05. September 2016 · Kommentare deaktiviert für Dal Ghana alla Sicilia, due fratellini in viaggio da soli · Kategorien: Italien, Mittelmeerroute · Tags: ,

Quelle: La Repubblica

„Abbiamo attraversato il mare per andare a scuola“

La storia di Samia e Mahmoud, 6 e 13 anni. Dopo la morte dei genitori hanno deciso di lasciare il loro paese. Ora sono ospiti di una comunità. Record di minori non accompagnati dall’inizio dell’anno

dal nostro inviato SALVO PALAZZOLO

TRAPANI. Hanno viaggiato per due settimane, da soli. Prima dentro la pancia di un camion che ha attraversato il Nord Africa, poi su un gommone malandato stracolmo di uomini e donne, che stava per colare a picco. „Un viaggio veloce“, sussurra Mahmoud, mentre accarezza la sorellina, Samia. Hanno lo stesso sguardo, smarrito. Quasi tredici anni, lui; sei anni, lei. Sono partiti dal Ghana. „Papà e mamma non ci sono più, sono morti – ha raccontato Mahmoud agli operatori di Save the Children – E io ho un sogno per me e mia sorella: studiare“. E’ la prima cosa che ha detto appena sbarcato, qualche giorno fa, al porto di Trapani: „Scuola, scuola“.

„Guardava tutti con diffidenza, teneva la sorellina stretta per mano – ricorda Giovanna Di Benedetto, la portavoce di Save the Children – quando gli abbiamo spiegato che in Italia studiare è un diritto di tutti i bambini, il suo volto si è illuminato“. Samia, invece, sembrava avere ancora paura: per un giorno intero, non ha mangiato nulla, ma ha bevuto un succo di frutta dietro l’altro. „Chissà se gli faranno male“, ha sussurrato il fratello. Però poi l’ha assecondata ancora una volta, con un’altra bottiglietta. C’è da dimenticare in fretta quel viaggio tra il deserto e il mare, non sarà facile. „Abbiamo viaggiato senza soldi, senza una borsa“, ha spiegato il bambino. „Da tempo ci pensavo, ci hanno aiutato alcune persone che conosciamo, nel nostro paese. Ci hanno indicato la strada, ma non abbiamo pagato nessuno quando abbiamo trovato il modo di imbarcarci sul gommone, in Libia“. Sarà davvero così? Generalmente, i trafficanti di uomini non fanno sconti.

Parla da grande, Mahmoud. „E’ stato molto di più di un fratello maggiore per Samia – dice Giovanna Di Benedetto – le ha fatto da papà. E, adesso, ha diritto anche lui di tornare ad essere un bambino“. Ora, continua a sfogliare i libri che gli hanno dato, disegna gatti e pesci. La sorellina, invece, non si separa mai da un bambolotto Winnie The Pooh che le hanno regalato al porto. Adesso, anche lei sorride e gioca con i volontari, la sua passione sono le costruzioni Lego, realizza torri e piccoli castelli.

Subito dopo lo sbarco, i fratellini sono stati affidati a una comunità protetta: all’hotspot di Trapani, sono andati ad accoglierli anche due piccoli ospiti della comunità, un italiano e un eritreo. Con la semplicità dei bambini hanno detto a Mahmoud: „Nella nostra stanza c’è un altro letto, ti va di venire con noi?“. Mahmoud ha sussurrato: „Non posso lasciare la mia sorellina“. Il piccolo eritreo gli ha detto: „Ci stringiamo tutti un po’, facciamo entrare un altro letto ancora nella stanza“. E hanno iniziato a giocare. Ci si presenta così all’hotspot: „Tutti in cerchio, operatori e bambini – spiega Giovanna Di Benedetto – ognuno dice il suo nome e il paese di provenienza, poi fa una mossa, che tutti devono ripetere“.

Nel sorriso ritrovato di Mahmoud e Samia c’è la realtà dell’ultima emergenza, quella dei piccoli migranti che viaggiano da soli: 13.705 quelli arrivati nei primi sette mesi dell’anno, a fronte dei 12.300 del 2015. „La comunità più ampia è quella dei gambiani – spiega Save the Children – seguita da eritrei ed egiziani“. Spesso, vengono mandati dai genitori in Italia per poter poi aiutare le famiglie rimaste in patria. E così finiscono per lavorare in condizioni di grande sfruttamento, li ritroviamo soprattutto nei mercati delle grandi città. Da giugno, Save The Children ha istituito un numero verde che risponde in sei lingue (800141016): un punto di riferimento per tutti i minori che si trovano in una situazione di rischio e per tutti coloro che vogliono aiutarli.

Kommentare geschlossen.