15. Februar 2015 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa, Libyen: 2.100 von 12 Flüchtlingsbooten gerettet · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: ,

Handelsblatt

Die italienische Küstenwache und mehrere Handelsschiffe sind am Sonntag vor der italienischen Mittelmeerinsel Lampedusa insgesamt zwölf Flüchtlingsbooten zu Hilfe gekommen. Angaben der Küstenwache und Medienberichten zufolge befanden sich insgesamt bis zu 2000 Migranten auf den Booten. Hunderte Flüchtlinge von acht Booten wurden seit dem Morgen bereits in Sicherheit gebracht, ein Einsatz für weitere vier Boote war am Abend noch im Gange.

An dem Rettungseinsatz waren ein Flugzeug, vier Schnellboote der Küstenwache, zwei Schlepper, ein Patrouillenschiff der Finanzpolizei und ein Marineschiff beteiligt. Am Nachmittag ereignete sich nach Angaben des italienischen Verkehrsministeriums während des Einsatzes ein gefährlicher Zwischenfall: Als ein Schiff der italienischen Küstenwache einem der Schiffe zu Hilfe kam, näherte sich ein Schnellboot. Darauf seien vier mit Kalaschnokows bewaffnete Männer gewesen, die die italienischen Beamten dazu gezwungen hätten, ihnen das leere Flüchtlingsboot zu überlassen.

Bereits am Freitag waren die italienische Küstenwache und Frachtschiffe 600 Migranten zu Hilfe gekommen, die rund 90 Kilometer vor Libyen unterwegs waren. […]“


Il Giornale

Marinai soccorrono 2.100 immigrati in mare: gli scafisti li minacciano coi mitra

Sale l’allerta nel Mediterraneo. Dodici barconi alla deriva a Sud di Lampedusa. Motovedetta italiana li soccorre ma finisce sotto il tiro degli scafisti

A largo di Lampedusa, alle prime luci dell’alba, sono stati avvistati una dozzina di barconi stracarichi di clandestini che puntavano dritto all’Italia.

Su queste carrette erano presenti oltre 2.100 clandestini che la Guardia Costiera ha subito soccorso e portato in Sicilia. Una delle motovedette è stata, però attaccata da scafisti armati di mitra che hanno obbligato i nostri marinai a farsi ridare il barcone per riutilizzarlo. L’esodo dalla Libia è iniziato. Non appena il maltempo e il mare grosso lasceranno spazio al sole e alla bonaccia gli sbarchi si moltiplicheranno a dismisura riversando sulle coste italiane decine di migliaia di disperati che, nelle ultime settimane, si sono spinti lungo le coste libiche per tentare la via del mare.

Barconi e gommoni al largo di Lampedusa. Da giorni sfidano il maltempo per riuscire a sbarcare in Italia. In molti non ce la fanno. Ma la maggior parte riescono a raggiungere le coste siciliane grazie all’intervento della Marina Militare. Anche oggi il Centro nazionale di soccorso della Guardia Costiera ha coordinato le operazioni di soccorso per trarre in salvo altri dodici barconi. Si tratta di circa un migliaio di clandestini recuperati in alto mare. „Dodici barconi carichi di immigrati (tutti pacifici?) sono stati segnalati a Sud di Lampedusa – commenta il leader della Lega Nord Matteo Salvini – fosse per me li aiuterei, li curerei e darei loro cibo e bevande. Li soccorrerei ma li terrei al largo e non li farei sbarcare. Ne abbiamo abbastanza“. Non è, infatti, un mistero che tra i clandestini che partono dalla Libia ci siano anche pericolosi jihadisti infiltrati dallo Stato islamico per attaccare l’Europa. Tanto che oggi pomeriggio, mentre l’equipaggio della motovedetta della Guardia Costiera portava in salvo alcuni clandestini da un barcone davanti alle coste libiche, si è avvicinato un barchino veloce con a bordo quattro persone armate di kalashnikov. Gli scafisti hanno minacciato i nostri marinai per riprendersi il barcone vuoto e riportarlo indietro per poterlo riutilizzare. „È un ulteriore salto di qualità nell’orrendo traffico di donne, uomini e bambini nel Mediterraneo“, ammette il ministro Maurizio Lupi.

Le testimonianze di chi arriva fotografano una realtà che sembra farsi sempre più drammatica. Tra gli immigrati sbarcati oggi a Pozzallo anche un giovane centroafricano ferito da un’arma da fuoco: alla polizia ha raccontato che a sparargli sono stati i trafficanti, sulle coste libiche, per costringerlo a salire sui gommoni. Pure i numeri di gennaio dimostrano che la situazione è peggiore di quella del 2014, quando alla fine sono stati 170mila i migranti accolti: 3.538 persone arrivate nei primi 30 giorni del 2015 contro 2.171 sbarcate l’anno scorso. E quello degli sbarchi potrebbe non essere l’unico problema. Se l’Isis dovesse prendere in mano il traffico degli esseri umani, nessuno può escludere che i barconi possano essere utilizzati per far arrivare in Europa potenziali terroristi. Il governo Renzi ha già chiesto a Bruxelles un rafforzamento di Triton. Richiesta che puntualmente è rimasta inascoltata. Con l’avanzata dei miliziani fedeli al Califfato e l’occupazione di Sirte, a meno di 300 miglia marine dalla Sicilia, si teme il moltiplicarsi dei naufragi di immigrati, della necessità di soccorsi che già vedono in affanno mezzi e uomini dell’operazione Frontex. A breve potrebbe, infatti, esserci un’impennata nelle richieste di aiuto. Una emergenza di cui l’ultima tragedia è solo un’avvisaglia.


11 Boote mit über 1.000 Flüchtlingen haben italienische Rettungsschiffe heute an Bord genommen, ungefähr 100 Seemeilen südlich von Lampedusa. Ein Boot haben bewaffnete Schlepper anschliessend wieder mitgenommen, so schreibt Repubblica.

Repubblica.it

Undici barconi soccorsi nel Canale di Sicilia. Salvini: „Non farli sbarcare“. La Guardia costiera minacciata da scafisti armati

Gli scafisti si sono fatti riconsegnare un barcone. A bordo delle imbarcazioni soccorse ci sono oltre mille migranti. Mercantili e motovedette della Finanza e della Marina inviati nella zona. A Pozzallo arrivati 280 africani: uno ha segni di arma da fuoco sul corpo, probabilmente esplosi dalla gang che lo ha costretto a partire dalla Libia. Un altro ferito: ha un dito fratturato. Il leader della Lega: „Soccorerli ma tenerli al largo“

Sono undici, tra gommoni e barconi, le imbarcazioni con a bordo migranti di cui è in corso da questa mattina il salvataggio a oltre 100 miglia a sud di Lampedusa. I soccorsi vengono coordinati dal centro nazionale di soccorso della Guardia Costiera di Roma. E Salvini spara a zero: „Fosse per me li aiuterei, li curerei e darei loro cibo e bevande. Li soccorrerei ma li terrei al largo e non li farei sbarcare. Ne abbiamo abbastanza“, dice il leader della Lega Nord su Facebook e su Twitter parlando di dodici barconi. Durante un’operazione di salvataggio alcuni uomini armati su un barchino hanno minacciato una motovedetta della Guardia costiera che stava soccorrendo un’imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli uomini armati hanno intimato agli italiani di lasciare loro l’imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto. Il fatto sarebbe avvenuto tra le 15 e le 16 di questo pomeriggio. La motovedetta della Guardia costiera, una volta terminato il soccorso dei migranti, ha lasciato in mare l’imbarcazione usata dagli scafisti, che è finita quindi nelle mani degli uomini armati a bordo del barchino. Probabilmente, verrà usata per nuovi viaggi verso l’Italia. Il personale della Guardia Costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato.

Continuano dunque le partenze dei barconi carichi di migranti dalla Libia. In mattinata si è concluso il soccorso di un altro gommone, dopo i sei di ieri, a qualche decina di miglia dalle coste del Paese nordafricano. I migranti sono stati presi a bordo da un rimorchiatore che era stato dirottato nella zona. Alcune operazioni di oggi si sono già concluse e in particolare 43 migranti su un gommone sono stati soccorsi dall’Asso30, 95 persone su un gommone e altre 94 su un altro gommone sono state soccorse dal mercantile Sestri Star. Infine 96 migranti, che erano a bordo di un quarto gommone, sono state soccorse da un pattugliatore della Guardia di Finanza. A bordo delle imbarcazioni si stima ci siano in totale oltre mille migranti.

Per i soccorsi vengono impiegati un velivolo Atr42, tre motovedette e la nave Fiorillo della Guardia Costiera, alcuni mercantili dirottati dalla centrale operativa, tra cui il Sestri Star, il Gaz Concord, il Bee, il Super Lady e due rimorchiatori l’Asso 30 e l’Amal, due pattugliatori della Gdf, un pattugliatore maltese e la nave Orione della Marina Militare.

A Pozzallo, nel Ragusano, sono sbarcati 280 migranti soccorsi ieri nel Canale di Sicilia. Tra loro un giovane centroafricano che ha sul corpo i segni di una ferita di arma da fuoco. La polizia lo ha subito interrogato. Secondo una prima ricostruzione, contro di lui sono stati sparati colpi dai trafficanti che volevano costringerlo a salire sul gommone in partenza dalle coste della Libia. Tra i migranti sbarcati, tutti subsahariani, c’è un altro ferito: ha una frattura di due falangi di un dito della mano. I due feriti sono stati ricoverati in ospedale a Modica. Le loro condizioni sono stabili e non destano preoccupazioni.

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