03. Oktober 2016 · Kommentare deaktiviert für Libyen, Italien: 6.000 von 39 Booten gerettet, 9 Tote · Kategorien: Italien, Libyen · Tags:

Quelle: La Repubblica

Ondata di barconi nel Canale di Sicilia, quasi 6000 in salvo. Nove morti

Diciotto interventi di Guardia costiera, Marina militare e navi delle Ong. Nove cadaveri recuperati, sette sullo stesso gommone. Le traversate riprendono nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Mattarella: „Fatto epocale, non può esserci indifferenza“. Piero Grasso: „Per ogni singola vita perduta, muore la nostra umanità“

di GIOACCHINO AMATO

Nove cadaveri di migranti sono stati recuperati dai soccorritori che oggi hanno tratto in salvo quasi seimila persone nel Canale di Sicilia. Sette vittime erano su uno stesso barcone, una su un’altra imbarcazione, mentre un’altra persona, recuperata in gravi condizioni, è morta mentre veniva trasportata verso la terraferma con una unità navale della Guardia Costiera.

Nel Canale di Sicilia una nuova ondata di traversate dalle coste libiche verso l’Europa. Una ventina fra gommoni e barconi soccorsi oggi, proprio nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione proclamata nella data del tragico naufragio di tre anni fa con 368 vittime ricordato come „La strage di Lampedusa“. Dopo alcuni giorni di maltempo il mare è tornato calmo e in poche ore le favorevoli condizioni meteorologiche hanno determinato la ripresa delle traversate.

Numerose le imbarcazioni cariche di migranti che sono salpate dalle coste africane alla volta della Sicilia e numerose le richieste di soccorso arrivate attrverso i telefoni satellitari e i cellulari. Sono 12 gli interventi già portati a termine e altri sei ancora in corso. In un primo bilancio si parla di oltre 5.600 persone salvate.

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Secondo quanto comunicato dalla Guardia Costiera su un gommone è stato anche recuperato il cadavere di un uomo morto durante la traversata. Alcuni dei profughi, come riferiscono i soccorritori, hanno riportato ferite e ustioni dovute alle perdite di carburante dai motori delle imbarcazioni utilizzate per le traversate. Almeno per due donne e un bimbo di otto anni, gravemente ustionati, è stato organizzato un trasporto urgente dalla nave „Dignity I“ di Medici senza Frontiere verso gli ospedali italiani. Tutti gli interventi sono coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: vi hanno partecipato navi della stessa Guardia Costiera, della Marina Militare italiana, e di organizzazioni non governative come Moas che imbarca il team di medici di Emergency, Sos Mediterranée e Medici senza Frontiere.

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„La portata inedita, e per certi aspetti epocale, delle migrazioni nel Mediterraneo non può certo essere trattata con cecità dalle classi dirigenti e con indifferenza dalle opinioni pubbliche“. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha voluto ricordare così il tragico naufragio del 2013 al largo di Lampedusa. Il Capo dello Stato chiede poi di „mettere in campo tutta l’intelligenza, l’umanità, la capacità organizzativa“ e di „coordinare gli sforzi in ambito europeo“.

„Oggi si commemora quel fatidico 3 ottobre del 2013 in cui persero la vita molte persone a largo di Lampedusa, ma ogni giorno e‘ 3 ottobre, in fondo anche oggi c’e‘ stata una vittima dell’immigrazione“, così il presidente del Senato, Pietro Grasso a Palazzo Giustiniani per l’incontro di commemorazione delle vittime del naufragio di Lampedusa. „Ogni giorno vediamo imbarcazioni e gommoni improvvisati che trasportano uomini, donne e bambini, dentro ci sono storie e speranze che affondano. Se è vero, come dice il Talmud, che ‚chi salva una vita salva il mondo intero‘, è vero anche il contrario: per ogni singola vita perduta muore la nostra umanità“.

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E ancora, il presidente Grasso: „Non possiamo barattare l’integrita‘ morale di un popolo, il nostro, con un pugno di voti: significherebbe rinnegare interamente la cultura della vita su cui e‘ prosperata la nostra civilta‘, per questo dobbiamo reagire a questa interminabile, insopportabile e a tratti troppo silenziosa strage recuperando il senso delle priorita‘ e delle prospettive. Dobbiamo farlo guardando al passato, ad altre epoche storiche nelle quali l’umanita‘ ha smarrito la propria coscienza nei rivoli delle discussioni o negli anfratti della burocrazia“.

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