebbe conoscere le vittime o comunque fornire elementi utili“.

“Ci arrivano tante telefonate, anche da parte di eritrei che vivono in Italia – ricorda Araia – la richiesta è pressante: diteci chi sono i morti. Anche per la sepoltura, perché come è tradizione del nostro popolo, vorrebbero portare la salma in Eritrea“. Una comunità che aspetta di sapere, e che domani manifesterà il proprio dolore con una giornata di lutto: “In ogni città ci saranno iniziative, fiaccolate e veglie di preghiera. Un’iniziativa – conclude – condivisa anche dalle comunità che vivono in altri Paesi del mondo“.

via „Dare un nome alle vittime e riportarle in patria“, la richiesta della comunità eritrea – Adnkronos Cronaca.

05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: detaillierte Berichte von Überlebenden und Zeugen · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Nur eine italienische Lokalzeitung recherchiert offenbar anhand von Angaben der Überlebenden und Zeugen kritisch zur Schiffstragödie vom 03.10.2013, die 363 Flüchtlingen das Leben gekostet hat. Demzufolge wird von noch nicht genannten Zeugen und einem Militär im Ruhestand eine Klage wegen unterlassener Hilfeleistung eingereicht: Weiterlesen »

05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Demonstration Freiburg · Kategorien: Deutschland, Europa, Italien, Libyen · Tags: , ,
Pressemitteilung zur Demonstration gegen die tödliche EU-Abschottung
 
Legaler und gefahrenfreier Weg nach Europa
 
Etwa 200 Personen demonstrierten spontan in der Freiburger Innenstadt 
gegen die tödliche EU-Abschottung. Aktueller Anlass war der Tot von über 
350 Geflüchteten. Deren Boot sank am Morgen des 3. Oktobers vor 
Lampedusa/Italien nachdem es Feuer fing. Weiterlesen »
05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Fischer werfen Küstenwache unterlassene Hilfeleistung vor · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Die Fischer Lampedusas, die mit der Seenotrettung am Morgen des 03.10.2013 begonnen hatten, haben drei Mal vergeblich die Küstenwache zu Hilfe gerufen. Die Flüchtlingstragödie passierte nur 550 Meter vor der Küste, aber die Küstenwachen hat 45 Minuten gebraucht, bis sie vor Ort war. Dann hat sie die Fischer an der Rettung behindert, mit der Ansage, dass sie „die Protokolle“ beachten und zurück in den Hafen fahren sollten. Die Proteste der Fischer kommen erst jetzt vereinzelt in die Medien.

LAMPEDUSA, I PESCATORI ACCUSANO LA CAPITANERIA: ​“SI SONO RIFIUTATI DI SALVARE I SUPERSTITI“

05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Kritik aus Algerien: „Europas Krokodilstränen“ · Kategorien: Algerien, Europa, Italien, Libyen · Tags: ,

Les larmes de crocodile de l’Europe

par Bureau De Bruxelles : M’hammedi Bouzina Med
Les déclarations compatissantes au lendemain de la tragédie d’avant-hier sur l’île de Lampedusa ne suffisent pas à faire oublier le discours discriminatoire et violent dominant en Europe sur la question migratoire.
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05. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für EU Antwort auf Flüchtlingstragödie Lampedusa: Mehr Abschottung – Frontex / Eurosur · Kategorien: Italien · Tags: , , ,

nzz 05.10.2013

„[…] Ein Sprecher der EU-Kommissarin Cecilia Malmström […] verwies auf die Grenzschutzagentur Frontex, die die südeuropäischen Staaten mit drei Missionen bei der Überwachung des Meers unterstütze und in den letzten zwei Jahren 16 000 in Not geratene Bootsmigranten gerettet habe. Ab Dezember soll das Europäische Grenzkontrollsystem (Eurosur) dafür sorgen, dass die nationalen und europäischen Grenzwächter die Flüchtlingsboote besser und frühzeitiger erkennen. Das Feilen an der von der EU-Kommission 2011 vorgeschlagenen Verordnung ist praktisch abgeschlossen. Das Europaparlament wird nächste Woche darüber abstimmen, wobei die Debatte nach der Tragödie von Lampedusa nicht ganz geräuschlos über die Bühne gehen wird.

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