21. Dezember 2014 · Kommentare deaktiviert für Weiterer Frachter mit 194 Boat-people von Türkei nach Sizilien · Kategorien: Italien, Türkei · Tags: ,

Ein weiterer Frachter, 30 Meter lang, mit 194 Bootsflüchtlingen an Bord, wurde ca. 130 Seemeilen vor Sizilien von der italienischen Küstenwache aufgebracht. Die vor allem syrischen Bootsflüchtlinge, unter ihnen auch schwangere Frauen und kleine Kinder, waren aus der Türkei aufgebrochen. Die griechischen Seebehörden haben die Fahrt des Frachts an die italienische SOS-Zentrale gemeldet. Andere Berichte besagen, dass der erste SOS-Ruf an die italienische SOS-Zentrale ging, die die griechischen Behörden informierte – aber die liessen den Frachter nach Protest der Boat-people weiterfahren. Schließlich wurde gemeldet, dass Frontex aus der Luft den Frachter erkannt hätte. Die italienische Küstenwache hat Bildmaterial über den Frachter und die Rettung an die Medien zur Veröffentlichung gegeben.

Repubblica.it

Altri 194 migranti siriani soccorsi dalla Guardia costiera

Sono 194 i migranti di origine siriana tratti in salvo nel pomeriggio di venerdì dalla Guardia costiera a circa 130 miglia dalle coste italiane. L’allarme è giunto alla Centrale operativa di Roma da parte dell’autorità marittima greca, la quale segnalava la presenza di una nave mercantile lunga circa 30 metri in difficoltà – con a bordo migranti – salpata dalla Turchia, in prossimità delle acque italiane. Tutte le persone, tra cui 38 bambini e 23 donne, 2 delle quali in stato di gravidanza, sono state quindi trasbordate sull’unità multiruolo della Guardia Costiera, mentre il mercantile è affondato qualche ora dopo (Alessandro Puglia)


siehe auch:

Diritti e Frontiere

Arrivati a Catania i profughi intercettati ieri tra la Grecia e la Sicilia. In corso al Palaspedini le operazioni di identificazione. Altra grossa nave con 800 profughi soccorsa nel mare Ionio.

Sono arrivati a Catania i profughi siriani e di altre nazionalità intercettati ieri quando si trovavano a 120 miglia circa a sud- sud ovest del porto greco di Pilos. Inizialmente le autorità italiane, le prime a ricevere una chiamata di soccorso, avevano allertato la guardia costiera greca, che però ha poi lasciato proseguire l’imbarcazione verso la Sicilia.

Sembra che un ltro avvistamento sia stato effettuato da un aereo ricognitore di Frontex, per le unità aeree dell’agenzia europea evidentemente non esistono i limiti delle 30 miglia a sud di Malta e Lampedusa. Poi è intervenuta la marina italiana.  Altro salvataggio andato a buon fine. Confermata la taglia più grande delle imbarcazioni usate e la prevalenza della rotta dalla Turchia e dal Libano, rispetto al tradizionale corridoio libico.

Come al solito i dati forniti sui minori confondono i minori stranieri non accompagnati con i minori al seguito delle proprie famiglie. Per i quali andrebbero preparati luoghi di accoglienza diversi e non in promiscuità come nel Palaspedini.

Nel centro di primissima accoglienza che viene istituito in occasione degli sbarchi a Catania nella palestra del Palaspedini i migranti stanno per essere sottoposti alle procedure di identificazione e presumibilmente di rilievo delle impronte digitali.

In ogni caso non dovranno essere esposti ad altre violenze, come quelle inflitte in queste ultime settimane in varie parti d’Italia, al momento del rilievo delle impronte digitali. Soprattutto per i siriani che hanno già parenti o amici in altri paesi del Nordeuropa, con standard di accoglienza dignitosi, l’inserimento delle impronte nel sistema Eurodac significa una condanna a vita a rimanere in un paese che non è nelle condizioni di garantire per tutti una vera accoglienza, come lo scandalo „Mafia capitale“ e le risalenti denunce delle associazioni indipendenti, non convenzionate con il ministero dell’interno, hanno fatto emergere in modo incontrovertibile. Le regole, gli obblighi e le facoltà al momento del prelievo delle impronte digitali dovrebbero essere chiari a tutti, non siamo ( ancora) in uno stato di polizia.

Ennesimo allarme lanciato dalla Procura di Catania. „Lotta impari“ quella contro la tratta dei migranti. Ma le soluzioni non stanno nella pur doverosa attività di contrasto e di repressione.

Intanto, sempre a Catania, 12 minori non accompagnati protestano davanti alla Prefettura. Loro al Palaspedini ci erano rimasti per 17 giorni, non è noto per quale ragione, come non si conoscono le ragioni per le quali l’ente gestore nel quale erano stati successivamente accolti non ha erogato le prestazioni dovute in base alla convenzione stipulata con la Prefettura.

Imbarcazione con 200 migranti, intercettata al largo di Pylos in Grecia, prosegue la navigazione verso la Sicilia. Arresti di scafisti e profughi siriani nell’isola greca di Zante nello Ionio.

La Grecia non è un paese sicuro per richiedenti asilo e questo lo sanno anche i migranti che ormai tentano in tutti i modi di evitare il transito in quel paese nel quale resterebbero ingabbiati , ed esposti ad altro sfruttamento da parte dei trafficanti, per effetto del Regolamento Dublino III che impedisce loro di proseguire legalmente il viaggio verso altri paesi europei.

L’imbarcazione carica di migranti, „undocumented“ , secondo le fonti giornalistiche, partita probabilmente dalla Turchia o dal Libano, è stata localizzata a 117 miglia nautiche a ovest-sud ovest del porto greco di Pylos, l’estrema punta meridionale, ad occidente, del Peloponneso, dunque già sulla rotta per la Sicilia, quasi a metà percorso. Sembra, secondo le stesse fonti, che fosse già monitorata dalla centrale operativa della Marina militare italiana a Roma, che però avrebbe avvertito la Guardia costiera greca. Al successivo accostamento di unità greche, in alto mare,  i profughi avrebbero manifestato la loro opposizione ad essere sbarcati in Grecia. La nave con i migranti ha quindi proseguito verso la Sicilia.

Ship with 200 undocumented immigrants spotted west of Pylos

„The ship is being towed to Sicily.

A ship with approximately 200 undocumented migrants on board was spotted adrift in the morning of Friday, 117 nautical miles west-southwest of Pylos

The vessel was first spotted by Italian authorities that consequently informed the Search and Rescue Center (ESKED) of the Greek Shipping and Aegean Ministry.
Despite the fact that five vessels, sailing at a small distance, rushed to the site, the migrants refused to get on board any ships that would bring them to Greece.
Following negotiations, the vessel with migrants is being towed by a freighter to Sicily“.

Adesso si vedra‘ se, e come, la Marina italiana interverrà, oppure se si pieghera‘ ai diktat di Frontex. E‘ in gioco la vita di centinaia di persone.

Queste le nuove regole di ingaggio di Frontex secondo il Regolamento 656/2014 adottato nell’estate di quest’anno, ma se la Marina Italiana dichiara la ricorrenza di un evento SAR ( ricerca e soccorso) anche i mezzi di Frontex passano sotto il comando della centrale operativa di Roma e devono spingersi nelle azioni di salvataggio anche oltre le 30 miglia dalle coste di Lampedusa e Malta. La questione sta tutta qui. Se devono prevalere le esigenze di difesa delle frontiere o la salvaguardia della vita umana in mare.

La portavoce di Frontex ribadisce che la missione TRITON NON sostituirà Mare Nostrum, sarebbero troppo „piccoli“ e „senza soldi“,rispetto alle esigenze di salvataggio fin qui assolte dalla Marina Italiana. Ma abbastanza arroganti da imporre diktat alle autorità del coordinamento italiano.

Se non saranno rispettati i doveri di salvataggio sanciti dalle Convenzioni internazionali ne rispondera‘ comunque l’Unione Europea e tutti i suoi agenti.

Notizie importanti dalla Procura di Catania. Oltre alla richiesta di tre estradizioni di trafficanti che si troverebbero in Egitto, ipotizzabile l’omissione di soccorso in caso di mancato intervento di salvataggio.

Arresti di trafficanti, tra questi un egiziano, nel nord della Grecia. Adesso che dall’Egitto è sempre più difficile raggiungere la Libia o partire direttamente per l’Italia, le organizzazioni criminali, in assenza di canali umanitari, si ricollocano là dove i profughi devono eludere i controlli di frontiera.

Altri arresti di scafisti in Grecia, nell’isola di Zante, ormai il fronte di guerra ai migranti si è spostato ad oriente.

La notizia data dai media sembra l’arresto di cinque scafisti, ma non è soltanto contrasto dell’immigrazione „illegale“ come la chiamano. Ancora profughi siriani arrestati dalla polizia in Grecia. Succede nell’isola di Zante. Nello Ionio, alla vigilia della partenza per l’Italia. E poi qualcuno si stupisce se i siriani preferiscono affrontare il rischio di morire in mare piuttosto che farsi „prendere“ dalle autorità greche.

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