06. September 2015 · Kommentare deaktiviert für „Flüchtlinge in Österreich: Hilfskonvoi Richtung Ungarn“ · Kategorien: Österreich, Ungarn · Tags:

Quelle: der Standard

Konvoy

standard/newald Ein Konvoi macht sich vom Wiener Stadion in Richtung Nickelsdorf auf, um Flüchtlingen zu helfen.

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siehe auch: La Repubblica

Convoglio di 250 auto per i migranti da Vienna verso l’Ungheria

Vetture di volontari per trasportare profughi. In poche ore oltre 13.000 persone hanno attraversato la frontiera verso l’Austria

BUDAPEST- Un convoglio di almeno 250 auto di volontari austriaci è partito da Vienna diretto al confine con l’Ungheria. L’obiettivo, spiegano i media ungheresi, è quello di raggiungere i profughi, farli salire a bordo e portarli in Austria. Intanto diverse centinaia di profughi hanno lasciato i 5 campi di accoglienza ungheresi per raggiungere il confine. La società ferroviaria austriaca Öbb ha trasportato ieri dall’Austria in Germania 11mila migranti provenienti dall’Ungheria, mentre altri 2.200 sono in viaggio in queste ore, portando a oltre 13mila il totale di persone che hanno attraversato la frontiera tra Ungheria e Austria da ieri mattina. Da Budapest stamattina sono partiti diversi treni con qualche migliaio di rifugiati a bordo, destinati alla città ungherese di Hegyeshalom, al confine con l’Austria. […]

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siehe auch: Spiegel Online

Autokonvoi Budapest-Wien: Privatleute holen Flüchtlinge von der Straße

Von Lena Greiner

170 Autos sind am Sonntagmittag in Wien losgefahren – ihr Ziel: Ungarn. Die Fahrer wollen Flüchtlinge aufsammeln und über die Grenze bringen. Doch der Konvoi ist nicht ungefährlich.

Doch der Konvoi ist nicht ungefährlich.

„Wer einen Kindersitz hat, soll ihn mitnehmen. Schmerzmittel und warme Kleidung sind auch gefragt“, postete Erzsébet Szabó am Sonntagmorgen auf ihrer Facebook-Seite.

Szabó, die ihrem Profil zufolge aus der ungarischen Hauptstadt Budapest stammt und in Wien lebt, hat einen privaten Autokonvoi von Österreich nach Ungarn organisiert. Das Motto: „Schienenersatzverkehr für Flüchtlinge“. Das Ziel: so viele Menschen wie möglich schnell über die Grenze zu bringen.

Am späten Sonntagvormittag ging es los: „170 Autos fuhren um elf Uhr in Wien los“, berichtet Szabó SPIEGEL ONLINE am Telefon. Das erste Ziel war die ungarische Stadt Györ, die freiwilligen Helfer brachten den Flüchtlingen Lebensmittel und Hygieneartikel.

„Einige von uns haben bereits Flüchtlinge auf der Straße aufgesammelt und bringen sie jetzt im Auto nach Österreich“, sagt Szabó. Die anderen Autos teilten sich auf: Ein Teil ist nun am Sonntagnachmittag auf dem Weg nach Budapest, andere fahren zur serbisch-ungarischen Grenze.

Die Regierung in Wien kündigte unterdessen ein Ende der Maßnahmen an, mit denen Flüchtlingen die unbürokratische Einreise von Ungarn nach Österreich und Deutschland erlaubt wurde. Zudem werde es auch wieder stichprobenartige Personenkontrollen an der Grenze zu Ungarn geben, sagte Bundeskanzler Werner Faymann nach Gesprächen mit Bundeskanzlerin Angela Merkel und einem Telefonat mit Ungarns Ministerpräsident Viktor Orbán. Wann damit konkret begonnen werden soll, blieb noch unklar.

An diesem Wochenende haben laut Innenministerium in Wien etwa 14.000 Flüchtlinge die Grenze von Ungarn aus überquert. Am Freitagabend hatten ungarische Busse die Menschen an die österreichische Grenze gebracht, Österreich und Deutschland erklärten sich daraufhin spontan bereit, die Flüchtlinge ausnahmsweise ohne bürokratische Hürden und Kontrollen einreisen zu lassen. Bahnen und Sonderzüge wurden eingesetzt, die meisten Menschen wollten nach Deutschland. Seit Samstag erreichten nach offiziellen Angaben bereits rund 13.000 Flüchtlinge die Bundesrepublik.

Nach Angaben der österreichischen Polizei sind bis Sonntagnachmittag weniger Flüchtlinge über die ungarisch-österreichische Grenze in Nickelsdorf eingereist als am Vortag. Die österreichische Bahn ÖBB will daher die Sonderzüge zum Transport der Migranten einstellen.

Allerdings gibt es keine Informationen der ungarischen Behörden, wie viele Menschen noch unterwegs sind. Es könnten Hunderte oder noch Tausende sein, sagt ein Sprecher der österreichischen Polizei Burgenland. Viele Flüchtlinge sind offenbar zu Fuß unterwegs.

„Überall Hunderte Flüchtlinge“

Diese Erfahrung machte auch der private Hilfskonvoi. Auf dem Weg seien die Fahrer bereits „überall Hunderten Flüchtlingen“ begegnet, sagt Szabó. Ihre Bitte an die Behörden: „Menschlichkeit kennt keine Grenzen, wir bitten die ungarischen und österreichischen Behörden, uns freies Geleit für unsere Hilfsaktion zu gewähren.“

Wie der Österreichische Rundfunk ORF auf seiner Internetseite berichtete, gilt in Ungarn – im Unterschied zu Österreich – der Tatbestand „Menschenschmuggel“ bereits dann als erfüllt, wenn „bei der Grenzüberschreitung Hilfe an mehreren Personen geleistet wird“. Dieser Tatbestand könne mit Freiheitsentzug von bis zu fünf Jahren bestraft werden, hieß es demnach aus dem Außenministerium in Wien. Auch Vorbereitungshandlungen für „Menschenschmuggel“ könnten mit einer Freiheitsstrafe von bis zu zwei Jahren geahndet werden, mindestens möglich sei eine sofortige Festnahme sowie die Beschlagnahmung der Autos.

Am Freitag waren dem ORF zufolge in Budapest vier Aktivisten aus Wien vorübergehend wegen des Verdachts der Schlepperei angehalten und auf eine Polizeistation gebracht worden. Alle vier seien laut Außenministerium am selben Tag wieder auf freien Fuß gesetzt worden.

„Niemand hat uns bisher an unserer Fahrt gehindert“, sagt Szabó. Die Aktivistin hatte ihren Aufruf am Freitag zunächst zurückgezogen. Damals schrieb sie auf Facebook: „Angesichts der momentanen Entwicklungen in Ungarn können wir nicht mehr verantworten, dazu aufzurufen nach Budapest zu fahren und Flüchtlinge nach Österreich zu holen. Die Verhaftung von Menschen wegen Verdacht auf Schlepperei oder die Vorgänge in Bicske zeigen, dass das Vorgehen Ungarns sich in den nächsten Tagen noch verschärfen wird.“

Diese Sorge habe sie nun nicht mehr, sagt Szabó am späten Sonntagnachmittag. Dann muss sie schnell auflegen. Weiterfahren.

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siehe auch: Il Fatto Quotidiano

Profughi, volontari in auto da Vienna all’Ungheria per accompagnarli.

Circa 150 persone si sono organizzate su Facebook per portare aiuti e dare un passaggio ai migranti fermi alla frontiera ungherese dopo che Austria e Germania hanno aperto i confini. „I rifugiati qui sono i benvenuti“. Polizia ungherese: „Rischiano arresto per traffico di esseri umani“. […]

Li vanno a prendere alle frontiere con le loro auto e li accompagnano in Austria. L’idea è nata sui social network e nel giro di poche ore un convoglio di almeno 300 volontari (tra loro anche cinque italiani) si è messo in colonna da Vienna per raggiungere l’Ungheria e aiutare i profughi che – dopo l’apertura dei confini – possono entrare in Austria e in Germania dopo che i due Paesi hanno aperto i confini ai profughi che da giorni erano bloccati alla frontiera. Ieri alla stazione di Monaco di Baviera i migranti – in tutto 7mila quelli arrivati nella regione – sono stati accolti dagli applausi.

In Italia intanto continuano le polemiche politiche, mentre dal Vaticano – dopo l’appello lanciato da Papa Francesco durante l’angelus – fanno sapere che sono stati individuati due appartamenti per accogliere altrettante famiglie di profughi. Ad annunciarlo è stato l’Arciprete della Basilica di S.Pietro, il Cardinale Angelo Comastri: “Ci siamo messi subito al lavoro per individuare due appartamenti del Vaticano che saranno a disposizione di due famiglie di profughi alle quali per desiderio dello stesso Pontefice garantiremo anche l’assistenza sanitaria e materiale”.

Dall’Austria sono partite auto di attivisti per tutta la giornata per andare in soccorso dei migranti. “Dillo forte, dillo chiaro, i rifugiati qui sono benvenuti”, gridavano i volontari austriaci che si sono organizzati via Facebook e hanno portato scorte di cibo, acqua, prodotti sanitari e vestiti pesanti. Un portavoce della polizia ungherese ha affermato che “gli automobilisti arrivati oggi dall’Austria rischiano l’accusa di traffico di esseri umani” nel caso decidessero di trasportare a bordo delle proprie auto i migranti. Lungo il confine tuttavia, la polizia ungherese oggi non ha effettuato alcun fermo.

Uno degli organizzatori della campagna, l’austriaco Kurto Wendt, ha detto di non temere l’intervento delle forze dell’ordine. “Chiunque volesse arrestarci sarebbe pazzo visto che sosteniamo quello che hanno deciso politicamente, cioè di fare entrare le persone in Austria. Il rischio che corriamo è così piccolo se paragonato e quello che stanno affrontando i migranti”, ha detto. Rispondendo poi alla domanda sul perché andare incontro ai migranti se loro possono prendere bus e treni per il confine austriaco, Wendt ha risposto: “Dieci bambini sono stati ricoverati nella notte. La gente ha fame, ha vestiti non adatti. Ogni giorno che non porti persone al sicuro potrebbero morire, per questo dobbiamo agire subito”. All’iniziativa, “lanciata una settimana fa sui social media” – spiega una volontaria – si sono uniti anche altri attivisti a titolo individuale, decine anche dalla Germania arrivati a bordo di minivan.

In Germania le autorità della Baviera infine, lo Stato più grande del Paese, hanno chiesto che le altre regioni condividano lo sforzo di accoglienza dei migranti dopo l’arrivo solo ieri di 7mila persone. La portavoce Simone Hilgers ha detto che “Monaco e la Baviera non possono farcela da soli”. Questa mattina a Monaco sono arrivate 1.360 persone e che se ne attendono altre 4000 entro oggi. “La Baviera – ha aggiunto Hilgers – ha bisogno dell’appoggio degli altri stati tedeschi”. Tremilatrecento dei migranti giunti da ieri mattina sono stati portati già in altre parti della Germania.

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