17. Mai 2018 · Kommentare deaktiviert für Seenotrettung: “ Open Arms“ bleibt frei · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,
Das Gericht im sizilianischen Pozzallo hat das Urteil bestätigt, dass das Schiff „Open Arms“ nicht beschlagnahmt werden darf. Die Seenotretter hätten aufgrund eines „Notstands“ gehandelt.
POZZALLO – 16/05/2018. Cronache – Lo ha disposto il Tribunale del riesame di Ragusa

Resta dissequestrata la nave dell´Ong spagnola che ha salvato i migranti: rigettato ricorso procura iblea

Confermata dunque l’azione per stato di necessità

Foto Corrierediragusa.it

Resta dissequestrata la nave dell´Ong spagnola ProActiva Open Arms. Lo ha disposto il Tribunale del riesame di Ragusa che ha rigettato il ricorso presentato dalla locale Procura contro la decisione del Gip del capoluogo ibleo che il 16 aprile aveva annullato il sequestro.

Lo rende noto il collegio di difesa. L’imbarcazione il 18 marzo scorso era stata sequestrata su disposizione della Procura distrettuale di Catania che aveva indagato il comandante e il capo missione per traffico di immigrazione clandestina e associazione per delinquere. Il provvedimento era stato confermato dal gip di Catania, che aveva però ritenuto non sussistente il reato associativo. Gli atti erano stati trasmessi a Ragusa dove la Procura aveva ribadito la richiesta di sequestro, rigettata dal gip Giovanni Giampiccolo, il quale aveva ritenuto che l’Ong „Aveva agito per stato di necessità“.

Nel rigettare la richiesta di sequestro della nave spagnola, il Tribunale del riesame scrive che «nella vicenda in esame nessun elemento consente di ravvisare il ricorrere di cointeressenze o di accordi tra l’equipaggio della motonave Open Arms e l´organizzazione – verosimilmente libica – autrice dell’illecito trasporti di migranti». Secondo i giudici in questo caso, «ammesso che sia ipotizzabile la sussistenza di determinazioni del comandante» della nave «non pienamente collaborativa con le indicazioni ricevute dalle autorità libiche e dalla Centrale operativa italiana, queste non bastano a «configurare il reato ipotizzato». Il Tribunale conferma dunque l’azione per stato di necessità.

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