23. Juli 2018 · Kommentare deaktiviert für Italien will Revision der EU-Operation Sophia · Kategorien: Deutschland, Italien · Tags:

Nachdem die WELT gestern noch berichtet hatte, dass Italien seine Häfen auch für EU-Schiffe sperren wolle, die Boat People an Bord haben, hat der italienische Außenminister Moavero Milanesi heute bei seinem Besuch in Berlin versichert, dass Italien auf eine Revision der EU-Operation ‚Sophia‘ in nächster Zeit dränge, EU-Schiffe bis dahin aber in italienischen Häfen anlanden könnten.

Corriere della Sera | 23.07.2018

Migranti, il ministro Moavero Milanesi: «Porti aperti per la missione europea Sophia»

Il ministro degli Esteri: «La missione sarà revisionata presto ma nel frattempo l’Italia garantirà la continuità e l’approdo delle navi»

«Durante il periodo necessario a raggiungere una revisione delle regole operative della missione militare Sophia, l’Italia garantirà l’approdo nei suoi porti alle persone salvate dalle navi». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, parlando da Berlino della missione Ue relativa al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. In Germania il ministro ha avuto colloqui con l’omologo tedesco Heiko Maas. A detta di Moavero Milanesi, si dovrebbe arrivare alle attese modifiche di Sophia, perché l’Italia non sia l’unico porto di approdo delle navi europee, «nel giro di qualche settimana».

L’Italia aveva annunciato la sua decisione di non considerare più valide le regole operative attuali della missione che prevedono di effettuare gli sbarchi di migranti salvati in mare nei porti italiani. Per questo si era tenuta venerdì scorso una nuova riunione del Cops, il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue, che aveva aperto a discutere la proposta italiana pur sottolineando che al momento le regole della missione resteranno le stesse.

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La Repubblica | 23.07.2018

Moavero: „Porti aperti fino a modifica missione Sophia“. E Salvini attacca ancora la Open Arms

Il ministro degli Esteri, malgrado il no della Ue, si dice sicuro di convincere i partner europei: „I migranti non saranno sbarcati solo in Italia: fino ad allora garantiremo l’approdo di tutte le persone salvate“. E il leader della Lega torna ad accusare sui social la nave della Ong spagnola

ROMA – „Nel giro di qualche settimana si arriverà alla modifica delle regole operative della missione militare Sophia che dovrebbe porre fine allo sbarco delle persone salvate in un unico Paese, l’Italia“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Berlino dopo l’incontro con il collega tedesco Heiko Maas. La questione era già stata posta qualche giorno fa a Bruxelles ma aveva ricevuto il secco no dai paesi della Ue. Adesso, però, Moavero rilancia e assicura che in poco tempo riuscirà a convincere l’Europa. Nel frattempo, però, „l’Italia garantirà l’approdo nei propri porti di tutte le persone salvate“ dalle navi della missione.

Intanto continua la polemica a distanza tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e la Open Arms continua. Dopo il caso del salvataggio di Josefa nel Mediterraneo e l’annunciata – poi smentita – denuncia dell’Ong alla Guardia costiera italiana per omicidio colposo e omissione di soccorso, il leader della Lega attacca l’organizzazione spagnola. E, come di consueto, utilizza i social per coinvolgere le migliaia e migliaia di persone che lo seguono su Facebook e Twitter:  „La nave Ong Open Arms (quella degli insulti e delle denunce inesistenti) sta dirigendo verso il canale di Sicilia (possibile destinazione zona Sar libica). Altre provocazioni in vista? Vi tengo informati!“ scrive il ministro dell’Interno postando una mappa con le navi delle Ong, presenti nel Mediterraneo.

Da bordo dell’Open Arms gli risponde il deputato di Leu e segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. „La Open arms e il suo equipaggio stanno per ripartire. E io con loro – scrive in calce a un tweet siglato dall’hashtag #dapadre, voluta citazione di salvini.  „Da qui alla zona sar ci sono tre giorni di navigazione – racconta ancora Fratoianni – Nell’attesa ci prepariamo. Medici e soccorritori spiegano le manovre di salvataggio e messa in sicurezza. Siamo partiti per fare una cosa semplice. Salvare vite. In fondo è tutta qui la differenza. Tra salvare e lasciar morire“.

L’attività social di Salvini oggi è cominciata molto presto. Prima della polemica con Open Arms, infatti, il ministro dell’Interno se l’era presa con la Turchia: „Da inizio anno sono sbarcati in Italia 1.200 immigrati arrivati via mare dalla Turchia – aveva scritto su Twitter  – ma per controllare l’immigrazione la Ue sta regalando alla Turchia 6 miliardi di euro alla stessa Turchia. Qualcosa non torna, qualcuno non fa ciò che dovrebbe?“.

Poi il ministro ha fatto sapere di aver donato il sangue, ma dalla sede dell’Avis ci ha tenuto a sottolineare che gli ultimi naufragi che hanno provocato altre vittime nel Mediterraneo sono „il colpo di coda degli scafisti che vedono che il loro business che sta finendo, usano gommoni sgonfi, motori fuori uso e barconi in condizioni disperate. Sono delinquenti e assassini, come chi li aiuta. Speriamo sia l’ultima estate di morti“. „Stiamo lavorando per avere meno sbarchi e meno partenze – ha aggiunto Salvini – Meno gente parte e meno gente muore, il mio ruolo di ministro mi impone fare questo“.

Nel frattempo, però, i migranti continuano ad affrontare il mare pur di raggiungere l’Europa. In nottata, intorno alle 2, la Capitaneria di Porto di Gallipoli, in provincia di Lecce, ha soccorso 47 migranti, tutti uomini nelle acque di fronte alla località ‚Punta Pizzo‘. Sono in corso le attività di identificazione da parte della Polizia di Stato. In totale si tratta di 47 pachistani, dei quali otto minorenni non accompagnati.

E in giornata la visita istituzionale del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in Tunisia, invitata dalle autorità locali. Il ministro incontrerà il presidente tunisino Beji Caid Essebsi e il suo omologo Abdelkarim Zbidi. „La visita rientra nell’importante lavoro che il governo italiano sta portando avanti per il contenimento dei flussi irregolari“, spiegano fonti della Difesa. Il ministro alle controparti tunisine „garantirà l’assistenza della Difesa italiana, nel solco della cooperazione in corso, per supportare ulteriormente il controllo degli spazi marittimi e della gestione delle emergenze in mare“.

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