09. Juni 2018 · Kommentare deaktiviert für Sea Watch mit 232 Boat People an Bord in Reggio Calabria gelandet · Kategorien: IT, Italien, Libyen, Malta · Tags: ,

Zum ersten Mal wird Matteo Salvini in seiner neuen Funktion als Innenminister mit der Tatsache konfrontiert, dass ein NGO-Rettungsboot, die Sea Watch, einen italienischen Hafen anläuft und dort über 200 Migranten an Land gehen. Salvini schäumt vor Wut: gegen die Regierung von Malta, die ‚Nein‘ sagt, wenn es um die Landung von Booten geht, die Migranten im Mittelmeer retten, gegen die NGOs, deren Schiffe als ‚Taxis‘ fungieren, und gegen seinen Vorgänger Minniti, dessen Push Back Abkommen mit Libyen nicht funktioniert. Wörtlich: „Wir machen uns zum Gespött der Bürger einer deutschen NGO unter niederländischer Flagge, die Malta passiert, grüßt und dann in Italien ankommt. Einige sind Hilfsorganisationen, andere machen Geschäfte.“ Derweil trifft sich Roberto Fico, Präsident der Abgeordnetenkammer und Mitglied des M5S mit Ärzte ohne Grenzen und Amnesty International und vertritt dort eine Position, die der von Salvini diametral entgegengesetzt ist: „Organisationen, die anderen helfen, verdienen Unterstützung. Solidarität gilt immer allen und nicht nur jemand Besonderen.“

La Stampa | 09.06.2018

Salvini costretto a far sbarcare i primi migranti. Lo sfogo contro Malta: “Non può dire no alle navi”

La Valletta replica: «Falso». E il ministro attacca le Ong: «Sono taxi». Scontro con Fico: «Lo Stato sia vicino a chi aiuta»

Il mare è calmo, riprendono le partenze dalla Libia e il neoministro Matteo Salvini si scontra con la prima emergenza. Ha toccato con mano il meccanismo di naufragi al largo della Libia-soccorsi-rifiuto da parte di Malta-Sos all’Italia. Ha dovuto accettare il fatto compiuto, ma schiuma rabbia. Contro il governo maltese, innanzitutto: «Il buon Dio ha messo Malta più vicino della Sicilia alla Libia. Non è possibile che risponda “no” a qualsiasi richiesta di intervento». Contro le Ong: «C’è un preciso disegno, al limite delle acque territoriali della Libia, per fungere da taxi». Contro il suo predecessore, Marco Minniti: «Il regolamento non funziona. Non accetto lezioni».

Tanta foga del ministro leghista scatena un nuovo caso diplomatico in pochi giorni. Malta non ci sta e reagisce a brutto muso: «Il governo di La Valletta nega di non dare assistenza ai migranti» è scritto in una nota. Si sottolinea «il rispetto di tutti gli obblighi in ogni momento» compresi quelli «per le convenzioni internazionali sulla sicurezza in mare». E si conclude: «Il governo di Malta smentisce di non aver dato assistenza ai migranti in mare».

E però Salvini replica: «Ci dicano gli amici maltesi quante navi che trasportavano immigrati hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte. L’Italia vuole risolvere i problemi, non crearli».

La sua vis polemica, però, fa emergere in modo brusco anche la seconda anima della coalizione giallo-verde. Se infatti il ministro se la prende con le Ong («Stiamo assistendo alla presa in giro per i cittadini di una Ong tedesca con bandiera olandese che passa davanti a Malta, saluta e arriva in Italia. Alcune fanno volontariato, altre fanno affari»), il presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, incontra Medici senza Frontiere e Amnesty International, poi pur premettendo «sono la terza carica dello Stato e non entro in questioni politiche», esprime una posizione diametralmente diversa: «Vanno supportate le organizzazioni che aiutano gli altri: la solidarietà è sempre di tutti, non di qualcuno in particolare». Dice anche di più: « Lo Stato deve stare vicino a chi aiuta gli ultimi, perché la loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di una dignità è la mia ricerca, non solo in tema di migranti ma in generale di diritti».

In mare, intanto, s’è visto un copione già visto. Una nave umanitaria tedesca, la «Sea Watch», ha raccolto in mare 232 naufraghi. I primi sono stati soccorsi martedì scorso, la maggioranza è a bordo da mercoledì. La «Sea Watch» ha chiesto alla Guardia costiera italiana l’indicazione di un porto sicuro. Dato che Malta è vicina, gli è stato detto di andare lì. Ma Malta ha rifiutato di accoglierli. La nave tedesca ha atteso, poi ha proseguito mettendo la prua verso la Sicilia e avvertendo che molti passeggeri erano disidratati. Giovedì è arrivata finalmente l’indicazione del Viminale di sbarcarli a Reggio Calabria.

Salvini conferma intanto che il suo primo obiettivo sarà una revisione delle norme sull’asilo di tipo umanitario. Lo dice alla sua maniera: «I dati ci dicono che su 40mila domande ricevute nel 2018 hanno avuto esito positivo per lo status di rifugiato il 6% e per lo status di protezione sussidiaria il 4%. Stiamo perdendo tempo per gente che non sta scappando dalla guerra».

:::::

La Repubblica | 08.06.2018

Prima crepa M5S-Lega sui migranti. Salvini contro Malta e ong, ma Fico difende le organizzazioni

Il titolare del Viminale: „Certe ong non fanno volontariato, ma affari. La Valletta „non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento“. E sul fisco dice: „Niente limiti al contante“. Il presidente della Camera riceve Medici senza frontiere: „Chi fa solidarietà ha il supporto dello Stato“

di SILVIO BUZZANCA

Matteo Salvini, dopo l’attacco alla Tunisia, apre anche il fronte maltese. Arrivato a Como per portare solidarietà a due autisti di bus aggrediti da extracomunitari e concludere la campagna elettorale per le amministrative, il ministro dell’Interno si è lanciato in un’invettiva contro La Valletta e le ong che lavorano nel Mediterraneo per salvare i migranti. E ha anche lanciato una richiesta di aiuto alla Nato contro i migranti. „Stiamo assistendo alla presa in giro per i cittadini di un’ong tedesca con bandiera olandese che passa davanti a Malta e saluta e arriva in Italia. – ha detto Salvini in Prefettura – Non è possibile che Malta dica no a ogni richiesta di intervento. Il buon Dio ha messo Malta più vicino all’Africa della Sicilia. C’è da lavorare“.

Quando parla di lavorare, il ministro dell’Interno si riferisce ad un progetto ben preciso: „Il governo – ha aggiunto infatti – sta lavorando sul piano delle ong: alcune fanno volontariato altri affari. Non è possibile che vi siano ong con bandiere spagnole, olandesi e di Gibilterra che arrivano in Italia“. E alla fine arriva un ulteriore ammonimento: „Non ho intenzione di passare l’estate in emergenza, altrimenti avremo modo di porre problemi all’attenzione dell’Italia e l’Europa“. Ulteriore prova del lavorìo leghista intorno ad un pacchetto di norme che dovrebbero rendere ancora più dure le norme contro le ong già varate dal ministro Minniti.

Salvini ha trovato il modo di inserire la questione dei migranti che tanto gli sta a cuore all’interno del complicato puzzle dei rapporti con gli Stati Uniti e la Russia e il G7 in corso in Canada. „Io sono per la Nato. – ha detto il ministro dell’Interno –  E alla Nato chiediamo un’alleanza difensiva. Siamo sotto attacco. Ricordo anche tutti gli allarmi di infiltrazioni di terrorismo negli ingressi, l’Italia è attaccata da sud non da est. Chiedo che ci difenda. Questo ho chiesto a Conte di chiedere anche al G7“.

Le parole del leader leghiste non sono state molto apprezzate a La Valletta e ha respinto le accuse e ha negato „di non dare assistenza ai migranti“. Nella nota ufficiale il governo maltese sottolinea il rispetto „di tutti gli obblighi in ogni momento“, compresi quelli previsti „dalle convenzioni internazionali“ sulla sicurezza in mare.

L’affondo del leader leghista ha però provocato una prima, evidente crepa, nei rapporti con gli alleati grillini. Roberto Fico, infatti, lunedì sarà a San Ferdinando, il paese calabrese che ospita la tendopoli di extracomunitari dove viveva Soumaila Sacko, il 29enne maliano ammazzato a colpi di fucile nell’ex fornace di San Calogero.   Il presidente della Camera, inoltre, ha anche incontrato Amnesty International e Medici senza frontiere.

Un segnale chiarissimo contro  l’attivismo in senso contrario del ministro degli Interni. Una frattura confermata dalle parole del presidente della Camera: „Sono la terza carica dello Stato e non entro in queste questioni. Ritengo che chi fa solidarietà deve avere tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve stare vicino a chi aiuta gli ultimi, perché la loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di una dignità è la mia ricerca, non solo in tema di migranti ma in generale di diritti“.

Nel pomeriggio e in serata, Salvini ha continuato il suo tour elettorale e ha messo altra carne sul fuoco. A Brescia ha parlato di fisco ed economia. Si è detto contrario anche al limite sull’uso dei contanti. „Non esiste un limite di spesa al denaro contante vostro. Altrimenti si fanno i soliti favori alla grande finanza che tassa“ ha detto. E ha ribadito i concetti sul taglio delle tasse per i più abbienti che aveva espresso nei giorni scorsi: „Ci sono due modi per affrontare le ricchezze: da una parte  tassare, picchiare e tartassare col risultato che il ricco sposta la barca, vende la macchina: io invece voglio un Paese che premia chi è bravo“. E ha aggiunto: „Se l’imprenditore paga meno tasse assume un operaio in più“. Per gli imprenditori più piccoli, ha poi aggiunto, „voglio cancellare spesometri, redditometri e studi di settore“.

Proposte e slogan che sembrano un rilancio rispetto alle ultime dichiarazioni dell’alleato-avversario Luigi Di Maio. Ieri il leader del M5S aveva assicurato davanti agli aderenti Confcommercio che il governo non aumenterà l’Iva e che rovescerà l’onere della prova nei processi tributari: dovrà essere il fisco a dimostrar l’infedeltà del contribuente.

:::::

Il Fatto Quotidiano | 08.06.2018

Roberto Fico fa l’anti-Salvini: “Gli attacchi alle Ong? Stato le supporti. La sofferenza di migranti e deboli è la mia sofferenza”

Gli attacchi di Salvini alle Ong? A distanziarsi dalle parole del neo ministro dell’Interno e segretario della Lega, è il presidente della Camera Roberto Fico, pur sottolineando il suo ruolo terzo e istituzionale.

“Sono la terza carica dello Stato, non entro in queste cose. Ma chi fa solidarietà deve avere il supporto dello Stato. E la sofferenza di migranti e ultimi è la mia sofferenza”, ha affermato, parlando al termine di un incontro con Amnesty International, dove si è discusso della questione Regeni.

In mattinata, lo stesso Fico aveva anche incontrato Medici senza frontiere. Tanto da ribadire poi la sua diversa opinione, rispetto al segretario della Lega, in merito al ruolo delle Ong: “Msf è una Ong molto importante, che si occupa in tutto il mondo di aiutare le persone che ne hanno bisogno, ha campi in zone di guerra ed è impegnata anche nel Mediterraneo. Lo Stato deve supportare le organizzazioni che aiutano le persone”, ha continuato. E ancora: “Lo Stato deve essere vicino ai più deboli, la loro ricerca della dignità è la mia ricerca della dignità”. Ma il discorso, ha aggiunto, non vale “solo in tema dei migranti, ma delle sofferenze in generale e dei diritti”

:::::

Il Fatto Quotidiano | 09.06.2018

Reggio Calabria, il primo sbarco di migranti dell’era Salvini. Responsabile Sea Watch: “Accuse alle Ong infondate”

Lucio Musolino

Il primo sbarco da quando Matteo Salvini è diventato ministro dell’Interno, è avvenuto al porto di Reggio Calabria dove stamattina sono arrivati 232 migranti tra cui molti minori non accompagnati. Sono stati salvati nei giorni scorsi e accompagnati in Italia a bordo della nave dell’Ong Sea Watch. Durante le operazioni di sbarco, la responsabile Italia dell’organizzazione non governativa, Giorgia Linardi, ha replicato alla frase di Salvini sulle “ong che lucrano”.

“Le polemiche non sono nuove – sostiene la rappresentante della Sea-Watch – È da un anno che c’è una strategia e una campagna di denigrazione delle attività delle ong impegnate nella ricerca e nel soccorso in mare. Non è nostro interesse rispondere a insulti con altri insulti. Sappiamo esattamente quello che stiamo facendo. Sea Watch è l’espressione della società civile che si mette in mare per monitorare quello che succede, per testimoniare e denunciare un sistema di contenimento che adesso fa sì che l’Europa possa operare dei respingimenti ‘per procura’ da parte dei libici”.

“Sulle accuse delle ong che lucrano – conclude Linardi – ormai ci sono indagini in corso da più di un anno. Non è mai stata trovata nessuna base a livello giuridico per cui stiamo facendo qualcosa di male. Ottemperiamo all’obbligo di soccorrere chiunque è in difficoltà in mare stando alla normativa internazionale. Per noi non soccorrere queste persone o stare a guardare mentre vengono intercettate e riportate in Libia significa renderci complici di un crimine. Se poi invece soccorrerle e portarle in un porto sicuro significa andare contro accuse ed essere criminalizzati lo facciamo con la coscienza pulita perché sappiamo di essere dalla parte giusta. Speriamo che questo un giorno ci venga riconosciuto”.

Beitrag teilen

Kommentare geschlossen.