30. Dezember 2014 · Kommentare deaktiviert für Sizilien, Abschiebeknast: Nigerianer im Aufstand · Kategorien: Italien · Tags: ,

Repubblica.it

Asilo negato, rivolta al Cara di Mineo sedata dalla polizia

No allo status di rifugiato per quattro nigeriani: danni ad auto e furgoni, saccheggi e rissa. Gli agenti intervenuti con i lacrimogeni
di NATALE BRUNO

L’esito negativo deciso dalla commissione per la concessione dello status di rifugiato politico e notificato a quattro nigeriani da mesi ospiti del Cara di Mineo, è stata la molla che ha scatenato stamattina la rivolta di uno sparuto gruppo di immigrati, tutti della Nigeria. Pesante i bilancio: due furgoni della cooperativa che gestisce il centro completamente distrutti e dati alla fiamme, un’auto della Croce Rossa danneggiata e il saccheggio del bazar da parte dei dimostranti. Ma non è tutto, un immigrato, il più facinoroso, il primo che ricevuto la notizia del diniego del ‚passaportò di riufugiato, si è ferito con atti di autolesionismo: è stato lui ad andare in escandescenza e dopo avere rotto una bottiglia di vetro, con i cocci, a procurarsi ferite su tutto il corpo. Per lui è stato necessario il ricovero nell’ospedale „Gravina“ di Caltagirone e dieci giorni di prognosi.

La protesta è iniziata alle 9.15. Il primo a protestare è stato il ventitreenne poi finito in ospedale, con qualche problema psichico già manifestato in passato. La sua storia di clandestino proveniente dalla Nigeria non ha convinto la commissione che, senza alcuna lungaggine nel rilascio del permesso, gli ha chiuso ogni possibilità di restare in Italia ritenendolo un rifugiato politico. A lui si sono uniti prima altri tre che avevano avuto anche loro esito negativo, infine altri sette. Undici in totale. Sono stati loro a prendere di mira con bastoni le auto in sosta, a rompere vetri e a dare fuoco ai furgoni parcheggiato. Atti di vandalismo gratuiti che hanno preoccupato non poco i responsabili del centro che intorno alle 11 hanno ordinato l’evacuazione da parte degli operatori del centro. Proprio mentre la polizia scesa in campo con due squadre del reparto Mobile di Catania decideva la carica dei manifestanti utilizzando anche i lacrimogeni. Dopo avere danneggiato i mezzi, gli undici si sono introdotti nel bazar del centro rubando i ticket per i pasti, sigarette e schede telefoniche prepagate.

Alle 13 la rivolta è stata sedata. Anche perché nel primo pomeriggio, l’imam del centro e le rappresentanze delle comunità del Ghana, del Gambia e della stessa Nigeria hanno preso le distanze dagli undici che hanno dato vita alla rivolta condannando l’atto. Nel tardo pomeriggio la situazione è tornata alla normalità. La polizia ha avviato l’identificazione di coloro che hanno protestato: saranno certamente denunciati.

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