26. August 2016 · Kommentare deaktiviert für Eunavfor Med ( Operazione Sophia) stipula un memoriale d’intesa con la Guardia Costiera libica. Malgrado la condanna dell’Italia fa parte della CEDU sul caso Hirsi, in vista altri respingimenti congiunti. · Kategorien: Italien, Libyen

Quelle: Diritti e frontiere

Adesso c’è la notizia ufficiale della conclusione di un Memoriale di intesa ( MOU) con i vertici della Guardia Costiera libica che però risponde soltanto ai comandi del governo Serraj, insediato a Tripoli dalle Nazioni Unite, un governo che il parlamento di Tobruk ed il generale Haftar (sostenuto dagli egiziani) non hanno ancora riconosciuto.

Il programma, che vedrà attivamente coinvolti numerosi altri organismi quali EUBAM Libia (EU Border Assistance Mission in Libya), FRONTEX e Nazioni Unite, sarà suddiviso in tre pacchetti: un addestramento in mare, uno a terra (in centri di addestramento dedicati di paesi membri dell’Unione Europea o in Libia) e, infine, a bordo di unità da pattugliamento della guardia costiera e della Marina libica.

EU navies to help Libya coastguard stop migrants

La notizia era nell’aria da settimane, e già si vedevano le prime forme di collaborazione tra la Guardia Costiera libica ed i mezzi militari dell’operazione Eunavfor Med. Per adesso solo a fini di salvataggio, per quanto risulta.

La Aliseo, avvistati due gommoni, ha proceduto al recupero dei 236 occupanti. Nelle vicinanze è intervenuta anche una motovedetta della Guardia Costiera libica con cui si è avviata un’attività di coordinamento svolta attraverso i canali internazionali del soccorso in mare.

Dai contenuti che sono stati pubblicati emerge come si passerà presto dall’addestramento delle Guardie di frontiera e della Guardia costiera „libica“ ad intese operative. E già ci sono casi documentati di collaborazione ai fini del soccorso ( meglio sarebbe dire del recupero) di migranti in fuga dalla Libia. Incerta la sorte delle persone „soccorse“ dalla Guardia Costiera libica.

July 7, 2016 (KHARTOUM)- Libya’s coast guard this week seized five boats carrying over 500 illegal African migrants, among them 100 Sudanese, who had tried to cross the Mediterranean to Europe, Sudan tribune has learnt Thursday.

Molti migranti che ci hanno riprovato e sono riusciti ad evadere dall’inferno libico raccontano di violenze ed abusi che sono proseguiti anche dopo il salvataggio da parte della stessa Guardia Costiera libica. Quello che succede nei centri di detenzione in Libia è del resto noto a tutti da tempo, anche se si preferisce fare finta di non vedere.

Dopo questi accordi aumenteranno probabilmente le deportazioni dalla Libia verso altri paesi, come il Sudan, il Niger e la Nigeria nei quali non sono garantiti i diritti umani, come è probabile che le rotte si allungheranno, con un ulteriore aumento delle vittime in mare. E tutto questo avverrà adesso con la firma ed i finanziamenti di agenzie dell’Unione Europea.

Si deve anche considerare la prossima costituzione di una Guardia Costiera europea e l’affidamento a Frontex di compiti diretti di esecuzione delle operazioni di rimpatrio forzato.

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