23. Dezember 2016 · Kommentare deaktiviert für „Altri 270 migranti salvati nel Canale di Sicilia“ · Kategorien: Italien, Libyen, Mittelmeerroute · Tags:

Quelle: La Stampa | 22.12.2016

RINO GIACALONE

Altri migranti sono sbarcati oggi a Trapani dopo essere stati soccorsi nel Canale di Sicilia dalla nave della nostra Marina Militare “Diciotti”. In totale 270 persone, un centinaio di nigeriani, alcuni del Bangladesh e dall’area sub sahariana. Dalla nave, che si è ormeggiata nel primo pomeriggio al molo Ronciglio, dove è stato allestito un solido cordone di sicurezza e di accoglienza, forze dell’ordine, Cri, Protezione Civile, Volontari, sono anche scese otto salme, i corpi senza vita di otto uomini che la nave della nostra Guardia Costiera ha preso a bordo durante la navigazione verso Trapani, trasbordati da una nave militare inglese e da un rimorchiatore, migranti che facevano parte di altri barconi intercettati su quella che è diventata la “rotta del dolore”, tra la Libia e la Sicilia.

A Trapani tra i primi a scendere dalla nave “Diciotti” è stata una bimba nigeriana di 9 anni, da sola senza alcun familiare. E’ stata subito presa in cura da Save the Children, dopo l’identificazione all’Hotspot di Milo, stasera dormirà in un centro di accoglienza per minori, all’Hotspot resteranno tutti gli altri in attesa delle procedure di identificazione. Tra le lacrime, impaurita ma subito rincuorata amorevolmente, ai soccorritori a terra ha raccontato, nella sua lingua e per come può esprimersi una bambina della sua età, sotto choc per quanto sofferto, che al momento di salire sul gommone in partenza da un porto della Libia, per il caos che si è creato, ha perduto di vista la madre, le due mani strette di colpo si sono divise, mentre i criminali, trafficanti di uomini, e gli scafisti, hanno cominciato a spingere le persone sui gommoni.

Dalla bimba si è saputo il nome della madre, Fatima e i poliziotti della Questura di Trapani si sono già messi all’opera sperando che la donna, che viaggiava su altro gommone, possa essere stata salvata da altre unità della Marina e sia finita in un altro porto.

Nelle stesse ore dello sbarco a Trapani, altri migranti infatti arrivavano a Reggio Calabria. Drammatici anche i racconti fatti dai migranti arrivati a Trapani, in attesa di poter partire i libici li hanno messi al lavoro, sfruttati all’inverosimile per pagare parte del viaggio. I migranti, donne e uomini, sono scesi a terra, infreddoliti, alcuni di loro erano sprovvisti di abbigliamento pesante e scarpe, sono stati aiutati e rifocillati, sono stati fatti vestire di tutto punto, un paio di uomini hanno avuto bisogno di cure, c’erano anche feriti a causa di ustioni, una decina di donne incinta sono state portate in ospedale per i controlli. Intanto su ognuna delle bare che hanno accolto le spoglie degli otto uomini deceduti, un paio di volontari hanno posato una rosa bianca, poi il trasferimento al cimitero di Trapani, la Procura ha disposto le autopsie, uomini che resteranno senza nome e che verranno sepolti nei loculi cimiteriali messi a disposizione dai vari Comuni della Provincia.

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