19. September 2014 · Kommentare deaktiviert für Schiffskatastrophe – keine Auskunft ob lebend oder tot · Kategorien: Italien, Malta · Tags: ,

Appell aus Gaza: „Über 90 Vermisste nach Schiffbruch, sagt uns, ob sie leben oder tot sind!“

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/

Appello da Gaza: “Oltre 90 dispersi nel naufragio, diteci se sono vivi o morti”

Ramy Balawi, insegnante di storia e già autore della lettera in ricordo del reporter Camilli, ha pubblicato su Facebook le foto di alcuni dei giovani amici di cui non si hanno notizie da 9 giorni. Le famiglie, disperate, chiedono notizie sulla loro sorte

Mohammed Jaber Nabahin

ROMA – Mohammed Jaber Nabahin aveva solo 24 anni ed era il figlio maggiore, quello su cui la sua famiglia contava. Ora i suoi genitori sono disperati. Come lui, Sajed, Mohammed e Khalil. Sono solo alcuni dei nomi di oltre 90 palestinesi partiti da Gaza verso l’Europa e di cui si sarebbero perse le tracce dopo il naufragio di alcuni giorni fa. Le famiglie non hanno loro notizie da circa nove giorni. A farlo sapere ancora una volta tramite Facebook è Ramy Balawi, 26enne di Gaza e insegnante di storia, che ha pubblicato sul suo profilo le foto di quattro di loro che erano suoi amici. Tutti giovanissimi, poco più che ventenni.

“Qui i familiari vogliono sapere se i figli sono vivi o morti e dove sono i loro corpi. Chiediamo che le organizzazioni per i diritti umani in Europa facciano pressione sui governi europei per cercare i dispersi di Gaza, per noi è la più grande tragedia in mare” dice a Redattore Sociale sempre attraverso il social network.

02

Sajed Nafez Hammad

Balawi ricorda la situazione a Gaza dopo la fine dei bombardamenti israeliani, l’inferno da cui questi giovani cercavano di fuggire . “51 giorni di guerra hanno lasciato oltre duemila morti, di cui oltre 500 bambini e più di diecimila feriti, la distruzione e il bombardamento di migliaia di case a Gaza, più di duecentomila sfollati – dice alla nostra agenzia – migliaia di persone sono ancora nelle scuole del’Unrwa e chi ha una casa di familiari ancora agibile vive in 40 in un appartamento. Le condizioni sanitarie sono tragiche, molti vivono nelle tende accanto alle macerie dalla loro casa, senza acqua né corrente elettrica”.

Mohammed Khalil Abu Shamala

Mohammed Khalil Abu Shamala

Di queste persone che dormono fra le rovine dei palazzi distrutti durante la guerra, Balawi ha pubblicato diverse foto su Facebook. Anche la sua casa è stata bombardata e ora vive dai parenti. “Cerco disperatamente un appartamento da affittare e non lo trovo – racconta – i prezzi sono saliti alle stelle, mentre la gente ha perso tutti gli averi sotto le bombe. In questo momento cercare casa a Gaza è come cercare una moneta nell’Oceano, ci sentiamo come in una Nakba dei giorni moderni”. La richiesta è ancora una volta di avere libertà e dignità per i palestinesi di Gaza. (Raffaella Cosentino)

© Copyright Redattore Sociale

Beitrag teilen

Kommentare geschlossen.