19. Juli 2014 · Kommentare deaktiviert für Libyen-Sizilien: 60 Boat-people ertrunken · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , ,

30 Seemeilen vor der libyschen Küste sind am 16.07.2014 nach Berichten von Überlebenden ca. 60 Boat-people ertrunken. Ein Frachter rettete 62 Flüchtlinge des untergegangenen Boots. Die Besatzung des Frachters sprach mit den Überlebenden und sorgte anscheinend dafür, dass dass die Schiffskatastrophe bekannt wurde. Aber erst 24 Stunden später gelangte die Meldung in veröffentlichte Nachrichten.

Das zensurähnliche Beschweigen der Schiffskatastrophen beginnt mit der Art, wie gerettet wird: Die Bootsflüchtlinge, die von der italienischen Operation Marine Nostrum oder auch von Frachtern gerettet werden, müssen in der Regel sofort ihre Handys abgeben. Erst nach zwei oder drei Tagen, nachdem sie in Sizilien oder Kalabrien an Land gebracht werden, gelingt die direkte Kontaktaufnahme zu ihren Angehörigen und ihrer Community in Italien.

Wenn Angehörige und Community-Engagierte erfahren, dass Bootsflüchtlinge SOS-Alarm auslösen, unterstützen sie diese durch Anrufe bei den zuständigen Behörden. Diese melden sich in der Regel aber nicht zurück. So vergehen Tage in völliger Ungewissheit, und die Aufklärung über Schiffskatastrophen wird enorm schwierig.

Libia, naufraga barcone migranti

Salvati in 62, si temono 60 vittime

18:15 – Un nuovo naufragio, con un possibile bilancio di circa 60 morti, sarebbe avvenuto in acque libiche a una trentina di miglia dalla costa. Lo hanno riferito alcuni migranti che erano a bordo di un barcone che sarebbe affondato: 62 di loro sono stati tratti in salvo da un mercantile dirottato dalla guardia costiera italiana. „A bordo eravamo più del doppio“, hanno raccontato.

via Libia, naufraga barcone migranti – Tgcom24

„[…] Un nuovo naufragio, con un possibile bilancio di circa 60 morti, sarebbe avvenuto in acque libiche a una trentina di miglia dalla costa. Lo hanno riferito alcuni migranti che erano a bordo di un barcone che sarebbe affondato: 62 di loro sono stati tratti in salvo da un mercantile dirottato dalla Guardia Costiera italiana. „Sul barcone eravamo più del doppio“, hanno detto.

Schierate navi e motovedette

Le dichiarazioni concordi dei superstiti sono state raccolte dall’equipaggio del mercantile, e sono state girate alle autorità italiane. Il naufragio sarebbe avvenuto in acque libiche, alcune ore dopo la partenza dei migranti da un porto della Libia. Il mercantile è uno dei cinque dirottati ieri dalla centrale operativa della Guardia Costiera per prestare soccorso a una miriade di imbarcazioni dirette verso l’Italia. La Guardia Costiera ha schierato nelle ultime ore nel Canale di Sicilia cinque motovedette e due navi a supporto dell’attività della navi della Marina Militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum. […]“

via Immigrazione: indagini su presunto naufragio, 60 morti – Politica – ANSA.it

„[…] «Mamma, aiutaci» Si aggrappa alla speranza che suo figlio sia ancora vivo una donna etiope che abita a Bolzano e che giovedì aveva ricevuto un drammatico appello telefonico dal figlio di vent’anni che chiedeva aiuto da un barcone in avaria in mezzo al Mediterraneo. Non è chiara la sorte delle persone a bordo dell’imbarcazione: secondo notizie date dalla Caritas e che non è possibile al momento verificare, un centinaio dei 200 migranti che erano partiti dalla Libia non risponderebbero all’appello. Il giovane, in fuga dalla Libia dove era stato rinchiuso in un campo profughi, implorava la madre di chiedere aiuto per quanti si trovavano a bordo, in una situazione molto critica dato che il mezzo imbarcava acqua. Il ragazzo è riuscito a dare le coordinate, che corrispondono ad un punto di mare in acque libiche. L’allarme da Bolzano Da Bolzano è scattata la catena della solidarietà, con la questura che ha allarmato la Guardia costiera. Successivamente era giunta la notizia che il battello era stato individuato e che i migranti erano stati condotti sulla terraferma in Italia. Le informazioni sono state date all’Ansa dagli operatori della Casa Migrantes di Caritas Bolzano, che hanno seguito in prima persona la vicenda. Nel frattempo la madre del giovane etiope ha cercato inutilmente di richiamare al telefono il figlio, senza però ottenere risposta. Il ragazzo sarebbe salvo Fonti militari contattate dall’ANSA confermano che il ragazzo sarebbe vivo e dovrebbe trovarsi a bordo di una unità diretta verso l’Italia. L’allarme lanciato dalla donna etiope era stato girato dalla questura di Bolzano alle autorità marittime: la Guardia Costiera aveva così potuto individuare l’imbarcazione indicata dal giovane che, salpata da Tripoli, era diretta verso l’Italia. Quell’imbarcazione è stata «agganciata» dai mezzi di soccorso che operano nel Canale di Sicilia e tutti i migranti che erano a bordo – fra cui, si ritiene, anche il giovane figlio della donna etiope – sono stati tratti in salvo. ] «Mamma, aiutaci»

Si aggrappa alla speranza che suo figlio sia ancora vivo una donna etiope che abita a Bolzano e che giovedì aveva ricevuto un drammatico appello telefonico dal figlio di vent’anni che chiedeva aiuto da un barcone in avaria in mezzo al Mediterraneo. Non è chiara la sorte delle persone a bordo dell’imbarcazione: secondo notizie date dalla Caritas e che non è possibile al momento verificare, un centinaio dei 200 migranti che erano partiti dalla Libia non risponderebbero all’appello. Il giovane, in fuga dalla Libia dove era stato rinchiuso in un campo profughi, implorava la madre di chiedere aiuto per quanti si trovavano a bordo, in una situazione molto critica dato che il mezzo imbarcava acqua. Il ragazzo è riuscito a dare le coordinate, che corrispondono ad un punto di mare in acque libiche.

L’allarme da Bolzano

Da Bolzano è scattata la catena della solidarietà, con la questura che ha allarmato la Guardia costiera. Successivamente era giunta la notizia che il battello era stato individuato e che i migranti erano stati condotti sulla terraferma in Italia. Le informazioni sono state date all’Ansa dagli operatori della Casa Migrantes di Caritas Bolzano, che hanno seguito in prima persona la vicenda. Nel frattempo la madre del giovane etiope ha cercato inutilmente di richiamare al telefono il figlio, senza però ottenere risposta.

Il ragazzo sarebbe salvo

Fonti militari contattate dall’ANSA confermano che il ragazzo sarebbe vivo e dovrebbe trovarsi a bordo di una unità diretta verso l’Italia. L’allarme lanciato dalla donna etiope era stato girato dalla questura di Bolzano alle autorità marittime: la Guardia Costiera aveva così potuto individuare l’imbarcazione indicata dal giovane che, salpata da Tripoli, era diretta verso l’Italia. Quell’imbarcazione è stata «agganciata» dai mezzi di soccorso che operano nel Canale di Sicilia e tutti i migranti che erano a bordo – fra cui, si ritiene, anche il giovane figlio della donna etiope – sono stati tratti in salvo. […]“

via Libia, presunto naufragio: 60 morti Una madre da Bolzano: mio figlio è lì – Corriere.it

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