09. Oktober 2017 · Kommentare deaktiviert für Tunesisches Kriegsschiff rammt Boot mit 70 Migrant*innen an Bord · Kategorien: Italien, Mittelmeer, Tunesien · Tags:

Vor der tunesischen Küste ist ein Boot mit Migrant*innen von einem Schiff der tunesischen Marine gerammt worden. Es soll mindestens acht Tote und mehrere Verschwundene geben.

La Repubblica | 09.10.2017

Tunisia, nave da guerra sperona barca con 70 migranti: otto morti

Sul posto sono intervenute motovedette della Guardia Costiera, tratti in salvo la maggioranza dei profughi, alcuni sono dispersi

TUNISI – Un barcone con circa 70 migranti a bordo è stato speronato da una nave da guerra tunisina, al largo delle coste di Tunisi. Il primo bilancio parla di otto morti e alcuni dispersi.

Sul posto sono intervenute motovedette della Guardia Costiera anche se le operazioni di soccorso sono coordinate da Malta. Numerosi migranti sono stati messi in salvo dalle unità intervenute sul posto.

Dopo la stretta in Libia, la Tunisia è diventata tra le nuove rotte predilette dai migranti per sbarcare in Italia.

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Il Fatto Quotidiano | 09.10.2017

Tunisia, nave sperona barca con 70 migranti a bordo: ci sono vittime

Una nave tunisina e una barca sono entrate in collisione al largo delle coste di Tunisi. A bordo dell’imbarcazione più piccola c’era una settantina di migranti. Nell’incidente, secondo quanto si apprende, vi sarebbero numerose vittime.

Dopo l’accordo italo-libico del febbraio scorso, che ha bloccato il flusso migratorio dalla Libia, da alcuni mesi è proprio dalla Tunisia (ma anche dalla vicina Algeria) che si concentrano le partenze delle imbarcazioni con i migranti dirette in Italia.

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Corriere della Sera | 09.10.2017

Tunisia, affonda barca di migranti. Lo scafista: «Incidente strano»

Nella notte tra domenica e lunedì l’imbarcazione con a bordo 70 persone è stata speronata da un guardacoste, Decine di dispersi. Con la chiusura delle coste libiche si riapre la rotta tunisina

di Francesco Battistini, inviato ad Haquaria (Tunisia)

«Si salpa da qui». Spiaggia deserta, bottiglie di plastica, vestiti abbandonati. K., lo chiamano il Topo del Mare: di giorno è guardia d’una banca di Tunisi, quattro notti al mese professione scafista, «ma mia moglie non sa che arrotondo così». Indica il mare che nella notte tra domenica e lunedì è tornato a uccidere. Laggiù, verso Sfax: un barcone con 70 persone che navigava nella bonaccia notturna, 54 km dall’arcipelago di Kerkenna, inspiegabilmente speronato da un guardacoste, 8 corpi recuperati, una ventina i dispersi. «Di solito queste cose le fa la marina di Malta…», s’indigna il palestrato K., 33 anni, la cicatrice sulla fronte souvenir d’un carcere francese, il nome di mamma tatuato: «Gl’italiani non speronano. Ed è strano che la nostra polizia abbia combinato questo disastro: di solito la paghiamo prima…». La pagate? «Certo! 10 euro per ogni persona portata, basta darli a chi pattuglia la costa: in una notte, si fa lo stipendio d’un mese». Erano anni che non si partiva più dalla Tunisia… «Ma ora l’Italia ha chiuso le rotte libiche! La differenza è che sui nostri barconi non ci sono molti “africani”: da qui costa di più, usiamo solo barche sicure, e la maggior parte dei miei clienti sono tunisini». E i guardacoste vanno ad affondare poveretti che potrebbero essere loro parenti? «Se fanno a me una cosa del ge- nere, vado a cercarli uno per uno…».

Tunisia, si riapre la via

La strage di domenica notte non è per la solita bagnarola libica in avaria. «È perché — spiega una fonte di sicurezza europea — al governo tunisino abbiamo detto che bisogna fare qualcosa…». Ieri c’è stato un chiarimento al Viminale, s’è rimproverato al governo Chahed l’indulto di luglio che ha messo fuori 1.600 detenuti: Anis Hannachi, il fratello del killer di Marsiglia, l’hanno preso domenica a Ferrara ed era arrivato col barcone. Nell’ultimo mese sono salpati da Cap Bon e da Sfax e da Zarzis tanti migranti quanti da gennaio ad agosto. Viaggi fai-da-te, microgang di non più di tre scafisti e spesso microtrasporti d’una ventina di persone al massimo, tariffe variate se si va a Lampedusa (1.700 euro) o in Sicilia (2.500). Funziona così: i tunisini contattano sui satellitari Thuraya lo scafista (sms in gergo: nehok el sabkha, attraversiamo le saline) e raggiungono col buio il monte dietro Houaria o le scogliere di Kerkenna. Gli stranieri arrivano sui 4×4 dei contrabbandieri libici di Ben Guerdane o per i monti algerini della guerriglia jihadista: «Mi faccio dare i documenti e li tengo in una casa qualche giorno — spiega K. —, finché i miei amici poliziotti non li controllano al pc. Non voglio grane, non prendo i salafiti nemmeno se mi offrono 10mila euro: porti un jihadista e rischi l’associazione terroristica, stai dentro dieci anni…». Una volta viste le fedine, si va: «Mettiamo i clandestini sui pescherecci, come se fossero equipaggio. O se no usiamo barche private, comprate apposta». K. si sente un professionista: «Mica siamo libici, noi usiamo roba sicura, che non affonda. È solo per questo che ci hanno lasciato fare soldi in pace». Fino a domenica notte, forse.

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Times of Malta | 09.10.2017

At least eight dead as vessels collide in Maltese SAR zone

Around 20 people believed missing at sea

At least eight people are dead and an unknown number missing after a migrant vessel and a Tunisian naval ship collided in Malta’s search and rescue zone.

According to testimony from survivors, there were between 70 and 80 people on board, International Organization for Migration (IOM) spokesman Flavio Di Giacomo said. He said at least 20 people were missing and some 40, almost all Tunisians, had been rescued.

The migrant vessel sank following the collision, Italian news agency ANSA reported.

Initial reports had described the Tunisian vessel as a fishing boat, but a Tunisian government spokesman later told Nova News Agency that the vessel involved was a military ship.

An Armed Forces of Malta spokesman confirmed that the incident happened in Malta’s search and rescue zone and that they were coordinating rescue efforts. A King Air aircraft has been sent to the area to better survey the situation.

The spokesman was unable to provide any further details about the incident.

Italian media has reported that coast guard vessels from Lampedusa have been sent to the scene. According to Sky Italia, a high-speed patrol boat from the Italy’s Guardia di Finanza and military ship have also been dispatched to aid with the rescue effort.

North African countries have stepped up efforts to block Mediterranean migrant crossings in recent months, with Libya’s EU-funded coast guard adopting a particularly hostile stance towards migrant vessels and NGO rescue ships.

As Libya has cracked down on departing vessels, many people smugglers have shifted their operations further west to Tunisia and Morocco, with Spain seeing a record number of people landing on its shores this year so far.

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Mosaique | 09.10.2017

Collision entre un bateau de la marine et une embarcation d’immigrés

Les unités de la marine nationale tunisienne ont intercepté ce dimanche 8 octobre 2017 une embarcation méconnue à environ 54 km de la plage El Ataya à l’île de Kerkennah.

Durant la phase d’approche pour identifier l’embarcation en question, une collision a eu lieu. Les unités de la marine ont sauvé 38 personnes de nationalité tunisienne.  8 cadavres ont été repêchés et les opérations de recherche continuent.

Une enquête a été ouverte par les services du ministère de la défense nationale pour faire la lumière sur les circonstances de cet incident, a indiqué le ministère de la Défense nationale dans un communiqué rendu public ce lundi 9 octobre 2017.

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