18. Februar 2017 · Kommentare deaktiviert für „Ventimiglia, altro migrante morto. È la sesta vittima in pochi mesi“ · Kategorien: Frankreich, Italien · Tags:

Corriere Della Sera | 17.02.2017

Ha tentato di passare di nascosto il confine con la Francia sopra il tetto di un treno ma è rimasto folgorato. L’attacco all’Italia di Marine Le Pen sul controllo della frontiera

di Claudio Del Frate

Un altro migrante è morto nel tentativo di passare di nascosto la frontiera tra Ventimiglia e la Francia: l’uomo, la cui identità è al momento sconosciuta è stato trovato privo di vita sopra il tetto di una carrozza ferroviaria alla stazione di Cannes. L’ipotesi più probabile è che sia morto folgorato. Da ottobre a oggi questa è la sesta tragedia che ha come teatro il tormentato confine della cittadina ligure dove sono sempre fermi centinaia di stranieri che provano a raggiungere la Francia dribblando i controlli delle autorità di frontiera.

Aggrappato al pantografo

Secondo quanto accertato fino a questo momento, il migrante sarebbe salito sul tetto del convoglio alla stazione di Ventimiglia; il treno è quello partito dalla cittadina di confine alle 5.30 del mattino. La vittima è stata trovata aggrappata al pantografo nella stazione di Cannes La Bocca e questo fa pensare che la morte sia avvenuta per la folgorazione della corrente elettrica che alimenta il treno. L’ultima tragedia risale al 5 febbraio scorso, anche in quel caso lungo la linea ferroviaria: un venticinquenne algerino era stato falciato da un treno in corsa mentre camminava lungo i binari poco prima della stazione di Mentone. Tra ottobre e dicembre altre tre persone erano decedute investite invece lungo l’autostrada, sempre nel tentativo di attraversare il confine clandestinamente.

La Le Pen: «Italia vittima del diktat Ue»

La situazione in quella che è stata ribattezzata la “piccola Calais” italiana resta tesa ormai da mesi: il numero di stranieri che stazionano a Ventimiglia oscilla tra le 300 e le 600 unità, a secondo degli sbarchi. La Francia applica, quando ci riesce in maniera rigida la normativa sui rifugiati politici, rimandando indietro chiunque venga trovato sul suo territorio privo di documenti o con una carta che ne attesti la richiesta di asilo in Italia. Il 13 febbraio scorso era arrivata sul confine anche Marine Le Pen, ribadendo il suo punto di vista: «Non ci può essere sicurezza per un popolo se non vengono protetti i confini nazionali». Nell’occasione la leader della destra nazionalista aveva attaccato l’Italia, colpevole a suo dire, di sottostare ai diktat dell’Unione Europea accogliendo migliaia di migranti sul suo territorio. La presenza degli stranieri alimenta infine l’attività dei passeurs che aiutano chi vuole transitare di nascosto: poche settimane fa un cittadino francese accusato di aver «trasbordato» circa 200 richiedenti asilo è stato condannato a 3mila euro di multa.

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