10. Oktober 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Interview Bürgermeisterin · Kategorien: Italien · Tags: , ,

Il Manifesto

«Abolire il reato di clandestinità»

Giorgio Salvetti

Intervista a Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa: «La Bossi – Fini è una legge assurda». Ma per il ministro Alfano è solo «una polemica interna». La passerella di politici italiani e europei contestata dagli abitanti dell’isola: «Assassini», «Vergogna» «Andate a visitare il centro di accoglienza». Letta si scusa per le „inadempienze“. Quasi 300 i morti accertati.

Opere compensative. Ieri il presidente del consiglio ne ha parlato per telefono alla sindaca di Lampedusa proprio prima della sua visita sull’isola dove si è consumata la più grande tragedia del Mediterraneo del dopoguerra.
Sarebbe il caso che oggi Enrico Letta, il suo fedele ministro degli interni Angelino Alfano e il presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso, avessero l’umiltà di venire a prendere lezioni su immigrazione e accoglienza dalla sindaca Giusi Nicolini. Perché suo malgrado lei è l’unica a conoscere veramente quello cosa sta succedendo, un dramma che si ripete da molti anni nell’indifferenza generale.

La strage di giovedì scorso ha riaperto il dibattito sull’immigrazione, ma sia in Europa che in Italia non sembrano esserci le condizioni per sperare in un cambiamento in tempi brevi. Lei propone di agire subito almeno su un punto con un decreto d’urgenza.
Va abrogato immediatamente il reato di immigrazione clandestina. Non c’è tempo da perdere. Per farlo non c’è bisogno di tavoli e commissioni. Ci sono già campagne avviate da tempo e discussioni approfondite. Quello che è successo è la prova ignominiosa e più evidente dell’assurdità di questa legge. Non è ammissibile che i naufraghi superstiti debbano essere incriminati e vengano trattati da criminali. L’abolizione di questo reato è un gesto dovuto. Il minimo che può fare il nostro paese. È un ignominia introdotta dall’ex ministro dell’interno Roberto Maroni che va cancellata anche per dimostrare che l’Italia non è leghista, ma che quello è un virus che va debellato.

In base alle indiscrezioni sulle intenzioni di Letta, imprigionato dai veti incrociati della sua strana maggioranza, sembra invece che si potrebbe fare un primo passo per imbastire una legge sul diritto d’asilo. Questa è la direzione indicata anche da Napolitano. Che ne pensa?
La riflessione sul diritto d’asilo è senz’altro necessaria ed è ora di mettersi su questa strada, ma bisogna essere consapevoli che richiede tempo e condivisione anche in sede europea. Propongo che Lampedusa sia la sede d’incontro per ospitare questo processo. Almeno così vigileremo che proceda davvero, che gli incontri si tengano e che siano proficui. Ma intanto bisogna subito fare qualcosa a partire dall’abolizione del reato di clandestinità.

Che sensazione le stanno lasciando le visite nella sua isola di tutti questi politici?
La solidarietà non basta. Sono necessari fatti concreti. Anche oggi a Letta chiederò quello che serve sul serio. Lampedusa deve smettere di essere isola di frontiera. Deve invece diventare il biglietto da visita dell’Europa. Da tutti i punti di vista, dall’accoglienza, alle strade alla cura del territorio. Non è possibile che chi arriva qui si debba vergognare di essere in questo continente.

Com’è possibile che dopo quasi una settimana i sopravvissuti debbano vivere in condizioni disumane nel centro di accoglienza dell’isola? Possibile che dopo il disastro e dopo tante belle parole non si sia riusciti nemmeno a evitare questa ulteriore pena ai migranti superstiti?
Avete visto tutti come sono costretti a ripararsi nei cartoni. Questa è la cosa più urgente, bisogna almeno dare un tetto a questi ospiti, a partire dalle donne, molte incinte, e dai bambini. Parlo dei trasferimenti, ma non solo. Nel centro ci sono delle aree verdi in cui quanto meno andrebbero installate il prima possibile delle tende di media grandezza. Credo che almeno una tenda questa Italia potrebbe fornirla.

Il 12 ottobre i partecipanti alla manifestazione in difesa della Costituzione di Roma sfileranno con un segno di lutto, lei ci andrà? Parlerà dal palco?
Se mi sarà possibile lo farò senz’altro. Ma non sono in grado adesso di dirlo con certezza. Qui si vive minuto per minuto. Su questa isola stiamo vivendo giorni come dopo una guerra.

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