Die Überlebenden des Schiffsunglücks Lampedusa / Lampione vom 06.09.2012 wurden erst heute (08.10.20129, nach 31 Tagen Wartezeit, nach Sizilien überstellt. Heute morgen waren viele von ihnen aus dem Lager auf Lampedusa ausgebrochen, hatten vor der Fähre demonstriert, und manche haben sich sogar ins Wasser geworfen. In diesem Monat Wartezeit wurde der Rassismus auf Lampedusa angestachelt – jeder bericht über die ankommenden Boat-peope würde das Image der Insel beschädigen, so DER tENOR:
Hier der Bericht (08.10.2012) von Askavusa (Lampedusa):
Dal 7 settembre, giorno del naufragio di cui ancora non si hanno notizie certe, sono trattenuti nel centro di Lampedusa un gruppo di tunisini, che da alcuni gironi manifestavano malumori, per la loro permanenza prolungata e per le loro condizioni.
Ieri sono scappati recandosi al porto di Lampedusa, per protestare e chiedere di essere rasferiti immediatamente.
Hanno tentato di bloccare la nave e molti si sono tuffati in acqua.
Due ragazzi, uno di Askavusa e una militante francese che collabora con l’associazione ed è membra di Migreurop, erano sul posto per documentare e dare sostegno ai migranti,
sono stati accerchiati da un gruppetto di lampedusani, che li hanno minacciati, una persona ha dato uno schiaffo al componente di Askavusa, un altro, che lavora al centro di accoglienza, gli ha sputato in faccia, perchè ? Perchè avevano detto di non prenderselà con i tunisini , ma con chi li trattiene sull’isola per tanto tempo, perchè non si deve riprendere
con le telecamere, che non si deve sapere niente, perchè……
Non si capisce come le autorità competenti non capiscono che prolungando la permanenza dei migranti a Lampedusa si creano tensioni e condizioni inaccettabili per i migranti, per i lampedusani e per chi fa quello che può per aiutare i migranti.
Mi viene in mente un articolo di Corriere immigrazione del 30/09/2012 dopo che una delle barche dei migranti, recuperate dall’associazione era stata incendiata.
L’articolo diceva tra le altre cose : E anche l’associazione Askavusa, che aveva in dotazione il barcone, sembra dar credito all’interpretazione razzista....,
e ancora Su questa lettura ci permettiamo di avere qualche dubbio..., L’immigrazione è un argomento che, qui come altrove, eccita facilmente gli animi.
Basta spargere la voce che qualcuno (i tunisini?) abbia rubato qualcosa o che ci sia stata una rissa e la miccia è accesa…..
L’articolo di Stefania Ragusa, sminuiva la nostra preoccupazione e dava una lettura dell’incendio di stampo mafioso nei confronti del sindaco. Mi viene in mente quell’articolo perchè qualcuno provò a portare avanti quella lettura, non rendendosi conto, che c’è un problema reale sull’isola, di esasperazione, di razzismo, di violenza.
Le istituzioni continuano a considerare i migranti, specialmente i tunisini, come pacchi, senza emozioni, senza corpi, senza anime, dove si mettono devono stare, senza lamentarsi, senza dire niente, senza protestare.
Le istituzioni continuano a considerare Lampedusa come una terra di nessuno, dove tutto si può fare, nonostante gli scontri di settembte 2011, nonostante un incendio con tanto di rivendicazione, nonostante continue minacce a chi difende i migranti, tutto continua nella stessa maniera.
Bastava trasferire i migranti in tempi accettabili, per evitare quello che è successso ieri.
L’enorme solidarietà mostrata da molti lampedusani nel 2011 è un patrimonio da coltivare e proteggere, in questo modo invece non si fa che mortificare chi crede che l’accoglienza e la convivenza siano possibili.
Ieri sul molo c’era anche qualche imprenditore del nord che a Lampedusa ha una attività, sentivo che si lamentavano : I tunisini rovinano la quiete dell’isola, i tunisini non sono come noi, i tunisini rubano, incendiano, i tunisini vanno rispediti in tunisia, l’integrazione non è possibile.
Sono gli stessi che per Oscià di Baglioni sono ad applaudire e a guadagnare, sono gli stessi che quando c’è una trasmissione televisiva , si fanno vedere parlando
di migranti in maniera buonista e retorica.
Non si può continuare in questa maniera, bisogna che Lampedusa possa avere garantita la propria dignità e possa continuare a svolgere il ruolo di isola ponte tra l’Africa e l’Europa, cosi è un gioco al massacro che può diventare sempre più pericoloso.“
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