04. Januar 2015 · Kommentare deaktiviert für Italien, Frachter Ezadeen: Ein „Kinderschiff“ · Kategorien: Griechenland, Italien, Syrien, Türkei · Tags: ,

Der Frachter Ezadeen, der in den vergangenen Tagen in den süditalienischen Hafen Corigliano gezogen wurde, transportierte 360 Flüchtlinge, vor allem aus dem kriegszerstörten Aleppo. Unter ihnen befanden sich 70 Kinder unter 16 Jahren. 8 Kinder sind allein angekommen: Ihre Eltern hatten sie auf diese Reise in eine sichere Zukunft geschickt.

Libre Prensa

In Italia la nave dei bimbi abbandonati

Hamzy, al momento, è ospitato nell’oratorio salesiano «Maria Ausiliatrice» di Corigliano. Gli scafisti, scappati come ladri sull’unica scialuppa di salvataggio, li hanno abbandonati a bordo dopo aver inserito il pilota automatico. Il mercantile Ezadeen battente bandiera turca, partito dal porto di Antalya carico come un uovo e lento come una carretta, è arrivato a Corigliano, provincia di Cosenza, l’altroieri notte. Poi, 12 giorni fa, ci hanno detto che era ora di salire sulla nave.

Il mercantile Ezadeen battente bandiera turca, partito dal porto di Antalya carico come un uovo e lento come una carretta, è arrivato a Corigliano, provincia di Cosenza, l’altroieri notte. Trecentosessanta profughi, 70 di loro non hanno compiuto 16 anni. È la nave dei bambini. Siriani. Tutti di Halab, Aleppo, diventata da tempo una prigione di sogni, teatro di guerre, bombe e sangue. L’attracco, il primo nella storia della provincia cosentina, è avvenuto l’altroieri alle 23.30. Il mercantile era stato avvistato il giorno precedente, a Capodanno, a 80 miglia dalle coste di Crotone il cui porto, zeppo di relitti, non poteva ospitare la nave.

I bambini hanno viaggiato stipati negli slot dei maiali e delle mucche perché questo trasportava l’Ezadeen prima di salpare verso l’Italia. Gli scafisti, scappati come ladri sull’unica scialuppa di salvataggio, li hanno abbandonati a bordo dopo aver inserito il pilota automatico. Costo del viaggio: «Tra i 4 mila e gli 8 mila dollari» racconta il questore Luigi Liguori che insieme a un centinaio di carabinieri, finanzieri, marinai e volontari, ha passato la notte sul Molo 4 ad aspettare i profughi e a coordinare i soccorsi con la prefettura e il ministero dell’Interno.

Otto piccoli ragazzini di questa traversata sono arrivati soli. I genitori li hanno spediti in Europa per scappare dalla guerra e non rinunciare ai sogni che avevano prima delle bombe, dei morti. Hamzy, 13 anni vuole raggiungere suo zio a Milano. Vuole fare il medico. «Poi tornerò dai miei genitori e darò una mano alla mia gente ferita», racconta. «Siamo partiti dalla Siria 20 giorni fa. Abbiamo percorso centinaia di chilometri fino in Turchia. Lì abbiamo dormito in una struttura che ospitava quelli che dovevano partire. Poi, 12 giorni fa, ci hanno detto che era ora di salire sulla nave. Da quattro giorni pane, pasta e patate erano finiti».

Hamzy, al momento, è ospitato nell’oratorio salesiano «Maria Ausiliatrice» di Corigliano. Il direttore don Natale Carandente ne ha accolti altri sette. Tutti senza mamma e papà, molti con parenti in Germania e in Austria. C’è Maja, 9 anni, occhi blu lucidi. I genitori l’hanno affidata a un adulto, amico di famiglia, ma lui è già lontano, a Sondrio o chissà in quale centro d’accoglienza e non può occuparsi di lei. Hamed non ha nemmeno un papà: «Non l’ho mai conosciuto, non ricordo nemmeno il suo viso». Andavi a scuola? «Non più da quattro mesi. La mia è stata bombardata, ma io voglio fare il dentista come Maja. L’ho promesso a mamma prima di partire». Mohammed gioca a calcio piuttosto bene: «Da grande – ha 9 anni – voglio diventare come Cristiano Ronaldo». Tira fuori dalla tasca una foto del giocatore. «Lo conosci?», chiede.

«La Calabria – racconta il questore – ha dato una risposta esemplare, con grande organizzazione, altruismo, generosità, ricchezza di valori». Da Cirò Marina, ieri pomeriggio sono arrivate le prime telefonate. «Famiglie della nostra terra hanno già chiesto di poter adottare tre bambini» racconta il sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci. La Procura indaga per favoreggiamento nell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani.

Kommentare geschlossen.