29. Juli 2018 · Kommentare deaktiviert für Tunesien: Sarost 5 kann in Zarzis landen · Kategorien: Italien, Malta, Tunesien

La Repubblica | 29.07.2018

La nave Sarost approda in Tunisia: „Ma i migranti vogliono andare in Europa“

Dopo oltre due settimane di rimpallo con Italia e Malta, Tunisi autorizza lo sbarco per motivi umanitari. „Ma che non sia pretesto per creare campi di accoglienza“. La Spagna salva 123 persone a Gibilterra

TUNISI – Le autorità tunisine hanno autorizzato l’attracco a Zarzis della nave Sarost 5, con a bordo 40 migranti, che da più di due settimane naviga al largo delle coste in attesa di poter entrare in un porto, fra Tunisia, Malta e Italia.

Il premier Youssef Chahed ieri sera ha reso nota l’autorizzazione per ragioni umanitarie allo sbarco dei profughi tratti in salvo dalla Sarost, dopo che il gommone sul quale viaggiavano era entrato in avaria, nella zona di recupero maltese. „Il primo intervento di salvataggio si è svolto in una zona di competenza delle autorità maltesi. C’è stata una controversia su quale paese avrebbe dovuto accogliere i migranti“, ha spiegato Chaled precisando che le condizioni dei profughi a bordo della nave sono buone e che è stata assicurata loro assistenza medica. „La Tunisia ha rifiutato l’apertura di campi per accogliere i migranti. La nave non deve essere usata come un pretesto a questo scopo“, ha aggiunto il premier tunisino.

„Le condizioni dei profughi a bordo della nave sono buone – ha detto il premier – ed è stata assicurata loro assistenza medica“, ma ha anche detto che i migranti non vogliono restare in Tunisia, avendo manifestato più volte la loro volontà di voler raggiungere l’Europa.

I salvataggi nel Mediterraneo continuano. La guardia costiera spagnola ha salvato 123 migranti che viaggiavano su 12 diverse imbarcazioni nello Stretto di Gibilterra. Lo rende noto il ‚Salvamento Maritimo‘ sul suo account Twitter. Le persone soccorse oggi si aggiungono agli oltre mille migranti, recuperati in mare tra venerdì e sabato e ancora attesa di essere identificati nelle strutture abilitate a Campo di Gibiliterra, nella provincia di Cadice. Gli uomini della guardia costiera stanno continuando a presidiare le coste e cercare altre imbarcazioni cariche di migranti.

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Il Fatto Quotidiano | 29.07.2018

Sarost 5, la Tunisia autorizza lo sbarco dei 40 migranti bloccati da 16 giorni. ‘Non sia precedente, vogliono andare in Europa’

Si conclude il blocco della nave che il 13 luglio aveva soccorso nella zona maltese di ricerche e salvataggi un gruppo di profughi partiti dalla Libia. „La Tunisia ha rifiutato l’apertura di campi di accoglienza sul proprio territorio“, ha detto in parlamento il premier Youssef Chahed annunciando la decisione. Il riferimento è alla proposta avanzata da Bruxelles di creare „piattaforme regionali di sbarco“ fuori dal territorio europeo

La Tunisia autorizza lo sbarco dei 40 migranti bloccati da 16 giorni sulla nave Sarost 5 al largo delle proprie coste, ma avverte: “Non sia un precedente”. Il via libera è arrivato dal premier Youssef Chahed, che ha parlato davanti al parlamento durante l’udienza dedicata al voto di fiducia al nuovo ministro dell’Interno, Hichem Fourati. “Il primo intervento di salvataggio si è svolto in una zona di competenza delle autorità maltesi e c’è stata una controversia su quale Paese avrebbe dovuto accogliere i migranti”, ha specificato il premier. La nave, cui il permesso è stato accordato per motivi umanitari, attraccherà nel porto di Zarzis e le persone salvate, tra cui due donne incinte e un ferito bisognoso di cure, saranno portate a terra.

Il 13 luglio scorso la Sarost 5, nave di rifornimenti che fa capo all’omonima compagna del gas attiva principalmente in Tunisia, aveva soccorso un gruppo di 40 migranti partiti dalla Libia nella zona maltese di ricerche e salvataggio. A bordo un gruppo di profughi tra i 17 e 36 anni provenienti da Egitto, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d’avorio e Sierra Leone. “Siamo contenti e sollevati, nonostante il ritardo nella decisione” è la prima dichiarazione del capitano della Sarost 5, Ali Aiji rilanciata dai media locali.

Ma alla fine è rimasta al largo delle coste tunisine della città di Zarzis, perché le autorità di Tunisi non autorizzavano lo sbarco. L’Italia, a quanto si apprende, non ha ricevuto una richiesta di aiuto dalla Sarost, ma è stata solo informata della vicenda dai paesi coinvolti, Tunisia e Malta. A Roma è stato chiesto se avesse delle unità in zona per l’eventuale soccorso, e non un porto, ma la risposta era stata negativa. “Le condizioni dei profughi a bordo della nave sono buone – ha proseguito Chahed – ed è stata assicurata loro assistenza medica”, ma ha anche detto che i migranti non vogliono restare in Tunisia, avendo manifestato più volte la loro volontà di voler raggiungere l’Europa.

“La Tunisia ha rifiutato l’apertura di campi di accoglienza per migranti sul proprio territorio e l’episodio della nave Sarost 5 non deve essere usato come un precedente”, ha specifica il premier. Il riferimento è alla proposta avanzata da Bruxelles di creare “piattaforme regionali di sbarco” fuori dal territorio europeo, in collaborazione con Unhcr e Iom, idea a cui la Tunisia si è da sempre opposta. “E’ inconcepibile gestire la migrazione con i respingimenti o attraverso la creazione di campi o piattaforme per riunirvi i migranti irregolari”, aveva dichiarato alla fine del mese di giugno scorso il ministro degli Esteri tunisino, Khemaies Jhinaoui, sottolineando come la questione debba invece essere discussa da tutte le parti interessate come parte di una proficua partnership. “Ci sono altri modi per affrontare il tema della migrazione illegale e incoraggiare la migrazione legale”, aveva puntualizzato Jhinaoui.

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