Questa mattina i rifugiati della struttura di Villa Aldini si sono riuniti in presidio sotto alla Prefettura di Bologna per chiedere spiegazioni rispetto alla comunicazione di dover lasciare il centro di accoglienza. Arrivati a Bologna lo scorso febbraio dopo essere stati recuperati nel Mediterraneo dalle fregate di Mare Nostrum, per mesi hanno atteso di conoscere l’esito della domanda di asilo. Weiterlesen »
I respingimenti collettivi verso l’Egitto sono illegali e mettono a rischio la vita e la libertà delle persone che vengono allontanate dalla polizia italiana senza potere chiedere asilo.
Pubblicato da Fulvio Vassallo
Durano da anni, ogni tanto ci sono stati rallentamenti, a causa della situazione interna dell’Egitto ma gli accordi bilaterali di riammissione tra Italia ed Egitto continuano ad essere applicati anche se in Egitto si sta affermando un regime militare liberticida, che non garantisce neppure il libero passaggio dei profughi siriani in fuga. Le autorità italiane non possono continuare a rispondere che nessuno dei respinti ga fatto richesta di asilo perchè ormai è la polizia che decide ci può presentare e chi non deve presentare una richiesta di asilo. Il trattenimento nel CIE di Caltanssetta, prima che i ragazzi fossero respinti verso l’Egitto, deve avere lasciato tracce documentali, convalide, nomi e fotografie. Li andremo a verificare, nome per nome. Vedremo in che termini si misura l'“efficienza“del CIE di Pian del Lago a Caltanissetta.
Corriere della Sera mit Angaben zu Drohnen, die im Rahmen von Mare Nostrum Boat-people aufspüren:
La nave San Giusto, impegnata in questi giorni nella missione Mare Nostrum, è la prima unità della Marina Militare dotata di due droni, i Camcopter S-100. Due mini elicotteri a pilotaggio remoto dotati di avanzata tecnologia, prodotti dalla ditta austriaca Schiebel. Si tratta di droni ad ala rotante in leasing alla Marina Militare per le esigenze di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) delle Unità Navali, sia in attività prettamente militari che civili, quali il SAR (Search And Rescue – Ricerca e Soccorso) o il soccorso in caso di calamità naturali.
Source: European Commission
Author: European Commission’s Humanitarian Aid and Civil Protection department (ECHO)
Responding to the deteriorating security situation in Libya which has led to an increase in casualties and displacement, the EU is providing some €215 000 to support the International Federation of the Red Cross and Red Crescent (IFRC). More than 600 people have been killed since the attacks in July and August, and at least 10 000 families have been displaced.
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A brief report from Choucha refugee camp in Tunisia, close to the Ras Jadir border with Lybia
Three years and half after the opening of Choucha refugee camp, nine kilometers from the Libyan border of Ras Jadir and in the midst of the Tunisian desert, about 150 people still live there despite UNHCR officially closed the camp in June 2013. The tents are placed just few meters from the main road that connects Tunisia and Libya, and so people at Choucha wait that Libyans leave them food and water. In fact, UNHCR had already stopped to give food and water to the rejected refugees in October 2012, pushing them to abandon the camp and suggesting people to return to Libya or to their country of origin with IOM’s return projects.
Das Video zeigt, wie Flüchtlinge, die sich dem EU-Zaun auf marokkanischer Seite nähern, brutal zusammengeschlagen werden.
http://www.elmundo.es/espana/2014/08/21/
Los paramilitares marroquíes destruyen el refugio de los subsaharianos
„Llegan de madrugada, a las tres, a las cinco…mientras dormimos. Son unos 300 paramilitares de las fuerzas auxiliares marroquíes, a los que nosotros llamamos ‚alis‘. Nos despiertan a golpes. Arrasan todo lo que encuentran en el monte Gurugú, nuestro único refugio. Destrozan nuestras tiendas de plástico, nos queman la poca comida y la ropa que tenemos. ¿Qué vamos a hacer ahora?“. Habla Cheick D., sólo tiene 17 años y es de Guinea Conakry.
Así es el relato del hostigamiento que sufren los subsaharianos del Monte Gurugú, situado a sólo 10 kilómetros de Melilla. Desde el domingo, cada madrugada, los paramilitares marroquíes, los ‚mehanis‘, irrumpen en sus campamentos con la intención de expulsarlos del bosque.
Después de dos meses sin incidentes en la valla de Melilla, la semana pasada se produjeron siete intentos de salto en sólo cuatro días. Unas 1.500 personas intentaron entrar en España. Sólo unos 80 lo consiguieron.
Menschenrechte ohne Grenzen e.V.
Newsletter August 2014
Liebe Freundinnen und Freunde,
Mit diesem Rundbrief möchten wir Euch einen kleinen Überblick über die laufende Arbeit von borderline-europe geben. Natürlich kann das Alltägliche hier keinen Eingang finden, denn das würde den Rahmen eines Newsletters sprengen. Aktuelle Meldungen finden sich, wie gewohnt, auf unserer Homepage. Hier stellen wir neben Veranstaltungen einige Aktionen und Initiativen vor, an denen sich borderline-europe aktiv beteiligt.
Der Newsletter erscheint vierteljährlich.
Viel Spaß beim Lesen!
Das borderline-europe-Team.
Efe. Melilla.
La Delegación del Gobierno en Melilla ha abierto un expediente sancionador a dos periodistas, a los que ha multado con 150 euros, que fotografiaron un intento de entrada masiva por la valla el 18 de agosto, cuando 400 inmigrantes trataron de acceder a la ciudad autónoma, aunque ninguno lo consiguió.
El expediente, al que ha tenido acceso Efe, relata que los hechos sancionados ocurrieron a las 8.00 horas del 18 de junio, cuando los fotoperiodistas José Colón y Sergi Cámara se encontraban „en la zona de control de Mariguari“ y agentes de la Guardia Civil les indicaron que se alejaran „para prevenir su integridad física y no entorpecer la labor policial“.
