29. März 2018 · Kommentare deaktiviert für Migranti, la rivolta delle Ong: „Non ci fermeranno, altre navi in campo“ · Kategorien: Italien · Tags: ,

Proactiva und Sea-Eye lassen sich von den italienischen Behörden nicht stoppen. Mit neuen Schiffen wollen sie die Rettung der Boat People im Mittelmeer fortsetzen.

La Repubblica | 29.03.2018

Dopo la convalida del sequestro della Open Arms, la Proactiva sta cercando un’altra imbarcazione. E i tedeschi della Sea-eye scendono in mare con un nuovo mezzo

di Alessandra Ziniti

„Non ci fermiamo e stiamo già cercando un’altra nave, così come non abbiamo mai pensato di riconsegnare le persone ai libici“.
Riccardo Gatti, direttore operativo della Ong spagnola ‚Proactiva Open Arms, conferma l’intenzione di non abbandonare i soccorsi in mare dopo la convalida del sequestro della nave ferma al porto di Pozzallo ormai da dieci giorni in attesa che sugli atti si pronunci ora il giudice di Ragusa al quale sono stati inviati gli atti dopo che il gip di Catania ha dichiarato l’incompetenza della Direzione distrettuale antimafia vista l’insussistenza del reato di associazione per delinquere ipotizzato dal procuratore Carmelo Zuccaro nei confronti del comandante e della capomissione della nave.  „La nostra colpa – ha ribadito Gatti – è stata di non aver consegnato alla Guardia costiera libica che ci minacciava donne e bambini che sarebbero stati riportati nell’inferno in Libia“.

In attesa che gli spagnoli trovino una nuova nave su cui proseguire la loro missione, a dare manforte all’unica nave umanitaria al momento presente nel Mediterraneo, la Aquarius di Sos Mediterranee, arrivano i tedeschi di Sea-eye, anche loro estremamente critici nei confronti dell’operato della magistratura italiana. La Seefuchs, con dieci uomini a bordo sotto la guida del capitano Johann Rieb, ha lasciato Malta e domani raggiungerà la zona di soccorso al largo delle coste libiche alla ricerca di imbarcazioni in pericolo e pronta a soccorerle. Dice il fondatore Michael Buschheuer: „La minaccia in corso da parte della guardia costiera libica e i tentativi della magistratura italiana di fermare il salvataggio privato in mare non possono impedirci di adempiere al nostro dovere umanitario“.

A fianco delle Ong anche l’Oim, l’Organizzazione internazionale migranti. „Nelle ultime settimane si sono verificati gravi episodi che hanno coinvolto migranti e operatori del soccorso che hanno avuto gravi conseguenze, proprio nei giorni in cui sono nuovamente divampate accese polemiche sulle imbarcazioni impegnate in attività di ricerca e soccorso in mare, polemiche che corrono il rischio di fare dimenticare come il salvataggio di vite umane debba sempre essere la priorità“. L’Oim ricorda che, nonostante il calo degli arrivi ( -70 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), „il numero di morti, anche se diminuito in numeri assoluti (727 nel 2017, 358 nel 2018), è in realtà proporzionalmente aumentato del 75 per cento“.

L’emergenza umanitaria nel Mediterraneo „resta quindi sempre drammaticamente attuale e il rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso dovrebbe avere la precedenza su qualsiasi altra valutazione politica“. Così l’Oim ribadisce che la salvaguardia della vita umana „è prioritaria rispetto a tutte le altre considerazioni afferenti la gestione del fenomeno migratorio e che il soccorso di persone in difficoltà è un principio fondamentale di umanità e solidarietà.

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