23. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Überlebende durften nicht an Begräbnissen teilnehmen · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

(in Italiano sotto)

http://www.lesechos.fr/economie-politique/monde/actu/reuters

Les rescapés du naufrage de Lampedusa interdits d’obsèques

Une centaine des migrants africains rescapés du naufrage du 3 octobre à quelques encablures de l’île de Lampedusa ont tenté en vain lundi d’embarquer pour la ville d’Agrigente, en Sicile, pour assister à une cérémonie officielle à la mémoire des victimes.

Les autorités italiennes s’y sont opposées, provoquant un sit-in de protestation des migrants devant l’Hôtel de ville.

„L’un de nous a perdu trois enfants et sa femme dans le naufrage. Nous avions demandé la permission d’assister à la cérémonie en toute légalité mais ils ont refusé“, a raconté un migrant anonyme sur la chaîne de télévision Sky TG24.

„Nous voulions simplement dire un dernier au-revoir à nos frères qui ont péri en mer“.

Quelque 366 hommes, femmes et enfants originaires pour la plupart d’Erythrée ont péri dans le naufrage, qui a suscité une grande émotion en Europe. L’embarcation partie d’Egypte transportait un demi-millier de migrants au total lorsqu’elle a pris feu et chaviré à quelques centaines de mètres du littoral de Lampedusa.

Les ministres italiens de l’Intérieur et de l’Intégration, Angelino Alfano et Cecile Kyenge, étaient présents à la cérémonie d’Agrigente, de même que l’ambassadeur d’Erythrée à Rome, Zemede Tekle Woldetatios.

Le maire de Lampedusa, Giusi Nicolini, a, en revanche, boycotté la cérémonie pour protester contre son éloignement du lieu du drame.

http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/13/10/21/funerali-lampedusa.html

Migranti, funerali di Stato ad Agrigento tra le polemiche. Alfano contestato, Nicolini: „Cerimonia che sa di falsità“

Il tentativo estremo la presenza dello Stato è quello di ricordare le vittime della più grande tragedia del Mediterraneo degli ultimi anni, la morte dei 363 migranti naufragati lo scorso 3 ottobre a largo delle coste di Lampedusa. I funerali solenni si svolgono ad Agrigento senza le bare, senza le persone sopravvissute al naufragio e senza le famiglie delle vittime. Presenti varie altre autorità, tra cui i ministri Alfano, Mauro, Kyenge e i rappresentanti del governo eritreo e dell’Ambasciata del paese africano. Ad accompagnarli le polemiche e le contestazioni dei migranti eritrei giunti da tutta Italia e riuniti nel molo di San Leone ad Agrigento. Il vice premier Angelino Alfano ha dovuto interrompere le interviste per la contestazione di alcuni eritrei e cittadini attivisti: „Assassini… assassini, basta con la Bossi-Fini“, gli hanno urlato mentre parlava coi cronisti alla fine della cerimonia per le vittime di Lampedusa. La sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro portandolo via. „La presenza del regime eritreo offende i defunti e mette in pericolo i sopravvissuti“, è un’altra scritta comparsa su uno striscione mostrato da un gruppo di eritrei.

Nicolini: una cerimonia che sa di falsità – Una cerimonia che „sa di falsità“, ha commentato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, critica per la scelta di non coivolgere i parenti dlele vittime e per non aver celebrato i funerali nella piccola isola siciliana. Mentre si trova a Roma, in Senato, il sindaco lancia l’ennesimo appello perché non si ripeta più una tragedia di questo genere. „Ad Agrigento – dice in conferenza stampa – non ci sono stati morti ed è un luogo che non ha nessun rapporto con la storia di chi è morto. Gli isolani l’hanno presa male perché volevano partecipare, così come i superstiti“, che infatti hanno inscenato una protesta silenziosa con cartelli con su scritto „Perché 157 sopravvissuti non sono stati invitati?“.

Assenti anche i parenti delle vittime – ‚L’idea dei funerali di Stato è naufragata non appena è stata annunciata: non c’è stato alcun atto conseguente, nessun segnale concreto. La necessità era dare una maggiore razionalità e funzionalità al riconoscimento“, ha detto il primo cittadino dell’isola approdo principale delle imbarcazioni sulle quali navigano i migranti. Il sindaco ha inoltre percisato che per lei “i funerali erano legati alle famiglie delle vittime, doveva essere un saluto che ridesse dignità ai morti“, che però pare non siano state invitate. Per Nicolini, però, “ora i morti devono riposare in pace, e si deve pensare ai vivi, sia a quelli che sono già arrivati che a quelli che arriveranno“. Gli immigrati motri nel naufragio del 3 ottobre sono stati tumulati.

„No alla presenza del governo eritreo ai funerali“ – Infine, il sindaco si è pronunciata contro la scelta di far partecipare il governo eritreo ai funerali perché “se riconosciamo protezione ai giovani eritrei che scappano dal loro paese per non fare a vita i militari, non capisco perché abbiamo invitato il governo eritreo a piangerli“. “Buttiamo via la maschera – ha concluso Nicolini: Lampedusa non ce la fa piu‘ a reggere tutti questi morti, l’isola non è un simbolo“.

Il Pdl: ciatroni – Non hanno tardato ad arrivare le condanne degli esponenti del Pdl: „Dopo tutto quello che ha fatto l’Italia per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini, le contestazioni al ministro Alfano sono strumentali e inaccettabili“, ha detto in una nota Daniela Santanché del Pdl-Fi. „Alfano ha dimostrato capacità ed equilibrio insieme a tutto il Viminale e alle forze dell’ordine sia in occasione delle tragedie di Lampedusa che della manifestazione di Roma. Chi lo ha contestato è un cialtrone“. Ha dichiarato invece, in una nota Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato per il Pdl.

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