22. Januar 2016 · Kommentare deaktiviert für „Tunesien ruft landesweit nächtliche Ausgangssperre aus“ · Kategorien: Tunesien · Tags:

Quelle: der Standard

Proteste hatten sich zuvor auf mehrere Regionen ausgeweitet und auch die Hauptstadt Tunis erreicht

Tunis – Tunesiens Regierung hat nach den schwersten Sozialprotesten seit Beginn des Arabischen Frühlings vor fünf Jahren eine landesweite Ausgangssperre ausgerufen. Diese gilt zwischen 8 und 5 Uhr, ein Ende ist vorerst nicht vorgesehen. Die Maßnahme gelte für alle Regionen des Landes, erklärte das Innenministerium am Freitag. Nach zwei Anschlägen der Terrormiliz „Islamischer Staat“ war schon bisher der Ausnahmezustand in Kraft.

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21. Januar 2016 · Kommentare deaktiviert für Asylpaket II ist verfassungswidrig · Kategorien: Deutschland · Tags: ,

218 RechtsanwältInnen warnen Bundesjustizminister

Mit einem offenen Brief haben sich 218 Rechtsanwältinnen und Rechtsanwälte aus ganz Deutschland an den Bundesminister der Justiz und für Verbraucherschutz Heiko Maas gewandt und vor Grundrechtsverletzungen durch eine Verabschiedung des geplanten Asylpaket II gewarnt.

Der Gesetzentwurf aus dem Bundesministerium des Inneren vom 19.11. (Asylpaket II) sieht unter anderem vor, besondere Aufnahmeeinrichtungen und Schnellverfahren für eine große Zahl von Flüchtlingen einzurichten und diese dadurch weitgehend zu entrechten. Vor allem jedoch soll es das neue Gesetz ermöglichen, auch schwerwiegend erkrankte Personen abzuschieben. So soll zum einen Ärzten genau vorgeschrieben werden, was ihre Atteste beinhalten müssen, zum anderen soll es den Ausländerbehörden untersagt werden, fachärztliche Atteste, z.B. bezüglich einer schweren Gesundheits- oder sogar Suizidgefahr bei einer Abschiebung zu berücksichtigen, die nicht unverzüglich vorgelegt wurden oder die nicht den gesetzlichen Vorgaben entsprechen.

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20. Januar 2016 · Kommentare deaktiviert für Not welcome Mr. Davutoğlu! · Kategorien: Deutschland, Termine [alt] · Tags:

Not welcome Mr. Davutoğlu!

Aktionen gegen den Besuch des türkischen Ministerpräsidenten am Freitag in Berlin

Am Freitag kommt der türkische Premierminister Ahmet Davutoğlu nach Berlin um mit der Bundesregierung über den gemeinsamen Plan zur Bekämpfung von Migrationsbewegungen zu beratschlagen. Geplant ist das die Türkei von Deutschland und der EU dafür mit mehreren Millarden Euro unterstützt wird. Ausserdem ist die deutsche Regierung dafür gewilllt die Türkei weiter in ihrem Krieg gegen die kurdische Minderheit im eigenen Land zu unterstützen. Mit Ahmet Davutoğlu kommt neben Erdogan der Hauptverantwortliche für den seit Monaten immer mehr eskalierenden Staatsterror gegen die kurdische Befreiungsbewegung und die fortschrittlichen Kräfte in der Türkei nach Berlin. Aus diesem Grund hat sich breites Bündnis zusammengefunden, um mit vielfältigen Aktionen gegen den Staatsbesuch und die Kumpanei der Bundesregierung mit den Verbrechen der türkischen Regierung zu protestieren.

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10. Januar 2016 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: „Nein zu den Fingerabdrücken“ · Kategorien: Italien · Tags: ,

Quelle: Il Fatto Quotidiano

Lampedusa, i migranti: “No a impronte. Vogliamo scegliere dove andare”

Il sistema di identificazione, che precede l’assegnazione nei Paesi Ue in base alle quote, non consente a chi arriva sull’isola di determinare la propria destinazione. „Così uccidono i nostri sogni“

di F. Q.

“Così uccidono i nostri sogni. Nella lista ci sono paesi in cui non vogliamo andare e dove non sapremmo cosa fare. Ero partito con mia moglie ma ci hanno divisi e ora lei è stata rapita. Non ho sue notizie da giorni”. “Il mio sogno è andare in Gran Bretagna. Lì c’è mio fratello. Ma la cosa più importante è lasciare Lampedusa. Nessuno di noi vuole stare in Italia”. Ibrahim, 32 anni, e Filimon, 20, sono eritrei. Arrivati a Lampedusa il mese scorso, protestano insieme ad altri 200 migranti contro l’obbligo di identificazione tramite le impronte digitali, come impongono le norme comunitarie. Sono per lo più eritrei e sudanesi, tutti ospiti dell’hotspot dell’isola.

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05. Januar 2016 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Flüchtlinge protestieren gegen Abnahme von Fingerabdrücken · Kategorien: Italien · Tags: ,

Quelle: Ansa.it

Migranti: protesta eritrei a Lampedusa

Corteo dei superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, organizzato dal Comitato 3 ottobre. Lampedusa, 3 ottobre 2014, ANSA/CORRADO LANNINO

Corteo dei superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, organizzato dal Comitato 3 ottobre. Lampedusa, 3 ottobre 2014, ANSA/CORRADO LANNINO

(ANSA) – LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 5 GEN – Circa 200 eritrei arrivati a Lampedusa alla vigilia di Natale, stanno protestando sul sagrato della Chiesa Madre dell’isola contro l’obbligo di rilasciare le impronte digitali. Il gruppo di migranti si è spostato a piedi dal centro di accoglienza di contrada Imbriacola fino alla piazza di Lampedusa dove sono presenti le forze dell’ordine.

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siehe auch: Giornale di Sicilia

Protesta degli eritrei a Lampedusa, notte all’addiaccio

Rifiutano di farsi prendere le impronte digitali

LAMPEDUSA. „Vinceremo, non perché siamo forti, ma perché non c’è altra possibilità“, dice Chizoba dopo aver trascorso la giornata di ieri e la notte davanti alla chiesa di Lampedusa, insieme a circa duecento connazionali eritrei e a un piccolo gruppo di sudanesi. Protestano perché non vogliono farsi prendere le impronte digitali.

E proprio ieri la lunga estate siciliana si è interrotta anche nell’isola più a sud d’Europa, dove sono arrivati pioggia, vento e freddo. Il maltempo, però, non preoccupa questo gruppo di migranti giunti in Italia alla vigilia di Natale e ricoverati nel centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, che attualmente ospita circa 700 persone.

Da Lampedusa potranno andar via solo dopo aver consentito alle autorità di prendere le loro impronte digitali. Ed è proprio questo il punto: Chizoba e i suoi compagni non hanno alcuna intenzione di adempiere a questo compito: hanno paura che messo il dito sul tampone d’inchiostro ognuno di loro dovrà dire addio al „sogno di andare in Svezia, Inghilterra, Germania“, mete che invocano mentre parlano con gli isolani che portano loro cibo e coperte e mentre il parroco Mimmo Zambito li invita a ripararsi in chiesa, rimasta aperta tutta la notte.

Ma loro, come se non volessero violare un luogo sacro, sono rimasti fuori, tranne alcune donne e bambini che nottetempo hanno trovato riparo sotto il portico dell’ingresso. E stamane hanno ripreso la pacifica battaglia, sfilando in corteo, sotto la pioggia, per le vie di Lampedusa; poi si sono radunati di nuovo davanti alla chiesa, sperando di riuscire a rimediare qualcosa da mangiare.

Ieri sera gli isolani avevano fatto il giro di bar e trattorie per racimolare un po‘ di cibo e qualche thermos di caffè; a pranzo hanno preparato 15 chili di riso e l’hanno distribuito a tutti, cominciando dai bambini. Al centro d’accoglienza il cibo c’è, ma per averlo bisogna tornare lì. Nessuno ha intenzione di farlo. Quando stamane uno dei migranti ha avuto un malore, i loro compagni non volevano che salisse sull’ambulanza per andare al pronto soccorso; temevano che qualcuno gli avrebbero preso le impronte digitali.

Diversamente che in passato, quando le proteste erano rientrate in poche ore, stavolta gli eritrei non hanno alcuna intenzione di retrocedere: „Lo sappiamo che sarà dura, piove e c’è vento; ma dopo quello che abbiamo passato in Libia non abbiamo più paura di nulla. Non crediamo nelle procedure di ricollocamento: alcuni nostri connazionali sono da tre mesi in attesa di trovare un posto dove andare. Certamente non vogliamo finire in Polonia, in Lituania o in Portogallo“.

Ieri gli eritrei mostravano scritte in inglese per richiamare l’attenzione, oggi qualcuno le ha tradotte per loro: „Rispettate i nostri diritti“, recita un cartello bagnato dalla pioggia.

28. Dezember 2015 · Kommentare deaktiviert für Migranti „respinti“ protestano davanti alla questura di Agrigento · Kategorien: Italien · Tags: ,

Quelle: La Repubblica Palermo

Nei giorni scorsi sono arrivati sull’isola di Lampedusa. Dopo la prima trafila identificativa nel centro d’accoglienza, sono stati accompagnati ad Agrigento dove hanno ricevuto il „foglio di respingimento“. Per lo Stato italiano, dunque, non hanno il diritto di ricevere protezione. Così come prevedono le nuove norme entrate in vigore con l’istituzione degli „Hotspot“, sono stati accompagnati alla stazione dei treni da dove – come intimato nel foglio di respingimento – avrebbero dovuto raggiungere l’aeroporto più vicino e tornare nel proprio paese d’origine. Ma contrari a questa scelta, hanno deciso di protestare dinnanzi la Questura di Agrigento e chiedere ancora una volta protezione. Sono una cinquantina di persone, tutte provenienti dall’Africa subsahariana. Hanno chiesto di parlare con i funzionari della Questura che però poco hanno potuto dire ai migranti: una volta notificato il „foglio di respingimento“ il migrante deve, infatti, abbandonare il territorio nazionale. E intanto la Caritas di Agrigento continua a lavorare per non lasciarli all’addiaccio.

(di Silvio Schembri – foto di Sandro Catanese)

27. Dezember 2015 · Kommentare deaktiviert für Greece: Protests in Corinth detention center · Kategorien: Griechenland · Tags: , ,

In the detention center in Corinth, close to Athens, protests are taking place.

In Corinth mainly Marrocans are detained, who stayed before in Idomenei and then in Taekwando Stadion in Athens.

26. Dezember 2015 · Kommentare deaktiviert für Callout for transnational actions on the 6th February 2016 · Kategorien: Alarm Phone, Marokko, Spanien · Tags: , , ,

[EN] [FR] [ES]

Perspectives on struggle and solidarity

Callout for transnational actions on the 6th February 2016

Hello to everybody, to all migrants from the South, North, East and West.

Together we need to lead a discussion on how to find perspectives and change the situation for migrants. Because this situation doesn’t just concern us or you: it concerns everyone.

The barriers between Melilla and Ceuta: How many millions of Euros are invested every year in these barriers? 1 metre, 3 metres, 6 metres of fencing. The militarisation policy has never been successful. There have always been migrant movements and attempts to cross to the two Spanish enclaves.

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20. Dezember 2015 · Kommentare deaktiviert für „Nein zum Stacheldraht: Protest gegen Festung Europa“ · Kategorien: Kroatien, Slowenien · Tags: ,

Quelle: Neues Deutschland

Berlin. Mehrere Hundert Menschen haben am Samstag gegen einen zur Abwehr von Flüchtlingen aus der Festung Europa errichteten Stacheldrahtzaun an der Grenze zwischen Slowenien und Kroatien protestiert. An der Kundgebung in der Nähe der beiden Grenzübergänge Dragonja und Brezovica unweit der Adriaküste beteiligten sich Anwohner beider Länder, wie ein AFP-Reporter berichtete. Eine kroatische Demonstrantin nannte die Stacheldrahtabsperrung ein »Symbol der Schande im 21. Jahrhundert«. In Brezovica schmückten die Demonstranten die Sperranlage mit Weihnachtsdekorationen, in Dragonja improvisierten sie ein Volleyballmatch mit Teams dies- und jenseits der Grenze. Die Grenze zwischen den beiden Staaten des ehemaligen Jugoslawien ist rund 670 Kilometer lang. Seit November wurde auf einer Strecke von 140 Kilometern Stacheldraht in Schulterhöhe verlegt, um Flüchtlinge auf ihrem Weg durch Europa abzuhalten. Agenturen/nd

29. November 2015 · Kommentare deaktiviert für „Mazedonien: Flüchtlinge greifen Polizisten an“ · Kategorien: Balkanroute, Griechenland, Mazedonien, Video · Tags: ,

Quelle: FAZ | [mit Videos]

Mazedonische Soldaten errichten an der Grenze zu Griechenland einen Metallzaun. Nicht mehr alle Flüchtlinge können ins Land kommen. Die Abgewiesenen wollen das nicht akzeptieren. Einige werden gewalttätig.

Beim Bau eines Grenzzauns an der mazedonischen Grenze ist es wohl zu gewaltsamen Zwischenfällen gekommen. Nach Angaben mazedonischer Medien in Skopje, die sich auf das mazedonische Innenministerium berufen haben abgewiesene Migranten Polizisten mit Steinen angegriffen, weil sie ihnen die Einreise aus Griechenland verwehrt hatten. Daraufhin habe die mazedonische Polizei die Angreifer unter Einsatz von Tränengas zurückgedrängt. Dabei sind am Samstag wohl 18 Polizisten verletzt worden – die Zahl der verletzten Flüchtlinge ist noch unbekannt.

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