26. Juni 2017 · Kommentare deaktiviert für „Ventimiglia, caos migranti. 400 profughi lasciano il fiume Roja per dirigersi al confine con la Francia“ · Kategorien: Frankreich, Italien · Tags: ,

Il Fatto Quotidiano | 26.06.2017

 

 

Circa quattrocento migranti accampati sulle sponde del torrente Roja, all’altezza di via Tenda, hanno lasciato la zona e si sono diretti verso il colle di Tenda, camminando nel greto del fiume per oltre cinque chilometri verso la Francia. A guidare il gruppo di migranti sono stati alcuni giovani tedeschi. Una volta raggiunta la frazione di Calvo, il gruppo di migranti si è diviso: una cinquantina di loro si è fermata nella vicina frazione di Torri, dove è tutt’ora guardata a vista dalle forze dell’ordine. La maggior parte ha invece proseguito alla volta di Olivetta San Michele, verso il valico di frontiera di Fanghetto. Secondo quanto appreso, la decisione di mettersi in marcia sarebbe dovuta all’ordinanza firmata dal sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, che aveva predisposto perstamani la pulizia del greto del fiume Roja.

:::::

Il Manifesto | 27.06.2017

Ventimiglia, la marcia dei migranti verso il confine

Arrestiamo umani. In 300 partono durante la notte. La polizia tenta di disperderli con i lacrimogeni

Marina Della Croce

Si sono nascosti nei boschi per sfuggire ai controlli mentre la polizia italiana pattuglia il confine sorvegliato dall’alto anche da un elicottero. Sono determinati a raggiungere la Francia i circa 300 migranti, quasi tutti sudanesi, accampati da tempo a Ventimiglia sul greto del fiume Roja, poco distanti dalla frontiera. Stanchi di vivere tra i rifiuti aspettando un via libera che non arriverà mai, la notte scorsa hanno provato a sbloccare la situazione dando vita a una marcia verso la frontiera. Momenti di tensione si sono avuti quando polizia e carabinieri hanno utilizzato i lacrimogeni per disperdere il gruppo determinato a raggiungere le famiglie che vivono oltralpe. «Chiediamo di avere la nostra dignità di uomini, dignità che non abbiamo avuto in Sudan e nemmeno in Italia: se la Francia ci respinge deve intervenire l’Europa», hanno spiegato prima di mettersi in cammino. Una vicenda seguita con attenzione dal vescovo di Ventimiglia: «Mi auguro che questo appello sia accolto», ha commentato monsignor Antonio Suetta. «I migranti effettivamente hanno ragione: bussano a una porta e sarebbe molto bello che avessero una risposta in termini di umanità e accoglienza».

Le regole europee parlano però un linguaggio diverso da quello della Chiesa e visto lo spiegamento di forze presente lungo il confine difficilmente i migranti riusciranno a passare. Che l’accampamento provvisorio creato lungo il fiume Roja non potesse durare a lungo si sapeva. Nei giorni scorsi il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, aveva firmato un’ordinanza per la pulizia delle sponde nella quale si specificava che i migranti avrebbero dovuto spostarsi per consentire la bonifica dell’area «avendo cura di portare con sé i propri effetti personali». Stando a quanto affermato dalla Caritas la prefettura avrebbe garantito l’utilizzo del centro di accoglienza di Parco Roja, gestito dalla Croce rossa, senza particolari controlli da parte della polizia, anche perché tutti i migranti sono stati già identificati al momento del loro arrivo in Italia. Domenica, però, si sarebbe sparsa la voce – infondata – che una volta nel centro i migranti sarebbero stati fermati e questo avrebbe determinato la decisione di dar vita alla marcia verso il confine.

Da luglio dell’anno scorso a oggi nel centro gestito dalla Croce rossa sono passate 13 mila persone. Ma a rendere la situazione più grave c’è il fatto che ai migranti in arrivo dal Sud Italia si aggiungono quelli respinti dalla Francia, motivo per cui il sindaco Ioculano nei giorni scorsi ha chiesto che i respingimenti effettuati oltre confine vengano indirizzati verso un altro valico. In tutto questo a farne le spese sono i migranti, stretti tra i legittime preoccupazioni dell’amministrazione per i rischi sanitari provocato dalla situazione e le regole ferree dell’Unione europea che ostacolano anche i ricongiungimenti familiari. E così,come denunciano le associazini, anche una normale operazione di pulizia delle sponde del fiume diventa un problema. «La comunicazione deve essere gestita meglio» denuncia Alessandro Verona, del Dipartimento Migrazioni di Intersos. «Un concreto preavviso e una condivisione con tutte le realtà coinvolte avrebbe probabilmente evitato la paura e la disinformazione delle persone migranti con la conseguenza e i pericoli che hanno causato».

:::::

La Stampa | 26.06.2017

Ventimiglia, fallito lo sgombero dei migranti I profughi in fuga nel fiume e sulle montagne

Lo sgombero dei migranti dal greto del fiume Roja a Ventimiglia è fallito. Quella che era stata annunciata dal sindaco come una semplice operazione di pulizia dell’argine trasformato in accampamento abusivo da circa trecento profughi ha innescato invece una fuga generale che le forze dell’ordine non sono state in grado di arginare.

Un’innagine della fuga dei migranti nel fiume di questa mattina (FOTO MANRICO GATTI)

Centinaia di migranti alle prime luci dell’alba hanno iniziato a risalire il corso d’acqua nascondendosi nella vegetazione. Hanno percorso alcuni chilometri, tra Ventimiglia e Bevera, e attualmente si stanno disperdendo sulle montagne nel tentativo di superare il confine con la Francia. Gli stranieri sono apparentemente senza assistenza, anche da parte delle associazioni di volontariato che solitamente li accompagnano nei loro spostamenti. L’emergenza sanitaria che interessava l’’accampamento abusivo sembra aver lasciato spazio ad una nuova emergenza, quella legata allo spostamento incontrollato di almeno 150 profughi lungo il fiume, in zone che non conoscono, pericolose, mettendo a rischio la loro stessa incolumità.

Della questione di stanno occupando la prefettura e il ministero dell’Interno. Sembra acclarato che nonostante il monitoraggio da parte della popolazione e gli appelli del sindaco di Ventimiglia, la situazione dei giorni scorsi sia stata ampiamente sottovalutata.

Kommentare geschlossen.