03. November 2016 · Kommentare deaktiviert für Libyen: Schiffskatastrophen, mindestens 239 Tote – 4.220 in 2016 · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Quelle: BBC

Migrant crisis: ‚Hundreds dead‘ in shipwrecks off Libya

More than 200 migrants are believed drowned in two shipwrecks off the coast of Libya, migration officials say.

The UN refugee agency was told the news by survivors brought ashore on the Italian island of Lampedusa, spokeswoman Carlotta Sami said.

Twelve bodies have been recovered.

More than 4,200 migrants have died making the dangerous journey across the Mediterranean Sea this year, International Organization of Migration spokesman Leonard Doyle says.

The UN has warned 2016 could be the deadliest for migrants making the journey.

Nearly 330,000 migrants have crossed the sea so far this year, compared with more than one million in 2015.

Many of those killed in the latest two incidents are believed to be migrants from West Africa.

Ms Sami said a dinghy – which was reportedly carrying about 140 people including six children and about 20 women, some of them pregnant – capsized 25 miles (40km) off the Libyan coast. Twenty-nine people were rescued, she said, and 12 bodies were recovered.

In a separate rescue operation, two women found swimming at sea told rescuers that 128 other people had died in their wreck.

Smugglers who organise the treacherous journeys overload flimsy boats and often send them off in bad weather, the UN says.

Italy has seen an increase in the trafficking of migrants from Libya ever since an EU-Turkey agreement to halt migrants travelling to the Greek islands came into force in March.

:::::

siehe auch: El País

Decenas de muertos en dos naufragios frente a Libia

La ONU informa de al menos 239 víctimas, según testimonios de dos supervivientes

El mar Mediterráneo ha vivido este jueves una nueva tragedia migratoria con dos nuevos naufragios que dejaron decenas de muertos frente a las costas libias. Las embarcaciones se hundieron durante la madrugada, pero la magnitud del desastre se conoció a lo largo del día, con la llegada de los supervivientes a la isla italiana de Lampedusa. Ya en suelo europeo, los pripios rescatados relataron que habían perdido al menos a 239 compañeros de viaje. Más de 4.000 personas han fallecido en el Mediterráneo en 2016, un trágico récord desde que la ONU comenzó a registrar estos datos en 2006.

Como es habitual, las barcazas —en pésimas condiciones— partieron abarrotadas desde las costas de Libia con la intención de llegar a Europa. Mandaron la señal de socorro a la Guardia Costera italiana, que coordina las labores de salvamento en el Mediterráneo, pero el rescate no llegó a tiempo. Las embarcaciones se volcaron, probablemente debido a las malas condiciones del mar, y los migrantes cayeron al agua. Cuando las localizaron, los guardacostas encontraron dos barcas medio hundidas.

Uno de los naufragios ocurrió en torno a las tres de la madrugada de ayer, poco después de salir de Libia, según los testimonios de los supervivientes, recogidos por la Agencia de la ONU para los Refugiados (Acnur). En la lancha, entre los demás migrantes, viajaban al menos 20 mujeres y seis niños. Cuando llegaron los equipos de rescate, la mayoría se había ahogado. Pudieron salvar a 27 personas y recuperar 12 cuerpos sin vida, entre ellos, los de tres bebés, relató la portavoz de la agencia, Carlotta Sami.

routas

Flavio di Giacomo, portavoz de la Organización Internacional para las Migraciones (OIM) en Italia, constató que en el segundo naufragio solo hubo dos supervivientes, dos mujeres que viajaban en un bote de goma junto con otras 130 personas.

La Guardia Costera informó de que iba a seguir con los trabajos de búsqueda. “Todavía no sabemos exactamente cuántos desaparecidos hay”, declaró un guardacostas. En los rescates participaban cinco naves de salvamento, una de ellas de la ONG Save the Children, y también un helicóptero, que trasladó a los heridos más graves a la isla de Lampedusa. Algunos de ellos estaban en muy malas condiciones, con importantes contusiones, hipotermia o ataques epilépticos.

“Sabemos que, por muy eficiente que sean los dispositivos de socorro, la gente continúa muriendo con una frecuencia insoportable. Basta de tragedias, corremos el riesgo de vivir un verdadero genocidio. Es necesario activar los corredores humanitarios, de lo contrario, no terminaremos nunca de contar muertos”, ha criticado la alcaldesa de Lampedusa, Giusi Nicolini.

Aunque este 2016 estén llegando menos migrantes que en 2015 a las costas comunitarias, está siendo, sin embargo, el año más mortífero de los últimos diez, según la ONU. Con las más de 230 muertes de esta semana, son 4.220 los migrantes fallecidos en lo que va de año en el Mediterráneo, según Leonard Doyle, portavoz de la Organización Internacional para las Migraciones (OIM).

:::::

siehe auch: RAI

In salvo oltre 300 alla deriva nel Canale di Sicilia

Migranti, ennesima tragedia a largo della Libia. Sopravvissuti: almeno 239 i dispersi

Il racconto dei sopravvissuti che questa notte sono sbarcati a Lampedusa. In maggioranza si tratta di migranti provenienti dalla Guinea. Intanto Amnesty lancia accuse alla polizia italiana: casi di tortura in hotspot

Sarebbero almeno 239 i dispersi dopo il naufragio di due barconi al largo delle coste libiche. Lo riferisce in un tweet Carlotta Sami, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). La notizia, scrive la portavoce, è stata confermata da due sopravvissuti che ora si trovano a Lampedusa. Ieri erano stati recuperati 12 cadaveri.

Intanto proseguono i salvataggi a largo del canale di Sicilia. Le navi dell’ong Moas hanno salvato 316 migranti. Responder ha preso a bordo 178 persone da due gommoni. Phoenix altri 138 profughi che all’equipaggio hanno raccontato di avere lasciato Sabrata ieri sera alle 22 e di essere rimasti per sette ore in mare alla deriva. Ancora sbarchi inoltre sulle coste della Sardegna. Dopo i 27 arrivati ieri, questa mattina i carabinieri hanno bloccato 26 cittadini algerini, arrivati sulla spiaggia di Porto Pino nel Comune di Sant’Anna Arresi e a Sant’Antioco, a Maladroxia, sulla costa sud occidentale della Sardegna.

Secondo quanto ricostruito dai militari della Compagnia di Carbonia, 17 migranti sono arrivati durante la notte a Porto Pino, hanno dormito in spiaggia nell’area del poligono militare di Teulada e all’alba si sono incamminati verso il paese dove sono poi stati fermati dai carabinieri. Il secondo sbarco questa mattina intorno alle 7, a Maladroxia. Una residente ha chiamato il 112 segnalando la presenza di nove migranti vicino ad un bar. Tutti gli algerini, una volta visitati e identificati, saranno trasferiti nei centri di accoglienza.

Amnesty accusa: casi tortura da polizia in hotspot italiani

I poliziotti italiani hanno fatto in alcuni casi ricorso a pratiche „assimilabili a tortura“ per ottenere le impronte digitali dei migranti: è l’atto di accusa di Amnesty International, che ritiene l’Ue in parte responsabile di questa situazione.

„Le pressioni dell’Ue sull’Italia affinchè usi la mano dura con i migranti e i rifugiati, hanno portato a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in certi casi, sono assimilabili alla tortura“, scrive l’organizzazione a tutela dei diritti dell’uomo in un rapporto dedicato alla politica degli ‚hotspot‘. Nei centri di registrazione voluti dall’Ue per facilitare l’identificazione dei migranti al loro arrivo sul suolo europeo, molti migranti rifiutano spesso di essere idenficati; il che ha spinto l’Italia ad agire „al di là della legalità“ e a condurre „abusi scioccanti“ da parte di alcuni poliziotti, spiega Matteo de Bellis, coordinatore del rapporto.

„Nella loro determinazione a ridurre il perdurante movimento di rifugiati e migranti verso altri Stati membri, i leader europei hanno portato le autorità italiane al limite – e anche oltre – di ciò che e‘ legale“, spiega De Bellis. „Il risultato è che gente traumatizzata, che arriva in Italia dopo viaggi drammatici, è stata sottoposta in qualche caso ad abusi scioccanti per mano della polizia, ma anche a espulsioni illegali“.

Delle 24 testimonianze di maltrattamenti raccolte su un totale di 170 interviste, 16 riguardano episodi in cui qualcuno è stato malmenato. Il rapporto dell’ong riconosce che la gran parte delle volte la procedura per l’identificazione avviene senza alcun incidente: „Il comportamento della gran parte dei poliziotti resta professionale e la gran parte delle registrazioni delle impronte digitali avviene senza incidenti“. E tuttavia alcuni episodi destano „seria preoccupazione“. De Bellis aggiunge che le testimonianze registrano delle coincidenze l’una con l’altra e che dunque, anche se Amnesty non è riuscita a verificarle una per una, l’ong e‘ „certamente in grado di dire che c’è un problema di uso eccessivo della forza da parte della polizia“. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/migranti-tragedia-largo-libia-centinaia-dispersi-90f31955-58f5-4759-934e-3e623b3abf07.html

Kommentare geschlossen.