10. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Sizilien, Sigonella: Stationierung von 200 US-Marines – Repubblica.it · Kategorien: Italien · Tags:

Difesa, sì a schieramento forze a Sigonella gli Usa spostano aerei e duecento marines Un Osprey nella base di Sigonella

Inviati i militari dopo il blitz in Libia e la cattura del leader di Al Qaeda Abu Anas al Libi: nella base in provincia di Catania pronti a intervenire gli aero-elicotteri Osprey

di LORENZO TONDO

„Duecento marines pronti a sbarcare nell’Isola. Duecento soldati pronti a intervenire se il gioco laggiù, in Nord Africa, dovesse farsi duro. Dopo la cattura del leader di Al Qaeda, Abu Anas al Libi da parte delle forze Usa, sabato scorso a Tripoli, il ministero della Difesa ha approvato lo schieramento a Sigonella di 200 militari americani ed alcuni velivoli in seguito all’innalzamento del livello di allerta e scongiurare eventuali rappresaglie terroristiche contro i cittadini americani nell’area. Un trasferimento che include anche quattro velivoli MV 22 ‚Osprey‘ e due KC-130 per il rifornimento in volo, già atterrati nella base di Sigonella. A precisare l’operazione è la setssa difesa che in un comunicato stampa sottolinea che si tratta di un „rischieramento temporaneo“, „in risposta alla nuova minaccia“, „per una eventuale esfiltrazione dei loro connazionali“. Compito della task force quello di supportare „eventuali esigenze di personale ed assetti Usa/Africom“ in operazioni di evacuazione, salvataggio di ostaggi, missioni di protezione delle forze. […]

Non è infatti la prima volta che Sigonella entra in azione. I 200 marines in arrivo alla base conoscono infatti molto bene l’Isola. E non è di certo la loro prima visita in Sicilia. Era già successo a settembre del 2012, quando alcuni contadini nelle campagne di Corleone denunciarono la rumorosa presenza di elicotteri da guerra e soldati che sfrecciavano nei loro campi in assetto da guerra. Solo dopo alcuni mesi, l’Areonautica confessò di aver autorizzato le esercitazioni dei Combat Rescue in Sicilia, approdati nella regione subito dopo l’uccisione a Bengasi dell’ambasciatore degli Stati Uniti Chris Stevens, vittima di un attentato di Al Qaeda lo scorso qualche giorno prima. E anche in quel caso, si trattava di un gruppo scelto di marines ben addestrati, soldati pronti a qualsiasi sfida, messi in campo per le missioni più complicate, come penetrare dietro le linee nemiche o portare in salvo i compagni feriti sul campo. Finito il lavoro e scongiurato il pericolo, i marines tornarono nella loro base d’origine a Moron, in Spagna, altra base di „sorveglianza“ americana in Europa.“

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