16. Juli 2018 · Kommentare deaktiviert für Sizilien: 450 Boat-people an Land – solidarische Proteste · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , , , ,

In den frühen Morgenstunden konnten alle Restlichen der 450 Bootsflüchtlinge die vor Sizilien blockierten Schiffe von Frontex und der Zollpolizei verlassen und befinden sich im Krankenhaus von Pozzallo. Je 50 Personen werden nach Malta, Frankreich, Deutschland, Spanien, Portugal und wohl auch Belgien ausgeflogen. Der Bürgermeister dieser Hafenstadt Pozzallo hatte in den vergangenen Tagen immer wieder dagegen protestiert, dass das italienische Innenmininisterium die Bootsflüchtlinge auf Sichtweite im Meer blockiert hatte, nun fordert er ein sofortiges Gespräch mit dem italienischen Innenminister Matteo Salvini. In der katholischen Kirche formieren sich solidarische Protestgruppen, die sich mit Appellen nach außen richten wollen – und nach innen gegen die bislang schweigende Kichenspitze.

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/07/15/news/_migranti_autorizzato_sbarco_a_pozzallo_per_tutti_i_450_salvini_vittoria_politica_-201873536/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
Migranti, tutti a terra i 450 di Pozzallo. Il Viminale: „Una vittoria politica“
16 luglio 2018
ROMA – Sono tutti a terra, i 450 migranti a bordo della nave Monte Sperone della Finanza e della Protector di Frontex, ferme da sabato in rada a Pozzallo. L’autorizzazione allo sbarco è arrivata dal Viminale poco prima della mezzanotte di ieri. Venerdì le due imbarcazioni avevano intercettato e soccorso un barcone con 450 persone. Ora gli uomini della prefettura e della questura sono al lavoro per lo simstamento dei migranti verso i 5 Paesi della Ue (Francia, Malta, Germania, Spagna e Portogallo, cui nelle prossime ore dovrebbe aggiungersi anche il Belgio) che hanno dato la loro disponibilità ad accoglierne una parte. „Una vittoria politica“ secondo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. „Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa“, il commento di Palazzo Chigi.

Il regalo di due bimbi italiani
Già ieri sera era stato consentito lo sbarco di donne e bambini, alcuni in condizioni critiche per la prolungata esposizione al sole, insieme a chi aveva bisogno di assistenza medica e ad alcuni uomini, per evitare che le famiglie venissero divise. Nel lungo pomeriggio di attesa, poco prima dello sbarco, nel porto di Pozzallo un manipolo di turisti, telefonini sguainati per riprendere il trasbordo. Fra loro una mamma con due figli, due gemellini con i capelli corti imbionditi dal sole, e in calzoncini corti, ma senza maglietta. I tre hanno cercato un responsabile delle procedure di sbarco e si sono fatti avanti: i due bambini hanno voluto regalare le loro magliette ai coetanei africani.

Il sindaco: „Incontro urgente con Salvini“
Lo sbarco – prima dalla Protector, e stamattina dalla Monte Sperone – ha avuto inizio dopo le due. Ad attendere i profughi i medici dell’Asp Ragusa, i medici marittimi e i sanitari dell’Usmaf per la prima assistenza. Dopo le prime visite, sono stati trasferiti nell’hotspot di Pozzallo. „Il viaggio martoriato dei migranti è finito, anche la macchina dell’hotspot ha funzionato ma la nostra capacità organizzativa è stata messa a dura prova“, dice Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, che ora chiede „un celere incontro con il ministro Salvini“. E spiega: „Si tratta di discutere ogni dettaglio per il futuro, per evitare errori che potrebbero compromettere il lavoro certosino che portiamo avanti da anni“. Ammatuna parla di „una vittoria dell’Italia e dell’Europa“.

Fermati i presunti scafisti
Durante lo sbarco, la squadra Mobile di Ragusa ha fermato alcuni uomini con l’accusa di essere gli scafisti della traversata. Sono stati portati in questura per essere interrogati: si sospetta che possano essersi alternati alla guida del barcone.

Unhcr: „Sofferenza prolungata e ingiusta“
Lo sbarco mette fine a „una sofferenza prolungata e ingiusta“: lo scrive in un tweet Unhcr Italia, il braccio italiano dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati. Nel tweet si indicano le due costanti dello sbarco avvenuto nel corso di due giorni: „1. Il sorriso che accoglie, sia del nostro team che di tutti gli altri operatori impegnati in turni diurni e notturni; 2. I corpi esili, i volti emaciati. Frutto di una sofferenza prolungata e ingiusta“.
„Tantissimi casi di scabbia, donne denutrite, molte persone disidratate. Non è un quadro clinico idilliaco ma neanche drammatico“. Lo afferma Khosrow Mansour Sohani, il medico dell’hotspot di Pozzallo che ha visitato i migranti appena arrivati. Sohani è un medico di origini egiziane, da anni in Italia, si è laureato in Medicina a Catania e ha sposato una farmarcista di Vittoria. Ha lavorato tutta la notte per visitare i migranti scesi a singhiozzo dalle due navi: „Non c’è stato un attimo di pausa ma abbiamo affrontato bene l’emergenza“.

L’appello alla Cei
Intanto ieri un gruppo di operatori del mondo cattolico (docenti universitari, parroci, capi scout: sono 110 al momento), ha firmato un appello alla Cei contro „una sempre più dilagante cultura del rifiuto, paura degli stranieri, razzismo, xenofobia; cultura avallata e diffusa persino da rappresentanti di istituzioni“. „Sono diversi – scrivono i promotori – a pensare che sia possibile essere cristiani e, al tempo stesso, rifiutare o maltrattare gli immigrati“: per cui un intervento dei vescovi, „in sintonia con il magistero di papa Francesco“, „potrebbe dissipare i dubbi e a chiarire da che parte il cristiano deve essere, sempre e comunque“.


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/16/migranti-autorizzato-lattracco-a-pozzallo-sbarco-terminato-palazzo-chigi-arrivano-in-ue-salvini-vittoria-politica/4495337/

Migranti, terminato lo sbarco dei 450 a Pozzallo. Palazzo Chigi: “Arrivano in Ue”. Salvini: “Vittoria politica”

Dopo che l’Italia ha ricevuto anche la disponibilità di Spagna e Portogallo ad accogliere, come già avevano fatto Germania, Francia e Malta, è arrivato il via libera alle due navi che avevano soccorso i migranti a Linosa. Ora tutte le 450 persone, in attesa che avvengano i ricollocamenti, vengono accompagnate in un hotspot. Fermati presunti scafisti

Anche i 378 migranti dei 450 rimasti a bordo delle due navi della Guardia di Finanza e del dispositivo Frontex sono sbarcati al porto di Pozzallo. L’autorizzazione ad attraccare è arrivata intorno alla mezzanotte tra domenica e lunedì, dopo che l’Italia ha ricevuto anche la disponibilità di Spagna e Portogallo ad accogliere 50 migranti a testa, come già avevano fatto Germania e ancora prima Francia e Malta. Da Palazzo Chigi si precisa che le persone riceveranno tutta l’assistenza necessaria in attesa che avvenga la ripartizione con gli altri Paesi europei. “Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa“, afferma la presidenza del Consiglio. Parla di “vittoria politica” il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Dopo che già domenica erano scesi a terra malati, donne e bambini, anche i 184 uomini a bordo della nave Protector di Frontex e successivamente i 209 del pattugliatore della Finanza, Monte Sperone, sono stati tutti sbarcati. Ora sono al lavoro gli uomini della Prefettura e della Questura per il ricollocamento dei migranti negli altri Paesi europei che hanno dato la disponibilità. Intanto le persone vengono accompagnati all’hotspot di Pozzallo, mentre un solo uomo è stato portato in ospedale per una ferita a un piede. Durante lo sbarco, la Squadra mobile di Ragusa ha fermato alcuni uomini con l’accusa di essere gli scafisti della traversata nel mare. Gli uomini sono stati portati in Questura. Le due navi militari che hanno soccorso il barcone si trovavano da quasi due giorni in rada in attesa delle comunicazioni di un porto sicuro di sbarco.

Le scelta di far scendere già ieri donne e bambini, secondo quanto fanno trapelare fonti di Palazzo Chigi, è stata presa su iniziativa dello stesso premier Conte.  “Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all’Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà”, ha esultato su Twitter. L’obiettivo del governo è quello di evitare di aprire un contenzioso con Bruxelles ad ogni nave in arrivo, cercando di elaborare un sistema che possa partire in automatico. La strada è ancora lunga, ma certo intanto la risposta dei grandi Paesi europei c’è stata. Conte è consapevole di essere riuscito a ottenere questo risultato tramite la strategia diplomatica, evitando i toni urlati dei casi precedenti, dalla nave Diciotti fino alla Aquarius.

“Direi che abbiamo risvegliato l’Europa con azioni e proposte motivate e sostenibili”, dice il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in un’intervista a Libero. “C’è un costante, stretto coordinamento, presieduto dal premier Conte, tra i ministri competenti: Trenta, Salvini, Toninelli e io”, rimarca il ministro, secondo il quale “all’ultimo vertice Ue abbiamo, per la prima volta, ottenuto che si mettesse nero su bianco lo schema di una vera politica comune per l’immigrazione”. “Abbiamo chiesto ai partner Ue di passare ai fatti. Il risultato c’è: la responsabilità sui migranti in arrivo dal mare viene suddivisa tra Stati diversi prima del loro approdo e sbarco – dichiara il titolare della Farnesina – è molto positivo che alcuni abbiano aderito”. “Questo è un caso diverso da quelli della nave ong Aquarius e della Lifeline, che furono gestiti in una logica emergenziale. Ora stiamo agendo a valle di precise indicazioni del Consiglio Europeo, dunque in un quadro istituzionale strutturato, seppure volontario“, ha concluso Moavero.

Medico: “Casi di scabbia, donne denutrite” – Khosrow Mansour Sohani, il medico dell’hotspot di Pozzallo che ha visitato i migranti appena arrivati, ha riferito di “tantissimi casi di scabbia, donne denutrite, molte persone disidratate. Non è un quadro clinico idilliaco ma neanche drammatico”. “Ho lavorato tutta la notte – ha detto il medico – perché nel centro sono arrivati i migranti a singhiozzo provenienti dalle due navi. Prima in tarda serata le donne e i bambini della nave Monte Sperone, poi gli uomini della Protector e infine gli uomini della nave della Gdf”. “Non c’è stato un attimo di pausa ma abbiamo affrontato bene l’emergenza”, ha aggiunto.

Le tappe
La lettera di Conte –
 Sabato il premier italiano aveva scritto una lettera ai presidenti di commissione e Consiglio Ue, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, e alle cancelliere di tutta Europa chiedendo di applicare le conclusioni del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno e di dare la propria disponibilità per una redistribuzione immediata dei migranti salvati da un barcone al largo di Linosa dalle due navi, la Protector di Frontex e la Monte Sperone della Guardia di finanza. Conte ha chiamato gli altri Paesi Ue ad agire “in coerenza” con le conclusioni dell’ultimo vertice di fine giugno, “mettendo così in atto un’azione condivisa a livello europeo“. “Come abbiamo concordato di fare”, ha sottolineato più volte nella lettera, citando il testo finale del Consiglio Ue.

Le disponibilità – Dopo Francia e Malta, si sono accodate Germania, Spagna e Portogallo:, dando la disponibilità ad accogliere ciascuno 50 dei 450 migranti. Il portavoce del governo tedesco di Angela Merkel all’Ansa ha dichiarato: “La Germania e l’Italia hanno concordato, con riguardo alla più intensa collaborazione bilaterale sui migranti, di accoglierne in questo caso 50″. Una collaborazione, hanno precisato da Palazzo Chigi, che non riguarda però i movimenti secondari. Anche il premier maltese Joseph Muscat in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio ha confermato “la disponibilità nel prendere in carico persone presenti sull’imbarcazione, come da nostro accordo telefonico“. Ma ha anche definito “del tutto inaccettabile” l’affermazione “secondo cui Malta non avrebbe rispettato i suoi obblighi“. E lo stesso Conte ha poi twittato nel tardo pomeriggio l’apertura di Madrid e Lisbona.

Il no di Visegrad – È “la strada verso l’inferno“, ha commentato invece il primo ministro della Repubblica Ceca Babis, aggiungendo che il suo Paese “non prenderà nessun migrante” e chiedendo di attenersi al “principio di volontarietà” per il quale ci si era accordati. Dunque, il governo ceco mantiene rigida la sua posizione anti immigrazione, che condivide con gli altri Paesi del gruppo di Visegrad: UngheriaPolonia e Slovacchia. “Budapest non accoglie nessuno”, ha ribadito il portavoce del partito di Viktor Orban. “Al momento non abbiamo nulla da annunciare”, è stata invece per ora la risposta dell’Austria.

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