21. Oktober 2016 · Kommentare deaktiviert für Libyen: Phantom-Regierung schließt Abschottungspakt mit Italien · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Die libysche „Regierung der nationalen Einheit“, die ein halbes Jahr als „Regierung ohne Territorium“ auf der Militärbasis vor Tripolis residiert hat, existiert seit einer Woche nicht mehr. Sie hat alle Unterstützung im Lande verloren und soll sich im Ausland befinden. Dennoch schloss sie vor drei Tagen einen Abschottungspakt mit der italienischen Regierung ab, Patrouillenboote und Jeeps sollen geliefert werden.

Quelle: Corriere della Sera

Il patto con l’Italia di Tripoli Motoscafi e jeep: la Libia chiede aiuti

Libia presenta le sue richieste all’Italia per contenere i migranti: servono anche computer e sistemi di sorveglianza. Ma il governo Serraj è sempre più in bilico

di Fiorenza Sarzanini

La Libia chiede aiuto all’Italia in materia di immigrazione e terrorismo. La trattativa avviata dagli specialisti del Viminale e della Farnesina è già entrata nella fase cruciale dopo due incontri «tecnici» avvenuti a Tripoli alcune settimane fa. E prevede la consegna di apparecchiature per il controllo del territorio, di autovetture e materiali per gli uffici, oltre alla formazione del personale di polizia e della Guardia Costiera. Un’attività che si affianca a quella degli oltre 300 militari impegnati ad allestire un ospedale a Misurata e di sei medici già al lavoro presso il nosocomio civile della città. Mentre il governo guidato da Fayez Al Serraj appare sempre più indebolito dopo il golpe di quattro giorni fa e una situazione tutt’altro che pacificata, l’occidente cerca di andare in suo soccorso, sia pur con posizioni diversificate e atteggiamenti ambigui.

Motovedette e computer

La lista sarà completata entro qualche giorno, ma le istanze delle autorità di Tripoli sono già state presentate. Per cercare di controllare i flussi migratori, i funzionari chiedono mezzi e uomini. Nell’elenco sono comprese 10 motovedette, fuoristrada, autovetture, computer, dispositivi tecnologici per la vigilanza delle coste. Qualche giorno fa il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha confermato che la Marina Militare ha già avviato la procedura per addestrare la Guardia Costiera libica. Anche la polizia potrebbe essere presto chiamata ad addestrare i colleghi locali in uno scambio che segue il modello degli anni passati quando al comando c’era il colonnello Gheddafi e l’Italia garantiva piena collaborazione.
Nelle prossime settimane una delegazione libica arriverà a Roma per chiudere la trattativa. In quella sede dovranno essere fissati anche i costi dell’operazione in modo da stabilire se chiedere uno stanziamento speciale al ministero dell’Economia, ma anche un contributo dell’Unione Europea visto che la cooperazione rientra in quel progetto di Migration Compact che il presidente del consiglio Matteo Renzi ha già illustrato a Bruxelles ottenendo un via libera di massima.

Le squadre speciali

Da tempo sono in Libia gruppi operativi sotto la diretta dipendenza della presidenza del Consiglio che svolgono attività militari e di intelligence. Nello Stato africano l’Italia continua ad avere interessi economici strategici con impianti petroliferi ed energetici, numerose ditte gestiscono appalti ottenuti negli anni scorsi e dunque viene ritenuta necessaria una presenza di supporto. Senza dimenticare che nelle mani dei guerriglieri che controllano il sud del Paese sono ancora tenuti in ostaggio Bruno Cacace (56 anni) e Danilo Calonego (66), dipendenti della Conicos rapiti a Ghat il 22 settembre scorso con un collega canadese. È possibile che questa presenza venga ulteriormente rafforzata proprio per potenziare il sostegno al governo Serraj.
Secondo le informazioni che giungono dalla Libia l’esecutivo locale non ha infatti un vero consenso popolare, visto che viene indicato anche pubblicamente dagli oppositori come «il governo fantoccio degli Stati Uniti», e soprattutto paga le ambiguità di alcuni Stati come la Turchia, l’Egitto ma anche la Francia che continuano a dialogare con il generale Khalifa Belqasim Haftar, strenuo oppositore di Serraj. La presenza degli 007 diventa ancor più strategica con l’impegno a Misurata, dove si sta allestendo un ospedale con 65 medici e un centinaio di parà della Folgore, con compiti di difesa della base e scorta ai convogli grazie ai superblindati «Lince».

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