Quelle: Libya Herald
Italians deny warship incursion
By Libya Herald reporters
Italy has denied government claims that its warships violated Libyan territorial waters off Daryanah at the weekend. The government said that three Italian naval vessels had been spotted off the coast to the north of Benghazi early on Saturday morning. Air force commander Saqr Geroushi announced that Libyan warplanes had buzzed the intruders who had then turned away.
The Defence Ministry in Rome today insisted that none of its vessels had been close to the Libyan coast. A spokesman said “The news being spread this morning from Libyan sources about the presence of three Italian ships in Libyan territorial waters is false. All of Italy’s military ships present in the Mediterranean operate in international waters and respect the limits established by treaty”.
Italian warships are among 60 naval vessels currently taking part in Operation Trident Juncture, NATO’s largest exercise in more than a decade, which is focused on the Mediterranean.
It is widely assumed that European warships on migrant patrol have on some occasions sailed into Libyan waters to rescue passengers from sinking migrant craft.
Meanwhile there are unconfirmed reports tonight that an Italian cemetery and church in Tripoli have been vandalised.
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Quelle: La Repubblica
Libia, Tobruk attacca Italia: „Navi da guerra vicino Bengasi“. Devastato cimitero italiano
Le tre imbarcazioni erano a 55 chilometri a est della città: „Sovranità violata“. Difesa: „Notizia falsa“. Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia: „Immagini testimoniano situazione a Tripoli“
ROMA – Il governo libico di Tobruk „condanna con fermezza“ la violazione delle proprie acque territoriali „dopo l’ingresso ieri di tre navi da guerra italiane nei pressi delle coste di Bengasi, a Daryana“, circa 55 chilometri a est della città. Lo si legge in un comunicato del governo sulla propria pagina Facebook e Twitter. Ma fonti della Difesa italiana smentiscono categoricamente: né le unità militari di “Mare Sicuro”, la missione nazionale italiana per il controllo e l’assistenza ai migranti, né le navi di Eunavformed, la missione europea di sorveglianza al largo delle coste libiche, erano in zona o comunque sono entrare nelle acque territoriali libiche. „La notizia diffusa stamane da fonti libiche circa la presenza ieri di tre navi italiane nelle acque territoriali libiche è falsa“, si legge in una nota del ministero della Difesa. „Tutte le navi militari italiane presenti nel Mediterraneo operano in acque internazionali rispettando i limiti stabiliti dai trattati“, conclude la Difesa.
Secondo il governo libico di Tobruk le tre navi da guerra sono entrate nelle ultime ore nelle acque territoriali libiche senza l’autorizzazione e ha avvertito che „utilizzerà ogni mezzo“ per proteggere la sua sovranità. I tre mezzi navali probabilmente fanno parte della forza navale messa in campo dai Paesi Ue per contrastare il traffico di esseri umani verso le coste italiane.
Devastato cimitero italiano a Tripoli. Il cimitero cattolico italiano di Tripoli ‚Hammangi‘ è stato di nuovo devastato. Lo fa sapere l’Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia (Airl). „Sono immagini che si commentano da sole per la loro inciviltà e che completano il quadro tragico della situazione in Libia“, afferma la presidente dell’Airl Giovanna Ortu. „Grazie a Dio non abbiamo bisogno di tombe materiali per pregare in ricordo di quei morti e ci piace ricordare la lunga tradizione di rispetto fra le diverse religioni che ha caratterizzato la nostra vita laggiù. La preoccupazione per i vivi libici in pericolo a causa della lunga guerra fratricida che ha dato spazio a presenze inquietanti prevale sull’accorata preghiera per i nostri cari defunti“, sono le parole di Ortu e di Giancarlo Consolandi, presidente dell’Exlali, Associazione alunni scuole cristiane di Tripoli. Secondo le ultime informazioni disponibili, nel cimitero cattolico di Tripoli riposano i resti di circa 8.000 italiani.
„Purtroppo non è una notizia nuova, è un destino amaro e ripetuto“, ha commentato la presidente dell’Airl, ricordando le numerose volte che il cimitero è stato vandalizzato. Ed è una notizia tanto più dolorosa nel giorno Ognissanti, alla vigilia della ricorrenza della Commemorazione dei defunti. L’Airl si è presa cura più volte del restauro del cimitero e si era anche interessata per una possibile traslazione di tutte le salme in Italia.