08. Juli 2018 · Kommentare deaktiviert für Irisches Kriegsschiff rettet 106 Boat-people vor Libyen · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , , ,

Die genauen Umstände der Rettung sind noch nicht mitgeteilt. Es handelt sich um die Meereszone, die kürzlich der SAR Zone der sogenannten libyschen Küstenwache zugeteilt wurde. Im Unterschied zu den Boat-people, die Rettungs-NGOs auf ihre Schiffe genommen hatten, gestattete Italien hier die Anlandung im italienischen Messina.

La Repubblica | 08.07.2018

„Porti chiusi anche alle navi militari europee“, ma Salvini irrita la Difesa: “Non ha nessuna competenza”

L’affondo del vicepremier dopo lo sbarco a Messina di 106 migranti da una nave irlandese: „Stortura da modificare, porterò la questione al vertice dei ministri dell’Interno Ue“. Ma arriva lo stop: „Questa missione europea è gestita da Esteri e Difesa“

di ALESSANDRA ZINITI

Le navi militari di altri Paesi europei che salvano migranti non in zona Sar italiana e non coordinati dalla sala operativa di Roma e poi li sbarcano in Italia è un’altra „stortura“ del sistema di soccorso nel Mediterraneo a cui il governo italiano intende dare una spallata. E‘ quello che è avvenuto ieri sera a Messina con lo sbarco di 106 migranti soccorsi in zona Sar maltese da un pattugliatore irlandese della missione Eunavformed. Ed è il tema al centro di un incontro in programma domani tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte per mettere a punto una soluzione alternativa da presentare all’Europa. Queste le parole del vicepremier: „Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano sottoscritto accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia, col nostro governo la musica è cambiata e cambierà“.

Una sortita forte accolta con fastidio dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta, tanto che a sera, fonti del suo ministero sottolineano che la competenza sulle missioni internazionali non è del Viminale. „Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck“. Di più: „L’azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l’Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio“.

„Lo sbarco di ieri sera a Messina – fanno sapere dal Viminale – è frutto di vecchi accordi, eredità dell’operazione Sophia che va certamente modificata“. Perché lo sbarco di ieri sera a Messina è  una contraddizione dei principi richiamati dal governo italiano, che ha battuto i pugni per chiedere maggiore responsabilita‘ all’Europa e per negare l’accesso alle navi delle Ong, navi straniere a cui il governo italiano ha chiuso i porti dicendo di far riferimento al coordinamento della guardia costiera libica e di portare i migranti nel porto piu vicino, dunque Nord Africa o Malta, o in alternativa in quello del Paese di cui batte bandiera la nave.

Ma ieri, in situazione analoga, soccorso diretto, avvenuto in zona Sar maltese senza alcun coordinamento della sala operativa di Roma, e con altri porti più vicini, il pattugliatore irlandese si è diretto verso l’Italia. Il soccorso è stato coordinato dalla sala operativa de La Valletta ma poi la nave ha fatto rotta verso l’Italia. Proprio qualche giorno fa la portavoce del Consiglio UE aveva sottolineato come le navi europee non dovessero sbarcare i migranti soccorsi in Libia “ perché contrario ai valori europei“.

Porti italiani chiusi alle Ong, dunque, ma non alle navi militari straniere che continuano a sbarcare in Italia i migranti soccorsi nel Mediterraneo almeno per ora. Ieri sera a Messina sono arrivati in 106, portati a terra dal pattugliatore irlandese Samuel Beckett. Sono 93 uomini, 11 minorenni e due donne, una delle quali incinta. Ad attenderli hanno trovato un gruppo di manifestanti con le magliette rosse. Il soccorso è avvenuto la notte tra il 4 e 5 luglio in zona Sar maltese. Il gommone con 106 persone a bordo era partito 16 ore prima da Garabulli.

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Welt | 08.07.2018

Italien will Häfen auch für Schiffe internationaler Missionen sperren

Wieder wartet ein Schiff mit Migranten auf die Einfahrt in einen sizilianischen Hafen. Innenminister Salvini sendet eindeutige Signale: Auch Schiffe internationaler Rettungsmissionen sollen in Italien nicht mehr anlegen dürfen.

Italien will künftig auch Schiffen internationaler Missionen im Mittelmeer das Einlaufen in seine Häfen verwehren. Innenminister Matteo Salvini schrieb am Sonntag im Kurzbotschaftendienst Twitter, er werde das dem EU-Innenministertreffen am kommenden Donnerstag in Innsbruck unterbreiten.

Leider hätten die italienischen Regierungen der vergangenen fünf Jahre Vereinbarungen unterschrieben, wonach „alle diese Schiffe Migranten in Italien abladen“, fügte der stellvertretende Regierungschef und Chef der rechtsextremen Lega hinzu.

Salvini bezog sich damit auf das in der Nacht zum Sonntag im sizilianischen Hafen Messina vor Anker gegangene irische Marineschiff „Samuel Beckett“ mit 106 Flüchtlingen an Bord. Zu den von ihm erwähnten „Missionen“ macht er keine Angaben. Eine von ihnen ist der EU-Militäreinsatz „Sophia“ zum Aufbringen von Flüchtlingsbooten und zur Festnahme vermeintlicher Schlepper. „Sophia“ untersteht italienischem Kommando. Hauptquartier ist Rom.

An einer weiteren Operation namens „Triton“ der EU-Grenzschutzbehörde Frontex sind auch Schiffe der Nato-Militärallianz beteiligt.

„Lifeline“ und „Aquarius“ wurden zurückgewiesen

Die Regierung in Rom untersagt bereits privaten Seenotrettungshelfern, italienische Häfen zu benutzen. Das deutsche Rettungsschiff „Lifeline“ der gleichnamigen Hilfsorganisation mit 234 aus Seenot geretteten Flüchtlingen an Bord befand sich deshalb auf einer tagelangen Irrfahrt im Mittelmeer, bevor es Ende Juni in Malta landen durfte. Der Kapitän muss sich dort aber vor Gericht verantworten.
Italien wies auch das französische Rettungsschiff „Aquarius“ mit 630 Flüchtlingen an Bord zurück. Die Flüchtlinge durften schließlich in Spanien an Land gehen.

Nach Angaben der italienischen Regierung trafen seit Jahresbeginn fast 16.700 Migranten an den Küsten des Landes ein, davon 11.000 aus Libyen. Das seien 80 Prozent weniger als im Vorjahr, teilte das Innenministerium mit. Salvini will die Zahl auf null senken.

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