Seimila euro per essere abbandonati in mezzo al mare
Stefano Liberti, Internazionale
Shaadi fuma e aspetta: seduto nella hall dell’albergo che è diventato la sua seconda casa, accende una sigaretta dopo l’altra, guarda nervosamente il cellulare in attesa della chiamata. “Gira voce che domani ne parta una”, dice con un tono che oscilla tra speranza e rassegnazione. Ha trentaquattro anni, li ha appena compiuti, ha una moglie e due figli lasciati a Damasco. È un ex contabile, ha un sorriso spento da impiegato triste, e ha già versato seimila dollari agli scafisti per imbarcarsi su una nave che lo porterà direttamente in Italia – e “da lì in Germania, dove otterrò l’asilo politico e farò venire la mia famiglia”.