09. September 2016 · Kommentare deaktiviert für „348 milioni per i profughi in Turchia“ · Kategorien: Europa, Türkei · Tags:

Quelle: Il Manifesto

Un programma umanitario, il più grande mai attuato dall’Unione europea, a favore dei profughi siriani in Turchia. Ad annunciarlo, ieri Bruxelles, è stato il commissario europeo alle crisi umanitarie Christos Stylianides, e prevede lo stanziamento di 348 milioni di euro che verranno versati direttamente a un milione di profughi rifugiati nel paese della Mezzaluna. «Si tratta di un programma innovativo sviluppato in stretta collaborazione con le autorità» di Ankara, ha spiegato il commissario, e sarà condotto attraverso il Word Food Programme. I soldi investiti fanno parte dei 3 miliardi di euro previsti dall’intesa Ue-Turchia.

I soldi finiranno direttamente su carte di credito fornite alle famiglie siriane e serviranno ad acquistare cibo e sostenere spese come quelle scolastiche. In questo modo, secondo Stylianides, «si riducono i costi intermedi e si massimizzano gli effetti». Resta da verificare l’effettiva efficacia del nuovo sistema e soprattutto che i soldi possano arrivare davvero ai profughi siriani e l’uso che ne verrà fatto. «Il programma – assicura il commissario – sarà seguito molto da vicino per assicurare che ogni euro inviato sarà speso in modo corretto».

Quella che sta per cominciare sarà una settimana densa di impegni decisivi per l’Unione europea. Il 13 è previsto la riunione del collegio dei commissari che dovrebbe dare il via la Fondo di investimento per ’Africa da 3,1 miliardi euro, primo passaggio del Migration compact destinato a cinque paesi – Niger, Nigeria, Etiopia, Mali e Senegal – per progetti di sviluppo in cambio di una maggiore collaborazione nel fermare le partenze dei migranti diretti in Europa, ma vincolati anche a una serie di accordi bilaterali che facilitino i rimpatri. Il 14 si terrà invece a Strasburgo il discorso sullo stato dell’Unione del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, in cui quello dell’immigrazione sarà uno dei punti principali insieme a sicurezza, economia e Brexit. Due giorni dopo a Bratislava è previsto invece il vertice dei capi di Stato e di governo, dove non è escluso che moti nodi cominceranno a venire al pettine. L’Italia continua infatti a spingere perché si dia finalmente inizio al sistema dei ricollocamenti che fino a oggi si è rivelato un vero fallimento. Dei 160 mila profughi che l’Ue si era impegnata a ricollocare nel giro di due anni da Italia e Grecia, finora ne sono stati ricollocate solo poche migliaia.

L’Italia, ma anche le istituzione europee, vorrebbero maggiore partecipazione al progetto da parte degli Stati membri molti dei quali però, a partire proprio dai padroni di casa e dagli altri paesi dell’est, non vogliono neanche sentire parlare di accogliere all’interno dei propri confini quote di profughi. Lo scontro è praticamente inevitabile, anche alla luce dei recenti risultati delle elezioni in Germania che hanno pesantemente penalizzato la cancelliera Merkel per la sua politica di apertura verso i profughi.

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siehe auch: Zeit Online

Türkei: EU gibt Geldkarten an Flüchtlinge aus

Besonders bedürftige Flüchtlinge in der Türkei sollen sich künftig über eine Geldkarte selbst im Alltag versorgen. Das Programm wird von den EU-Staaten finanziert.

In der Türkei lebende Flüchtlinge sollen ihren Alltagsbedarf bald selbst bezahlen können, statt sich in Lagern versorgen zu lassen. Die Europäische Union will ihnen erstmals über Guthabenkarten direkt Geld zukommen lassen. Dafür stellt sie 348 Millionen Euro zur Verfügung.

Gedacht ist das Emergency Social Safety Net für etwa eine Million besonders bedürftige syrische Bürgerkriegsflüchtlinge. Sie sollen das Geld für Grundbedürfnisse wie Essen oder Wohnungen ab Oktober auf ihre Karte bekommen und damit vor Ort einkaufen und bezahlen können. Nach Angaben des World Food Programme, das die Aktion praktisch umsetzen soll, gibt es ähnliche Guthabenkarten in der Türkei schon seit 2013.

Es sei das größte humanitäre EU-Hilfsprogramm aller Zeiten und eine bahnbrechende Neuerung, sagte EU-Kommissar Christos Stylianides am Donnerstag in Brüssel. Wie viel Geld pro Person oder Familie fließen soll, sagte Stylianides nicht. Der Bedarf werde individuell ermittelt. Bei Familien gebe es zusätzliches Geld, zum Beispiel für Bildung.

Man wolle den Menschen ein Leben in Würde ermöglichen, sagte Stylianides. Zugleich vermeide die direkte Verteilung des Geldes Verwaltungskosten. Auch örtlichen Läden und Dienstleistern in der Türkei nütze das Modell. Die türkischen Behörden seien an der Planung eng beteiligt gewesen, sagte der EU-Vertreter.

Die Karten sind nach Angaben des World Food Programme mit Bankkonten verbunden, ähnlich wie eine Girokarte. Regelmäßig wird ein fester Betrag überwiesen – durchschnittlich knapp 30 Euro im Monat, elf Euro davon kommen von der türkischen Regierung. Der Betrag kann dann über die Kartenterminals der Händler beim Einkauf ausgeben werden kann. Die Karten sind in Partner-Supermärkten des World Food Programme nutzbar. Genussmittel seien ausgenommen, hieß es. Das Bezahlen mit den Karten habe den Vorteil, dass die Flüchtlinge sich bedarfsgerecht und mit frischen Nahrungsmitteln versorgen könnten, sagte eine Sprecherin. Bisher waren sie auf die Versorgung mit Konserven angewiesen.
In ihrem Flüchtlingspakt mit der Türkei hatte die EU im März für dieses und nächstes Jahr drei Milliarden Euro für die rund drei Millionen in die Türkei geflohenen Syrer versprochen. Das Geld für das neue Programm ist Teil dieser Summe. Es stammt von der EU und den Mitgliedstaaten. Viele Millionen Euro fließen zudem in den Ausbau der Infrastruktur in Jordanien, Libanon und der Türkei.

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