37 Festnahmen, derzeit
„Mafia capitale“, la pista siciliana. A Mineo il regista del business migranti
In cella Odevaine, consulente del Cara e uomo chiave dei flussi dell’accoglienza. Lo nominò Castiglione: „Era un esperto“
di ANTONIO FRASCHILLA
Il „sistema Odevaine“ nasce in Sicilia, e precisamente al Cara di Mineo. Il „sistema“ di gestione dei migranti e dei ricchi flussi di denaro che arrivano dallo Stato per l’accoglienza, un capitolo importante della megaindagine „Mafia capitale“ che ha portato a 37 arresti e 100 indagati, tra neofascisti, ex amministratori e dirigenti del Comune di Roma, aveva il suo cuore pulsante nell’Isola. Questo sostengono i magistrati nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di Luca Odevaine: fino a ieri consulente e dipendente del consorzio gestore del Centro di accoglienza dei richiedenti asilo a Mineo, era riuscito a tessere una tela che gli consentiva di vantare un ruolo privilegiato al tavolo di coordinamento nazionale sull’immigrazione. Odevaine, secondo i magistrati, era a libro paga di Massimo Carminati, il capo della „cupola nera“, perché capace di indirizzare l’assegnazione dei migranti dal Cara di Mineo in altri centri di accoglienza di imprenditori „amici“.