20. Juli 2015 · Kommentare deaktiviert für „EU-Staaten scheitern bei Verteilung von Flüchtlingen“ · Kategorien: Europa, Griechenland, Italien · Tags:

Quelle: Zeit Online

Die EU-Länder haben ihr Ziel von 60.000 Aufnahmeplätzen für Migranten verfehlt. Italien und Griechenland können so zunächst nicht im geplanten Maße entlastet werden.

Auch im zweiten Anlauf haben die EU-Innenminister ihr Ziel nicht erreichen können, 60.000 Flüchtling auf die einzelnen Staaten zu verteilen. Bei ihrem Sondertreffen in Brüssel gelang es ihnen nur, Aufnahmeplätze für 54.760 Menschen zu finden, teilte die Luxemburger Ratspräsidentschaft mit.

So bleibt eine Lücke von fast 8.000 Aufnahmeplätzen. Dennoch startet das Flüchtlingsaufnahmeprogramm nun. Im Herbst wollen die Innenminister einen weiteren Versuch starten, das Ziel von 60.000 Aufnahmeplätzen zu erreichen.

Europas Staats- und Regierungschefs hatten Ende Juni beschlossen, über zwei Jahre insgesamt 60.000 Flüchtling auf alle EU-Staaten zu verteilen – allerdings nur auf freiwilliger Basis. Die EU-Kommission hatte verpflichtende Quoten vorgeschlagen.

Unproblematisch war dabei die Aufnahme von 20.000 Menschen aus Flüchtlingslagern in Konfliktgebieten. Die Zahl wurde mit 22.504 sogar deutlich überschritten – auch weil sich Nicht-EU-Staaten wie Norwegen und die Schweiz beteiligen.

Bei weitem nicht genug Zusagen fanden sich für die Umverteilung von 40.000 Flüchtlingen, die sich bereits in Italien und Griechenland befinden. Hier gab es nach Angaben der Luxemburger Präsidentschaft nur Plätze für 32.256 Flüchtlinge. Diplomaten zufolge wollten Österreich und Ungarn keinerlei Flüchtlinge aus Italien und Griechenland aufnehmen, Bulgarien, Spanien und Portugal seien weit unter den vorgesehenen Zielen geblieben. Großbritannien und Dänemark müssen sich aufgrund von Ausnahmeregelungen ohnehin nicht beteiligen.

„Schwierig, ein freiwilliges System umzusetzen“

EU-Migrationskommissar Dimitris Avramopoulos sagte, er sei enttäuscht, dass die Zahl von 40.000 nicht erreicht wurde. Das zeige, „dass es schwierig ist, ein freiwilliges System umzusetzen“. Die Kommission werde deshalb dieses Jahr einen Vorschlag für ein „festes Notfallsystem“ machen, um überlasteten EU-Staaten in Zukunft zu helfen. Luxemburgs Minister Jean Asselborn sagte, Zahlen könnten zuweilen „etwas enttäuschend oder sogar unangenehm“ erscheinen. Dies gelte aber weniger für die EU als Ganzes als „für bestimmte Mitgliedstaaten“. Die Flüchtlingsverteilung werde im Oktober beginnen.

Die Bundesregierung hatte schon beim letzten Innenministertreffen am 9. Juli die Aufnahme von 9.000 Flüchtlinge aus Italien und Griechenland zugesagt. Hinzu kommen 3.100 Menschen aus Flüchtlingslagern etwa um Syrien, die in Deutschland Schutz finden sollen. „Wir sind noch nicht ganz da, wo wir ursprünglich hatten sein wollten“, sagte die deutsche Staatssekretärin Emily Haber. Gescheitert seien die Gespräche aus ihrer Sicht nicht. So gebe es nun eine definitive Zusage, dass sich alle Staaten beteiligen würden.

Die österreichische Innenministerin Johanna Mikl-Leitner hatte schon zu Beginn des Sondertreffens klar gemacht, dass Wien bei der Umverteilung wegen der eigenen hohen Zahlen an Asylbewerbern niemanden aufnehmen wolle. Schließlich habe Österreich inzwischen auf die Bevölkerung gerechnet „die höchste Quote an Asylbewerbern“ in der EU. Mikl-Leitner schloss auch nicht aus, dass ihre Regierung in den kommenden Monaten wie Italien und Griechenland einen Antrag auf Nothilfe stellen und eine Umverteilung von Flüchtlingen aus Österreich auf andere Länder fordern werde.

:::::

siehe auch: Il Fatto Quotidiano

Migranti, Ue: “35mila redistribuiti in due anni”. Bocciato il meccanismo delle quote

Verso l’accordo a Bruxelles: si ipotizza una chiusura al ribasso rispetto al piano della Commissione che ne prevedeva quarantamila

L’obiettivo della Commissione europea era di redistribuire 40mila migranti in due anni, ma il risultato raggiunto al termine del negoziato è di 35mila persone, che verranno accolte e redistribuite nell’Ue, tra quelle giunte in Italia e Grecia. A queste se ne aggiungono circa 20mila provenienti dai campi profughi. I primi ricollocamenti potranno “cominciare da ottobre” e “questo è il risultato più importante”, ha detto al termine dei negoziati il ministro degli esteri lussemburghese Jean Asselborn, che detiene la presidenza di turno dell’Ue. I Paesi europei hanno rifiutato l’assegnazione dei migranti sulla base delle quote, dimostrandosi più disponibili verso il ricollocamento dei profughi rispetto all’accoglienza dei migranti.

Passa quindi il meccanismo dell’assegnazione su base volontaria che, secondo Asselborn, “ha chiaramente mostrato i suoi limiti”. “Oggi – ha proseguito – abbiamo raggiunto un accordo sul primo anno dei due previsti dal piano, che prevede la redistribuzione di 20 mila persone” arrivate in Italia e Grecia, mentre “per il secondo anno sono necessari maggiori sforzi, ma abbiamo superato i 12 mila”.

L’accordo, raggiunto dal Consiglio europeo degli Affari interni, secondo il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, “è un primo passo. Noi – ha detto – siamo completamente coperti per il primo anno” del piano biennale, mentre – ha precisato “il secondo anno non è ancora stato definito nei dettagli”. Alfano rivendica il successo: “Abbiamo avuto molto di più di quello che tutti i governi precedenti avevano mai pensato di avere”. Lo stesso ministro ha annunciato di voler rimuovere il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu. Nella città veneta nei giorni scorsi un gruppo di residenti si è ribellato all’arrivo di un gruppo di profughi bruciando arredi e materassi. “Dovevamo dare come amministrazione la prova di fare il massimo”, ha detto Alfano. “Al prossimo Cdm lo sostituirò”. A premere per un segnale forte sarebbe stato il premier Matteo Renzi in un incontro con il ministro dell’Interno a Palazzo Chigi.

I numeri dell’accordo – Gli Stati Ue, che si sono opposti al meccanismo di quote vincolanti, non sono riusciti ad arrivare all’obiettivo indicato dalla Commissione di 60mila richiedenti asilo, divisi fra 40 mila da Italia e Grecia e 20mila dai campi profughi fuori dalla Ue, ma hanno concordato di accogliere 32.256 persone sbarcate sulle coste italiane e greche e 22.504 dai campi profughi. In ogni caso l’eccedenza sul ricollocamento, circa 2.500 persone, sarà trasferita sulla redistribuzione, che arriverà quindi a quasi 35 mila persone.

Ma l’obiettivo è di cercare di arrivare al target di 60mila in una nuova riunione fra novembre e dicembre. Fra i Paesi che si sono rifiutati di accettare i rifugiati da Italia e Grecia ci sono Austria e Ungheria, mentre Regno Unito e Danimarca, secondo i Trattati europei, sono escluse dall’obbligo di accoglienza. L’Irlanda, invece, che beneficia dello stesso diritto, ha deciso di accogliere 600 persone. La Germania riceverà 10.500 rifugiati, la Francia 6.752 e i Paesi Bassi 2.047.

Sul ricollocamento di 20mila persone attualmente nei campi profughi fuori dall’Europa l’obiettivo è stato superato. In questo caso l’Italia ospiterà 1.989 persone, la Germania 1.600 e la Francia 2.375. Molti Paesi che sulla redistribuzione hanno frenato si sono invece dimostrati più generosi sul ricollocamento, come il Regno Unito (2.200), Austria (1.900), Spagna (1.449), Paesi Bassi e Danimarca (1.000). Contributo anche dai Paesi non europei, come Norvegia (3.500), Svizzera (519), Islanda (50) e Liechtenstein (20).

Kommentare geschlossen.