13. April 2018 · Kommentare deaktiviert für „Kommerzielle Normalisierung illegaler Migration“ · Kategorien: Lesetipps, Spanien · Tags: ,

Migazin | 13.04.2018

Illegale Arbeitsmärkte gelten als skandalöse und vermeintlich irreguläre Ausnahmeerscheinungen. Tatsächlich ist diese postkoloniale Arbeitsteilung längst gesetzlich normiert. In seiner Ethnografie der Treibhausindustrie von Almería zeichnet Felix Hoffmann die Taktiken und Strategien illegalisierter Menschen nach.

Irgendwo in Deutschland, mitten im Februar, draußen Schneeregen bei minus 2 Grad Celsius: Im Supermarkt liegen Erdbeeren und Spargel in den Frischeabteilungen der Supermärkte aus und es wirkt, als stünde der Sommer vor der Tür. In Almería, Südspanien, haben diese Produkte ihren Ursprung, gezüchtet im Mar del Plástico, im Plastikmeer, im Garten Europas, weit weg von Schnee, Kälte und dunklen nasskalten Wintern – aber unter schier unendlich erscheinenden Treibhausanlagen. Angebaut werden dort Obst und Gemüse unter anderem von Menschen aus Subsahara Afrika, die ohne Papiere in der illegalisierten Arbeit tätig sind.

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13. April 2018 · Kommentare deaktiviert für „Les Marocains reprennent les pateras“ · Kategorien: Marokko, Spanien · Tags:

Mehr Harragas aus Marokko

LesEco | 12.04.2018

Les jeunes Marocains empruntent à nouveau des embarcations depuis les côtes marocaines pour rejoindre l’Europe. Zoom sur ces départs périlleux.

Écrit par Salaheddine LEMAIZI

Aux premières lueurs du jour, ce 9 avril, les corps de six personnes échouent sur la plage de Houara, près de Tanger. Un nouveau drame de l’émigration irrégulière. Parmi les victimes, quatre Marocains. Le même scénario se reproduit depuis plusieurs mois. La route de l’ouest de la Méditerranée est désormais réactivée. Les jeunes Marocains sont ceux qui risquent le plus leur vie pour rejoindre l’Eldorado européen. Du jamais vu depuis le début des années 2000. Au point que l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes (FRONTEX), bras opérationnel de l’Union européenne, lance un signal d’alerte face à la reprise de l’émigration irrégulière des Marocains depuis les côtes Nord et Sud du pays.

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02. April 2018 · Kommentare deaktiviert für „Straße von Gibraltar: Mindestens vier Flüchtlinge ertrunken“ · Kategorien: Marokko, Mittelmeer, Mittelmeerroute, Spanien · Tags: ,

Deutschlandfunk | 01.04.2018

Bei der Überfahrt von Marokko nach Spanien sind mehrere Flüchtlinge ertrunken.

Wie die spanischen Rettungskräfte mitteilten, wurden vier Leichen aus dem Meer vor Gibraltar geborgen. Ein Flüchtling konnte gerettet werden. Nach seinen Angaben befanden sich insgesamt zwölf Menschen auf dem Boot, mit dem sie über die Meer-Enge die spanische Küste erreichen wollten.

Nach Angaben der Internationalen Organisation für Migration sind in diesem Jahr bereits 120 Menschen bei dem Versuch ums Leben gekommen, über das Meer nach Spanien zu gelangen.

20. März 2018 · Kommentare deaktiviert für Libysche Küstenwache wurde von Italien mit Pushback beauftragt · Kategorien: Italien, Libyen, Spanien · Tags: , , ,

ADIF | 17.03.2018

Minniti con la Guardia costiera “libica” affonda il diritto internazionale. Ancora fango sulle ONG

di Fulvio Vassallo Paleologo

Ancora una volta durante una operazione di soccorso in acque internazionali, ben lontano dalle acque territoriali, una motovedetta libica ha cercato di sequestrare persone che erano state già soccorse da un gommone di servizio alla nave umanitaria della ONG spagnola Open Arms, intimando la “restituzione” di donne e minori per ricondurli in un centro di detenzione a Tripoli.

Già lo scorso anno, pochi giorni dopo l’entrata in vigore del “Codice di condotta” imposto da Minniti, ad agosto, i libici avevano aperto il fuoco su un mezzo di soccorso di Open Arms. La vicenda di oggi ha riconfermato l’isolamento delle navi umanitarie che ancora si ostinano a soccorrere vite umane in acque internazionali sulla rotta del Mediterraneo centrale, mentre le navi di Frontex sono state ritirate e gli assetti navali dell’operazione Eunavfor Med, rinforzati anche da unità della Marina militare italiana, stanno a guardare la caccia dei libici alle imbarcazioni ,che malgrado la intensificazione della lotta contro i trafficanti, continuano a partire dalla Libia non appena le condizioni meteo migliorano.

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20. März 2018 · Kommentare deaktiviert für Open Arms Chronik auf ara.cat · Kategorien: Italien, Spanien · Tags: , ,

ara.cat | 20.03.2018

Viatge al Mediterrani, la frontera més perillosa

Un equip de l’ARA s’embarca a l’Open Arms, un vaixell de rescat de refugiats al Mediterrani Central. Volem explicar les històries dels nàufrags i com és la feina quotidiana dels voluntaris de l’ONG badalonina a la frontera més letal del planeta.

CRISTINA MAS i XAVIER BERTRAL
A bord de l’Open Arms

DIA 9: 20/03/2018
Esperant la decisió del jutge al port de Pozzallo
Pozzalo (Sicília)


21:01 Els moments més dramàtics de l’última expedició del vaixell de rescat ‚Open Arms‘


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20. März 2018 · Kommentare deaktiviert für Libysche Küstenwache: „Gebt uns die Migranten oder wir bringen euch um“ · Kategorien: Italien, Libyen, Spanien, Video · Tags: , ,

La Repubblica | 20.032.2018

Drei Mal fordert das Patrouillenschiff der libyschen Küstenwache auf Englisch die LebensretterInnen des NGO-Schiffs „Open Arms“ auf, die Migranten zu übergeben, „sonst werden wir euch umbringen“.

Hier die Video Dokumentation mit unten stehendem Bericht.

„Dateci i migranti o vi uccidiamo“. La minaccia dei libici alla Open arms

Sono le fasi concitate del soccorso di giovedì scorso, quando le lance della ong Open arms si incrociano con una motovedetta libica, dopo aver imbarcato bambini e mamme e aver dato i giubbotti di salvataggio agli uomini sul gommone. „Dateci i migranti o vi uccidiamo“, ripete tre volte un libico con un megafono. Lo documentano le immagini della giornalista di Ara.cat Cristina Mas, che ha realizzato un diario di bordo nella Open arms. Poi si vede il tentativo di contatto via radio tra la nave ong e la motovedetta. Alla fine i libici non riescono a prendere i migranti.

a cura di Giorgio Ruta

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Il Manifesto | 21.03.2018

«Dateci i migranti o vi uccido». Ecco come la Libia fa i soccorsi

Di mare in peggio. L’Italia e l’Europa fingono di non vedere come lavora la Guardia costiera di Tripoli

Marina Della Croce

Ci sono le mail che dimostrerebbero come a ordinare alla ong spagnola Open Arms di sbarcare a Pozzallo i migranti che aveva tratto in salvo sarebbe stata la Guardia costiera di Roma, che coordinava i soccorsi. Così come ci sono le registrazioni sempre tra il centro di controllo marittimo di Roma e la nave Open Arms che dimostrano la richiesta di intervenire in soccorso di un gommone in difficoltà in acque internazionali. E infine c’è un video, che definire eloquente è dir poco, che testimonia senza ombra di dubbio le minacce rivolte dall’equipaggio di una motovedetta libica ai volontari della Open Arms. «Si fatica a trovare un fondamento per la contestazione del reato di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» ha spiegato ieri l’avvocato Gaetano Mario Pasqualino, uno dei legali che assistono la Proactiva Open Arms dal momento in cui la nave della ong, dopo essere approdata a Pozzallo, è stata posta sotto sequestro dalla procura di Catania che ha anche indagato il comandante, Marc Reig e la capomissione Anabel Montes. «Quello del sequestro della nave è forse il caso più inquietante dall’inizio delle operazioni di discredito contro le ong che compiono salvataggi in mare sopperendo alle carenze degli Stati», ha proseguito il legale.

Come operano, le pressioni e le continue minacce che i volontari impegnati nel Mediterraneo sono costretti a subire è ben documentato nel video fatto circolare dalla ong spagnola. Pochi minuti nei quali si vedono le lance della Open Arms con già a bordo le donne e i bambini avvicinate dalla motovedetta libica che pretende che gli vengano consegnati i migranti tratti in salvo. Momenti concitati durante i quali dall’imbarcazione di Tripoli vengono rivolte pesanti minacce ai volontari: «Avete tre minuti per darci i migranti o vi uccido», urla un militare. E ancora: «Avete trenta secondi o vi uccido». A bordo delle lance donne e bambini seguono quanto accade con sguardi pieni di paura mentre i volontari cercano di prendere tempo e si rifiutano di obbedire agli ordine della Guardia costiera di Tripoli.

E’ il modello libico di ricerca e soccorso dei migranti, quello che l’Italia e l’Europa preferiscono far finta di non vedere. Con in più il fatto, non secondario, che la Libia non possiede una propria area Sar (ricerca e salvataggio) né può considerarsi un porto sicuro dove trasferire in migranti tratti in salvo come impone invece il diritto internazionale. Come non ha mancato di sottolineare l’avvocato Pasqualino nel contestare le accuse mosse alla ong dalla procura di Catania. ««Una zona Sar libica non risulta negli atti ufficiali delle organizzazioni internazionali», ha spiegato il legale. Per quanto riguarda poi un’altra delle accuse rivolte dai magistrati siciliani alla Proactiva, ovvero quella di non aver fatto sbarcare i migranti a Malta, porto più vicino al punto dell’avvenuto soccorso, il legale per il legale sarebbero mancate le condizioni per farlo: «I maltesi dopo aver aiutato l’equipaggio della Open Arms nelle complicatissime operazioni di soccorso della bambina di appena tre mesi che versava in pericolo di vita, non avevano dichiarato la propria disponibilità né avevano ricevuto la richiesta della Spagna» ad aprire un proprio porto. Richiesta che in seguito è stata invece accettata dall’Italia.

La scorsa estate la procura di Catania ha reso nota di aver avviato una clamorosa inchiesta sulle ong attive nel Mediterraneo centrale ipotizzando presunti contatti tra i volontari che salvavano i migranti e i trafficanti di uomini. Inchiesta che finora però sembra di fatto essersi arenata. Adesso le nuove, pesantissime contestazioni alla ong spagnola.

Sulla vicenda della Open Arms il neo deputato di +Europa e segretario di Radicali italiani Riccardo Magi ha annunciato di voler presentare un’interrogazione parlamentare ai ministri degli Interni e degli Esteri nella prima seduta della Camera. Nel frattempo le accuse alla ong spagnola, e il sequestro di una delle sue navi, riduce al minimo il numero delle ong impegnate nei salvataggi. L’allarme arriva da Sos Mediterranee, ormai rimasta sola a operare nel Mediterraneo: «Dopo un inverno in mare, la Aquarius torna nelle acque internazionali. Sarà l’unica nave di una ong ancora nella zona. Compromettere le operazioni di soccorso – conclude la ong – equivale a mettere in pericolo le vite dei migranti».

19. März 2018 · Kommentare deaktiviert für Kriminalisierung Seenotrettung – Proactiva Open Arms – aktuell · Kategorien: Italien, Libyen, Spanien · Tags: , ,

Oscar Camps, Gründer der NGO „Proactiva Open Arms“, deren Schiff gestern von der Staatsanwaltschaft Catania beschlagnahmt wurde, kritisiert scharf die Aufforderung, dass sie die in internationalen Gewässern geretteten Boat-people der libyschen Küstenwache hätten übergeben sollen. Dazu hatte sie die italienische Seenotrettungsstelle per Funk sowie die Besatzung eines libyschen Patrouillenschiffs aufgefordert – unter Drohung zu schießen! Oscar Camps wies diese Aufforderung der Beteiligung an einer Pull-Back-Aktion auf einer Pressekonferenz heute prinzipiell zurück.

Nach der Weigerung, die Flüchtlinge nach Libyen zu übergeben, hatte Italien die Anlandung der 216 geretteten Boat-people verweigert. Die Bürgermeisterin von Barcelona, Ada Colau, erreichte als Vermittlerin, dass das Schiff in Sizilien anlegen konnte. Daraufhin ließ die Staatsanwaltschaft Catania das Schiff beschlagnahmen und leitete gegen die „Verbrecher der Solidarität“ ein schwerwiegendes Strafverfahren ein. Dem Anwalt wurde bislang die Akteneinsicht verweigert. Es zeichnet sich ab, dass die Frage der engagierten, bürgerrechtlichen Seenotrettung direkt auf See entschieden werden wird, als Rettung auch gegenüber dem Push-Back in die libyschen Konzentrationslager, und in einer Protestmobilisierung an Land.

La Vanguardia | 19.03.2018

216 Immigrantes Rescatados: El barco de Proactiva Open Arms sigue retenido en Sicilia a la espera de una acusación

El fundador de la ONG, Oscar Camps, critica que se les tache de grupo criminal por rescatar a inmigrantes y afirma que entregar a los rescatados a Libia “equivale a llevar una devolución en caliente”

El fundador de Proactiva Open Arms, Oscar Camps, ha explicado este lunes que el barco de la ONG sigue retenido en un puerto de la isla italiana de Sicilia , donde llegó el fin de semana tras rescatar a 218 inmigrantes que se encontraban a la deriva en el Mar Mediterráneo.

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26. Februar 2018 · Kommentare deaktiviert für „14 harraga débarqués dans un port espagnol“ · Kategorien: Algerien, Spanien · Tags:

Algerien – Spanien: 14 Harragas angekommen

Le Quotidien d’Oran | 25.02.2018

par Moncef Wafi

Une embarcation transportant 14 harraga algériens et localisée en mer par la Garde civile espagnole, dans une zone frontalière entre Murcie et Almeria, a été remorquée par le navire Salvamar Algenid qui a été chargé de secourir les émigrés clandestins.

Ces derniers ont été débarqués en fin de journée de ce samedi au port de Cartagena alors que tous les passagers, des hommes, sont en bonne condition, sauf l’un d’entre eux qui a besoin de soins, selon des sources de la Croix-Rouge rapportées par la presse espagnole. Cette interception rappelle que le flux des clandestins algériens, même s’il n’est plus aussi important que ces deux dernières années, ne s’est pas pour autant tari.

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21. Februar 2018 · Kommentare deaktiviert für Sebta : une petite amende pour le père de „l’enfant de la valise“ · Kategorien: Marokko, Spanien · Tags: ,

Ceuta: Selbstorganisierte Familienzusammenführung kriminalisiert

Telquel | 20.02.2018

L’Ivoirien qui avait caché en mai 2015 son fils de huit ans dans une valise pour passer la frontière entre le Maroc et Sebta a été condamné à verser 92 euros d’amende.

Le tribunal de l’enclave espagnole de Sebta a finalement condamné, mardi 20 février, à une simple amende de 92 euros l’Ivoirien Ali Ouattara, dont l’enfant de huit ans avait été caché dans une valise pour passer la frontière du Maroc avec Sebta.

Le 7 mai 2015, à un poste frontière de Sebta, un bagage pesant transporté par une jeune fille marocaine avait été passé au scanner: les gardes civils, stupéfaits, avaient alors vu apparaître la silhouette d’un enfant recroquevillé en position foetale.

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21. Februar 2018 · Kommentare deaktiviert für Illegale Grenzübertritte – „Spanien jetzt unter hohem Druck“ · Kategorien: Europa, Mittelmeer, Mittelmeerroute, Spanien · Tags: , ,

Welt | 20.02.2018

Die Zahl der illegalen Grenzübertritte in die EU ist laut Frontex zurückgegangen. Gelöst sei das Problem aber noch lange nicht. Gefälschte Dokumente und die Einreise möglicher Straftäter machen die innere Sicherheit zu einem Schwerpunktthema.

Trotz deutlichen Rückgangs bleibt die Zahl der illegal in die EU eingereisten Flüchtlinge und Migranten hoch. Nach Angaben der EU-Grenzschutzagentur Frontex kamen im vergangenen Jahr knapp 205.000 Menschen über die verschiedenen Flüchtlingsrouten. 2016 seien es rund 511.000, zur Hochzeit der Migrationsbewegung 2015 sogar rund 1,8 Millionen Menschen gewesen. Ein deutlicher Rückgang also – vor 2014 seien jährlich allerdings nur zwischen 75.000 und 150.000 Menschen gezählt worden. Das Niveau sei also noch immer deutlich höher als vor der Flüchtlingskrise, sagte Frontex-Chef Fabrice Leggeri am Dienstag in Brüssel. Der Druck auf die südlichen Außengrenzen bleibe hoch.

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