01. Juni 2016 · Kommentare deaktiviert für Italiens Infosystem über Abfahrt von Boat-people aus Ägypten und Libyen · Kategorien: Ägypten, Alarm Phone, Italien, Libyen · Tags:

Die italienische staatliche Seenotrettungsstelle in Rom (MRCC – Maritime Rescue Coordination Centre Rom) hat mithilfe anderer italienischer Einrichtungen  und Dienste ein Informationssystem an den Küsten Libyens wie auch Ägyptens aufgebaut und erhält dadurch ziemlich zuverlässige Meldungen über die genauen Abfahrtzeiten und -orte von Flüchtlingsbooten. Die Meldungen aus Libyen und Ägypten an das MRCC erfolgen auf einem formalisierten, institutionalisierten Weg.

Dies berichtet die italienische Tageszeitung Il Fatto Quotidiano anhand von Faksimiles solcher Informationen. Angesichts der zunehmenden Schiffskatastrophen vor Libyen und Ägypten ist die Aufdeckung dieses offiziellen Informationssystems brisant. Zwar verfügt die italienische Küstenwache, die das MRCC betreibt, nicht über genügend Rettungsschiffe, um rechtzeitig an allen Schiffskatastrophen einzutreffen. Es kann aber die EU-Kriegsschiffe der Militäroperation Eunavfor Med, die Schiffe von Frontex, die Handelsschiffe und Schleppboote sowie die NGO-Rettungsschiffe in dieser Meereszone rechtzeitig zu den Flüchtlingsbooten dirigieren. Ein direkter Fährdienst ist auf der Grundlage des MRCC-Informationssystems möglich. Stattdessen sanken in der vergangenen Woche Flüchtlingsschiffe nach stundenlangen Havarien und unzähligen SOS-Rufen über Satellitentelefone, über 1.000 Boat-people ertranken.

Quelle: Il Fatto Quotidiano

Migranti, “le barche partono stanotte”. Segnalazioni e inchieste, ma nessuno ferma i trafficanti

L’Italia sa addirittura in anticipo della partenza dei barconi dall’Egitto, come dimostra un documento che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. Ma mentre le traversate e i naufragi aumentano, la lotta ai trafficanti diventa sempre più difficile. Perché il business sulle coste del Nordafrica è florido e il Cairo non interviene e non collabora con i nostri magistrati. Idem la Turchia, nonostante i fondi ricevuti dall’Ue. E con la fine di Mare nostrum si perdono informazioni preziose. Parlano gli investigatori in prima linea nel contrasto ai signori delle stragi

di Lorenzo Galeazzi e Mario Portanova

“Le due barche dovrebbero partire stanotte, domani o dopodomani”. C’è anche l’indicazione del porto, Rasheed, vicino ad Alessandria d’Egitto, noto snodo del traffico di migranti. C’è persino il nome del capitano che si appresta a tentare la traversata, nonché l’indicazione di un negozio dove sono raccolti i “passeggeri”. Tradotto: spesso le autorità italiane sanno dei barconi in arrivo ancora prima che salpino verso le nostre coste, magari per colare a picco trascinandosi dietro il loro carico umano, come è accaduto più volte la scorsa settimana. Con un bilancio di 880 morti, secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). La segnalazione riservata, che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare, è una delle tante. Risale al 16 maggio ed è stata raccolta e diramata dalla centrale operativa della Guardia costiera – Maritime Rescue Coordination Centre Rome, che fa capo al ministero delle Infrastrutture – a diversi comandi e centri investigativi coinvolti nel contrasto al traffico.

migranti segnalazione-600 okL’Italia ha molte informazioni sui movimenti via terra, sui porti di partenza in Egitto e in Libia, sulle grandi organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle di chi cerca fortuna in Europa. Ma non riesce a fare molto di più che soccorrere i migranti in mare e arrestare un po’ di scafisti, l’ultimo anello della catena criminale. Anzi, come dimostrano le carte delle inchieste, i trafficanti rassicurano i loro “clienti” spiegando loro che dal mare sarà lanciato un Sos e l’ultima parte del viaggio sarà a carico dalla Marina militare italiana. Complici la chiusura delle frontiere in Europa e l’arrivo della bella stagione – è la facile previsione degli investigatori impegnati sul campo – le traversate continueranno ad aumentare. In inverno non si sono certo interrotte, ma in queste settimane si sono registrati flussi  tra 1.300 e 2000 arrivi al giorno, calcola un investigatore. Le armi per affrontare la (perenne) emergenza, però, sono sempre più spuntate. […]

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